La rivelazione dell’esistenza del Bosone di Higgs, conosciuto anche come la โParticella di Dioโ, o la โParticella maledettaโ, venne confermata al pubblico dal CERN di Ginevra il 4 luglio del 2012. Da quasi mezzo secolo gli scienziati hanno indagato sulla presenza nel mondo subnucleare di una particella il cui compito รจ di conferire massa a tutte le altre particelle e che consentisse loro di apparire come entitร materiali e quindi di manifestarsi visivamente. Il suo nome รจ un tributo a Peter Higgs, fisico britannico e Premio Nobel per la fisica nel 2013, che giร nel 1964 aveva teorizzato la sua esistenza. La scoperta di questa nuova particella elementare completa un altro tassello della teoria fisica e del Modello Standard.
A piรน di un decennio dalla scoperta dellโarchitrave del nostro Universo, questa mostra ha lโintento di evidenziare e trasmettere attraverso linguaggi diversi e un dialogo multidisciplinare, lโimportanza di questo traguardo raggiunto dai ricercatori del CERN.
Partito dal Castello Visconteo Sforzesco di Vigevano lo scorso anno, il viaggio itinerante di questo racconto approda a Trezzano sul Naviglio, grazie alla collaborazione del Comitato del Quartiere Boschetto e dellโamministrazione Comunale; seguiranno altre tappe per condividere con un pubblico piรน ampio possibile riflessioni e dialoghi.
ร un evento particolare che integra alla visione scientifica quella artistica, rivelando come da punti di vista diversi รจ possibile allargare il campo delle conoscenze umane sul piano della filosofia, della trascendenza e della capacitร di riformulare la progettazione e la gestione di molti aspetti delle attivitร sociali.
I protagonisti in mostra con le loro documentazioni e le loro opere sono: Giuseppe Portella, artista da sempre interessato alle relazioni tra arte e scienza; Valerio Grassi, uno scienziato in forza al CERN negli anni della scoperta del Bosone di Higgs e per questo insignito del prestigioso riconoscimento di Cavaliere dellโOrdine al Merito della Repubblica Italiana.
Durante il periodo della mostra si alterneranno conferenze, proiezioni audio-video ed eventi performativi presenziati da professionisti di ambiti multidisciplinari come la musica, la scienza e lโarte.
____________________________________
Orari di apertura
sabato e domenica. dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Ingresso libero
In collaborazione con: Comune di Trezzano sul Naviglio
Un evento organizzato da: Comitato Quartiere Boschetto Trezzano sul Naviglio; Pensare Globalmente Agire Localmente; Sopramaresotto
Con il contributo di: Atlas Advanced Technologies srl; Unilock srl
Il 4 Luglio 2012 venne confermata al pubblico la cosiddetta โParticella di Dioโ dal CERN di Ginevra, il suo compito รจ quello di conferire massa a tutte le altre particelle: lโorigine della materia. Fu inizialmente teorizzata da Peter Higgs dal quale prende il nome e la sua scoperta fu un traguardo straordinario. A dieci anni da quel giorni, la Strada Sotterranea al Castello Sforzesco di Vigevano ci invita ad unire la lettura scientifica di quel momento a quella artistica: โIl Bosone di Higgs, tra Arte, Scienza e Trascendenzaโ
Grazie a Valerio Grassi, uno scienziato di forza al CERN negli anni della scoperta e Cavaliere DellโOrdine Del Merito Della Repubblica Italiana, e Giuseppe Portella, artista della resina da sempre ispirato dal tema della scienza e dello spazio, ci viene presentata una mostra a cura di Fortunato DโAmico e Chiara Crosti, dove ogni opera dโarte trova una sua applicazione nel mondo e spazio della fisica.
Cerchi concentrici e sfere che ingannano lโocchio danno la possibilitร al visitatore di lasciarsi trasportare in mondi che vanno al di lร del corpo umano fino a raggiungere la dimensione della โParticella di Dioโ.
