Istruzione di qualità, per genitori

Silvia Vercelli

Insieme all’Associazione culturale  “Lo Zainetto” di Trezzano sul Naviglio (Luogo di incontro per genitori e di gioco/laboratorio per bimbi tra 0 e 4 anni), durante il 2019, è stato avviato un ciclo di incontri tra genitori, da me facilitati con l’approccio maieutico e facendo leva sulle mie competenze di coaching di gruppo, finalizzati a condividere le teorie più recenti sull’educazione, invitare i genitori a documentarsi sugli stessi temi, facendo riferimento a fonti attendibili, e favorendo il confronto attraverso la rete così creatasi al fine che la crescita dei singoli genitori attraverso lo scambio e il sostegno reciproco si riflettesse sull’educazione dei bambini.

Considerate l’impossibilità durante quest’anno a incontrarsi di persona e, allo stesso tempo, l’esigenza sollevata da alcune mamme dell’associazione di dare continuità a questo tipo di iniziativa, mi sono accordata con la responsabile dell’associazione stessa (Alessandra) per riprendere con un format che meglio si adattasse alla modalità online ma potesse essere allo stesso tempo efficace.

È nato così lo spazio “La rubrica della mamma secchiona”, uno spazio di dialogo con Alessandra, con frequenza mensile e a partire dal mese di Novembre, dove ho la possibilità di condividere spunti e approfondimenti  da parte di esperti sulle differenti tematiche educative, che di volta in volta emergono come rilevanti da parte dei membri dell’associazione “Lo Zainetto” e concludere con un invito alla riflessione e domande aperte su quelle aree potenziali di miglioramento su cui l’adulto può intervenire nel proprio processo educativo.

Nel mettere a punto questo progetto è sorta spontanea la connessione di quest’iniziativa con l’obiettivo n. 4 dell’agenda 2030 (Istruzione di Qualità), vista l’opportunità di stimolare l’apprendimento continuo dei genitori verso un’educazione consapevole, attivare la capacità di discernimento di ciascuno rispetto all’attendibilità delle fonti d’informazione disponibili e ai diversi miti e tabù tramandati dalle generazioni precedenti, agendo di conseguenza sulla crescita di futuri cittadini autonomi e consapevoli del proprio potenziale.

Bisogna investire sui primi anni di vita dei bambini per combattere le future disuguaglianze”, cita l’Asvis nella presentazione dell’obiettivo n.4.

Il primo incontro online è stato in questo senso anche un’occasione per far conoscere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 e WorldGlocal, ponendo così le basi per una potenziale partnership tra le due associazioni per opportunità future. Negli incontri successivi, prevederemo inoltre la partecipazione di testimonial da WorldGlocal, che possano attivamente portare contenuti dalla loro esperienza genitoriale e/o altri tipi di interventi che si possano collegare agli argomenti trattati.

Per chi fosse interessato ad ascoltare il primo incontro, questo è il link:

Il tema trattato qui, su richiesta della responsabile de Lo Zainetto in quanto molto sentito, è stato “Il Sonno”; questione di grande valenza educativa, spesso oggetto di controversia e che mette a dura prova il senso di adeguatezza dei genitori, responsabili da un lato di seguire le esigenze profonde del bambino per costruire una base sicura e dall’altro di dare i necessari limiti per educare all’autonomia e all’autoefficacia. Il tema anticipato per il mese di dicembre sarà invece legato all’utilizzo della tecnologia con i relativi effetti sui bambini e comportamenti da parte dei genitori.

“Il futuro dell’umanità e del pianeta è nelle nostre mani. Si trova anche nelle mani delle nuove generazioni, che passeranno il testimone a quelle future. Abbiamo tracciato la strada verso lo sviluppo sostenibile; toccherà a noi garantire che il viaggio abbia successo e che i suoi risultati siano irreversibili.” {Cit. da Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile}

Social Umarells

Autore: Francesco Saverio Teruzzi

Mentre tra un DPCM e l’altro l’Italia sta cercando di uscire indenne o quantomeno non a pezzi da una delle situazioni antropologicamente più strane che le siano mai capitate, sul web prende forza e vigore una figura che può sembrare retorica, ma altamente illuminante del perché poi qualsiasi decisione venga presa, anche completamente aderente alle proprie aspettative, ci si lamenta sempre: il Social Umarell.

Umarell è una parola mutuata dal bolognese “omino” per assurgere a fama nazionale per indicare il tipico pensionato o vecchietto che, dopo aver lavorato per una vita, un po’ per noia un po’ per alimentare i propri ricordi, si posiziona ai lati di un cantiere, preferibilmente aperto nel mezzo di un marciapiede o sul ciglio di una strada, mani dietro la schiena guardando e commentando, a volte dando anche dei consigli, l’operato di chi sta lavorando.

Sarà forse lo stare di più a casa per il Covid-19 o forse proprio lo smart-working, eppure mi sembra che questa figura si stia ritagliando un ampio spazio proprio all’interno non tanto del web, ma dei social network, con una netta predilezione per Facebook (che di fatto i ragazzi di oggi bollano come una cosa per vecchi).

