La Camera degli abbracci

Un progetto architettonico orientato alla cura attraverso l’abbraccio, ispirato al Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.

TRA LE TUE BRACCIA

GLI OBIETTIVI

La proposta progettuale si prefigge di rispondere a una serie di bisogni legati al
concetto di cura sia del corpo che degli affetti, da concretizzare in un unico luogo.
Per rappresentare l’incontro, l’abbraccio, prendiamo in prestito il concetto di Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, formato da tre cerchi, due più piccoli laterali, che rappresentano l’”IO” e il “TU” e un cerchio più grande centrale che unisce i due concetti in un “NOI”.

Il progetto “tra le tue braccia” ha l’obiettivo di creare un luogo vivo, caloroso e attivo, rispettando le necessità dei pazienti e le loro disabilità, concentrandosi principalmente sulla sfera emotiva nel creare un luogo idoneo alla ricongiunzione con i propri cari.

La principale sfida è quella di progettare uno spazio di incontro che sia intimo, dove il
telo possa diventare il fulcro di un’esperienza di ritrovo e di contatto, più che un freddo
strato di separazione. La stanza sarà dunque accogliente e diversa dal resto della
struttura, per creare suggestioni positive e subito riconoscibili, che possa infondere
serenità e stimolare ricordi.
Lo spazio dovrà inoltre essere inteso come un luogo di condivisione anche al di fuori
del momento di incontro, sfruttabile quotidianamente dagli ospiti della struttura. Questo luogo potrebbe ospitare una sala per fare esercizi motori, una sala di svago per gli anziani ospitati dalla struttura o un giardino d’inverno.

Infine, la proposta prevede che lo spazio che si andrà a creare non sia dipendente dal
singolo ambiente, ma possa essere replicato in qualunque luogo, anche all’esterno,
mantenendo le caratteristiche specificate.

L’IDEA

Flessibilità, sensorialità, benessere, bellezza, condivisione, sono alcuni concetti su cui si basa il progetto, elementi fondamentali per mettere a sistema questi valori sono:

la parete “tra le tue braccia”, modellare una parete della stanza, renderla sinuosa e accogliente attraverso forme morbide, avvolgenti proprio come un abbraccio. Una parete che parla tanti linguaggi, composta da materiali diversi, riflettenti, morbidi, rigidi, su cui si può scrivere un messaggio, con cui fare ginnastica, o semplicemente specchiarsi.

La creazione di un ambiente vegetale, che richiami il paesaggio esterno, la campagna e i luoghi di infanzia. L’allestimento è volutamente in contrasto con la struttura che lo accoglie e consente al paziente e ai visitatori di ritrovarsi in uno spazio noto, riconoscibile, dove i colori, i profumi e la matericità rimandano a sensazioni di serenità e bellezza, come se un giardino fosse entrato nella stanza;

La creazione di un ambito raccolto, più ristretto e intimo, all’interno del quale avvenga l’incontro con i propri cari. Si propone dunque una struttura autoportante, l’utilizzo di luce calda può portare benessere all’incontro e all’abbraccio.

Il PROGETTO

L’elemento generativo della stanza è il luogo del “NOI” il cerchio centrale, in cui avviene l’incontro tra le persone, questo luogo enfatizzato dalla presenza di una luce calda che disegna lo spazio in tre dimensioni. Il cerchio luminoso funge da struttura generatrice del luogo di cura e affetto, permette di sorreggere il telo e congiungerlo alla parete “tra le tue braccia”.

La parete può essere realizzata in diversi materiali e forme, può essere in parte rivestita da una superficie lavagna, su cui i parenti degli ospiti possono scrivere delle frasi, può diventare una parete per esercizi motori, applicando alcuni oggetti ginnici studiati appositamente per far esercitare gli anziani, può contenere piante per rendere l’ambiente un vero giardino d’inverno. La superficie si presta per l’applicazione di stencil o wallpaper con rappresentazioni di alberi, foglie e fiori. Tutti i materiali utilizzati saranno facilmente sanificabili e igienizzabili.

Il tema della riproposizione di un giardino verde si appoggia alle nuove strutture e alle pareti della stanza messa a disposizione della residenza.

L’unione dei vari elementi: rappresentazioni naturali alle pareti, piante vere e
distribuite uniformemente, luce calda, sono le scelte che ci consentono di creare uno spazio diverso ma riconoscibile, noto e accogliente, modificabile secondo le esigenze, dove il verde e la natura entrano e circondano l’importante momento dell’ abbraccio ritrovato.

Progetto di arch. Giacomo Bassmaji, arch. Nadia Calzolari e arch. Chiara D’Orazi, promosso da: Ordine degli Architetti di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia e l’ASP Reggio Emilia

GIACOMO BASSMAJI

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