Come dice lโartista Giuseppe Portella, indagare su questi fenomeni si puรฒ fare in molte forme: se il compito dello scienziato e della fisica รจ di studiare e trovare una veritร oggettiva, lโarte lascia piรน spazio ad una dimensione umana e ad una sua applicazione interiore.
Trascendenza รจ quello che accomuna le due. Materia e spirito. โSiamo polvere di stelle e parte del Big Bangโ ripete spesso Valerio Grassi ed รจ interessante notare come nei quadri si rispecchia questa unicitร e dimensione che va oltre il nostro mondo e ricorda quello particellare.
La mostra si pone come punto di incontro tra le due discipline, โquasi come un esperimento socialeโ come menzionato dallo scienziato, dove lo spettatore รจ portato ad unโindagine interna quando confrontato con la piccolezza e l’immensitร di quello che ci compone.
Grazie alla mostra possiamo anche conoscere la biografia di queste due personalitร che si occupano di argomenti molto lontani lโuno dallโaltra ma che riescono a trovare un punto che le accomuna nella โParticella di Dioโ.
INTERVISTA A GIUSEPPE PORTELLA
di Valentina Facchinetti
Come รจ nata questa collaborazione tra arte e scienza, e come vede questa trascendenza nellโunione tra le due?
A mio parere, scienza e arte non si possono dividere. La scienza deve dare delle risposte di tipo formale e matematico, ma non puรฒ dare tutto. Non puรฒ dare ciรฒ che invece lโarte puรฒ fare. Tuttavia le due cose viaggiano sullo stesso binario.
ร un’indagine; unโindagine di cose che non conosciamo. La scienza รจ chiamata ad approfondire tutto questo e anche lโarte deve fare la sua parte. Deve dare una visione assolutamente immaginifica, filosofica. Senza lโimmaginazione, nรฉ lo scienziato nรฉ l’artista arriverebbero a dare una risposta.
Perรฒ queste due risposte possono anche essere coincidenti, perchรฉ quando nelle mie opere cerco di realizzare gli atomi, li immagino in senso figurativo. Invece di avere un paesaggio classico vedo un paesaggio spaziale, vedo come siamo dentro; quindi devo immaginarmi gli atomi in un certo modo: che vibrano, che si rincorrono, si uniscono.
E poi vado a vedere un riscontro nelle immagini scientifiche, anche se inizialmente le ho immaginate nella mia testa.
A me la scienza piace perchรฉ dร delle risposte che puntano a trovare la veritร e trattano fenomeni interessantissimi che non possono non affascinare lโartista. Lโarte รจ chiamata ad occuparsi non solo della bellezza ma tutto di quello che ci circonda e piรน dello spazio cosa cโรจ? Noi alla fine cosa siamo? E mi riferisco alla trascendenza, siamo spirito e materia.
Quello che la scienza forse non puรฒ andare ad indagare รจ forse la spiritualitร , ma รจ importante. Noi siamo su due linee, linea verticale, spirito, linea orizzontale, materia. Queste due unioni non possono sovrapporsi.
Io cerco di giocare con le forme sferiche, le mie opere sono molto dedicate allo spazio e alla scienza. Per me non cโรจ piรน niente da dipingere: con la fotografia e il digitale che senso ha, a mio parere, dipingere un viso o una persona nel suo aspetto esteriore. A me interessa quello interiore, che รจ quello spaziale, spirituale. Che รจ quello che ribadiva Valerio, in una citazione che a me piace molto โNoi siamo figli delle stelleโ. Abbiamo dentro la polvere di stelle e qualcuno deve pur raffigurarla.
Una signora mi ha detto โma รจ un arte strana, non lโho mai vista โ, io mi sono permesso di dire โรจ una arte figurativa dello spazioโ; perchรฉ per me รจ importante andare a saldare questo ciclo, per questo metto le sfere. Il non inizio e la non fine. Che cosa รจ il nostro transito terrestre? La non morte e la non nascita, un continuo trasformarsi cosรฌ come la materia รจ in continua trasformazione. Il nostro รจ solo un passaggio che ci porta ad un altro tipo di materia o alla non materia, quello che studiano loro, i fisici, lโantimateria.