Giallo, arancione e rosso, sono solo uno degli ultimi temi che fagocitano l’attenzione dei Social Umarells, che con ampia e leggera scioltezza sanno passare da Trump al campionato di calcio, dalla didattica a distanza alla scelta dei vestiti della giornalista di turno, dall’ultima serie televisiva alla chiusura anticipata di bar e ristoranti.

Attenzione, il Social Umarell non va confuso con il complottista, il negazionista o il polemista. Il Social Umarell non cerca riscontro, non vuole i like, né cerca la lite a oltranza.

Lui è lì per affermare la sua onnipresenza, per far vedere che va tutto bene quello che fai, però c’è un “ma”, una diversa interpretazione, magari sfumature, ma che in assoluto migliorano e perfezionano il concetto, l’idea, il ragionamento.

È quindi utile il Social Umarell?

Di certo non è il classico “esperto dello gnègnègnè ad oltranza”, ossia colui che viene a smontarti anni di studi perché lo ha letto sulla bacheca di Tizio o ha ricevuto un messaggio da Caio, senza contare che riconosce solo Sempronio come capace di. Lo Gnègnègnè Manager è un personaggio con il quale cerchi anche inizialmente un confronto, ma dove poi perdi, ma solo la pazienza, perché ti cambia argomento, ti fa domande assurde, ti molla dopo che hai scritto due pagine con un semplice “a me non mi convince”.

Il Social Umarell è quasi un nostalgico, è da tempi andati anche se sul web non ha età (e questo è un grande distinguo dalla realtà perché magari è un diciottenne), ti mette il like, magari lo sticker e poi magari ti da ragione fino a quando non ti piazza l’appunto, il commento, la sua valorizzazione o specifica sul tema trattato.

Ripeto: è quindi utile il Social Umarell? 

A volte fa compagnia, a volte un po’ tristezza, ma magari, e di questo bisognerebbe chiedere agli operai di un cantiere, a volte può esser “anche” utile, perché veramente conoscitore a fondo della materia, però (e qui son io a voler mettere un però) non sia mai che finisca in una discussione con leoni da tastiera, perché lì veramente può succedere di tutto! 

Festival delle Trasformazioni Vigevano

MIDDLE TOWN: Vivibilità e Sviluppo in un futuro glocal?

Relatori: Carlotta Bonvicini, Assessore all’Ambiente, Agricoltura e Mobilità Sostenibile del Comune di Reggio Emilia – Matteo Colleoni, docente di Sociologia dell’ambiente e del Territorio, Università degli Studi di Milano Bicocca, – Marco Minari, Consigliere nazionale AIAPP – Alessandra Aires, AIAPP Piemonte e Valle d’Aosta
Coordina: Fortunato D’Amico
A cura Associazione Pensare Globalmente Agire Localmente

Proteggi Cittadellarte

Perché fare un crowdfunding?
C’è un lato economico certo, ma anche uno che parla di solidarietà. Che ti racconta che quello che hai fatto in tanti anni ha un senso, che è utile, che aiuta la gente parlando di cultura, sostenibilità, responsabilità, in una parola ARTE.
Cittadellarte è un luogo creato negli anni novanta da Michelangelo Pistoletto, l’ultima alluvione l’ha profondamente ferito e ora serve la tua solidarietà, fai un gesto d’amicizia: https://derev.com/proteggi-cittadellarte-protect-cittadellarte
Grazie per la condivisione.
Rebirth-day/Terzo Paradiso

Danilo Toninelli, Matteo Mauri. Il futuro delle middletown

Fortunato D’Amico intervista il senatore Danilo Toninelli e il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri, sul tema delle middletown nell’epoca della globalizzazione e del Covid, nella prospettiva di una loro imminente riorganizzazione per affrontare le dinamiche di trasformazione del presente e quelle del futuro imminente

Celeste Righi Ricco: il clima cambia, e noi?

Trieste. Museo della Bora. Giulia Massolino intervista Celeste Righi Ricco, giovane attivista per l’ambiente. Al Museo della Bora temporaneo siamo stati contenti di affrontare anche il tema dei cambiamenti climatici, perché i musei ci tengono al mondo intorno a loro.

Resilienza trasformativa

Che cos’è la resilienza, perché questo termine, oggi tornato attuale, viene ripreso anche dall’Asvis in riferimento al tema della sostenibilità e come ciascuno di noi può sviluppare questa capacità ?

Silvia Vercelli intervista a questo proposito Simonetta Scavizzi, diplomata in counseling evoluzionistico della riprogrammazione esistenziale con Mario Papadia presso l’Accademia della Riprogrammazione Esistenziale, riconosciuta da Assocounseling. Grazie all’unione delle sue competenze di counselor con quelle musicali e di insegnante, crea percorsi personalizzati di crescita e sviluppo personale.

Contatti:

https://www.linkedin.com/in/simonetta-scavizzi-88076738/

scavizzis@yahoo.it