Io ho concentrato tutto il mio lavoro negli ultimi 15 anni sullo studio della luce,sono partito dalle terre rare luminescenti; ho avuto la fortuna di testare, per primo in Italia, questo fenomeno. Sono terre che si nutrono di luce sia artificiale che naturale e la rimettono in perpetua al buio. Questo ti insegna che il buio non esiste, quindi quando si parla di buio nello spazio รจ in realtร il limite dei nostri occhi, quello che non siamo in grado di vedere. Da lรฌ รจ nata lโesigenza di approfondire con lโutilizzo delle tecnologie cinematografiche sottili, le carte olografiche, che riflettono la luce ed ho tolto il colore.
Lo studio del ciclo lo lux racchiude la luce e lโolografia.
Noi stiamo andando verso lโolografia, tutto quello che vediamo รจ falso.
Ci sono cantanti che salgono sul palco proiettando solo la loro immagine ed il pubblico applaude questo.
Lโimmagine olografica diventerร realtร aumentata, immagini che non ci sono ma vediamo. Quindi la mia domanda รจ cosa e che vediamo veramente? Mi viene da dire che tutto quello che vediamo non corrisponde alla realtร . Se esiste una realtร viene allora rielaborata e da li possiamo collegare lo studio della cinetica rivisitata. Semi sfere che in realtร non ciรฒ sono, cerchi perfetti che quando muovo il mio sguardo dal fianco dellโopera, non esistono.
Stesso fenomeno con lโolografia, come mai quando cambio posizione vedo colori diversi? La luce lavora in base alla posizione e lโopera si muove. Lo studio della cinetica e delle terre rare luminescenti e la luce pura, quindi trasparenze, ti convoglia la luce in modi particolari, attraverso le sfere in resina muove la luce e crea immagini diversi in base alla posizione. Tutto questo per me continua a confermare che tutto quello che vediamo non รจ corretto, รจ una nostra rielaborazione
Di conseguenza al suo discorso sulla luce voglio chiederle, se tutto quello che vediamo non รจ realtร , cโรจ un collegamento al suo uso ripetitivo della sfera o mezza sfera? Questa forma concava o convessa riflette ovviamente la realtร in modo differente da come noi la vediamo.
Beh, questa domanda รจ bellissima, ti sei giร quasi risposta. Attraverso la sfera cambia lโimmagine. Leonardo Da Vinci per primo disse โi nostri occhi sono sferici per cui noi vediamo le cose al contrario, io in questo momento ti vedo ribaltata e il mio cervello aggiusta la visione. ร proprio grazie alla forma sferica, che io trovo ovunque nello spazio. Io adoro la sfera perchรฉ non ha angoli. Vorrei citare una frase di Telesio, un filosofo del 1500 che diceva โIl nostro pensiero รจ diretto dallโarmonia e proporzione.โ.
Cosa esiste di piรน armonioso della sfera? ร senza inizio e fine, il nostro pianeta รจ una sfera, i nostri atomi sono sfere, le cellule sono cerchi, sfere. Questa forma, la forma in sostanza, la troviamo sempre nel nostro pianeta, รจ la forma perfetta. Io ne sono innamorato, ma credo si capisca e continuo a proporla perchรฉ non riesco a uscirne prima di tutto, ma ha un’attinenza precisa con la scienza. ร nel nostro dna. Ho giร realizzato un’opera del DNA usando la sfera che perรฒ non si trova qui. Il DNA รจ composto da sfere, con segmenti che tagliano.
Per me la sfera entra perfettamente nella scienza, la scienza non puรฒ stare senza questa forma che ritroviamo sempre.
Ritornando invece al Bosone di Higgs, che รจ di ispirazione di questa intera mostra. ร successo ormai dieci anni fa, lei di quel momento cosa ricorda? E in che modo pensa che questa scoperta abbia influenzato la sua arte o la ricerca che viene prima della creazione delle sue opere?
Per me รจ stata una grande scoperta e come per tutti gli umani mi ha creato un poโ di sconvolgimento. Quando si arriva alla particella di dio, dove potrร arrivare lโuomo?
Il mio primo pensiero รจ sempre che utilizzino queste conoscenze nella maniera buona e purtroppo non possiamo dire che sia sempre il caso. Queste scelte che hanno molto a che fare con il profitto al contrario di una progressione universale, a volte mi fanno paura.
Io la vorrei sempre interpretare in una maniera trascendente, se mi รจ concesso. Lasciarla anche lรฌ dove รจ. Una particella di Dio, intaccata dallโuomo.
Il mio sconvolgimento sarebbe lโuomo che arrivi a credersi dio, la scienza deve andare avanti ed รจ una parte fondamentale ma io la vedo da artista. Lโopera si fa per essere venduta o perchรฉ si sente il bisogno di farla e comunicare qualcosa? Per me la seconda. Se รจ fatta per essere venduta, lโopera non possiede piรน amore nรฉ passione ed รจ diventata un utilizzo, un profitto. Forse mi ha fatto un poโ paura, sono sincero.
Io dico โLasciate che fluisca tutto come รจ stato disegnato.โ E adesso e dopo?
Le mie opere sono partite prima perรฒ. Mi sono ritrovato in quelle immagini e ho riconosciuto di essere sulla strada giusta per averlo immaginato
Da quanti anni lavora su questo?
Un quarto di secolo tutto sulla resina, anche se i miei primi dipinti, quadri di olio su tela risalgono al 1986; avevo 13 anni: non compravo i giochi, compravo i colori ad olio e i pennelli. Mio padre non voleva. Ma a me piaceva disegnare.
Alla fine degli anni novanta รจ successo qualcosa, ho detto basta, non dipingo piรน. Per me non cโรจ piรน nulla da disegnare. So che gli artisti si arrabbiamo.
Sono andato su un altra materia perchรฉ poi lโarte cosa deve comunicare? Un linguaggio odierno. Possiamo continuare ad usare olio e tela? Con tutto il rispetto per chi ancora lavora con questi strumenti. Per me lโarte di oggi bisogna adattarla ad un linguaggio moderno. La resina mi dร quella possibilitร su un altro livello. E quindi mi sono innamorato follemente allโinizio degli anni novanta. Da quel momento tutte le mie opere sono state prodotte con lโutilizzo della resina.
Questa รจ una lastra unica, un esperimento unico nel suo genere. Sono andato a togliere tutto, non cโรจ piรน supporto, tavola, tela. Non c’รจ nulla. Una lastra totalmente in resina. A me piace moltissimo sperimentare, non bastano tre vite. Per quellโopera lโho lasciato al sole. La resina รจ un prodotto che si muove e quindi nel processo di solidificazione subisce alte temperature e si รจ piegata, prendendo quella forma. Irripetibile perchรฉ non sarei piรน in grado di rifarla, un pezzo unico nel suo genere. Lโintervento esterno e la resina in sรฉ non ti permettono un controllo totale della materia. Devi sempre trovare un compromesso. Non รจ possibile renderla docile totalmente. A quellโopera in particolare ci sono molto affezionato.
INTERVISTA A VALERIO GRASSI
di Valentina Facchinetti
Prima di tutto vorrei iniziare con una domanda su come รจ nata questa collaborazione tra arte, scienza e, come dice il titolo, trascendenza. Quindi tra lei e lโartista Giuseppe Portella.
Allโinizio io lโartista non lo conoscevo. ร stata unโidea dei curatori, unโidea molto felice perchรฉ penso da sempre che il mondo dellโarte e della scienza abbiano un grandissimo connubio. Molti artisti sono residenti a Ginevra e prendono ispirazione dallโambiente che li circonda e hanno dei mentori. Io stesso sono stato un mentore in questo caso per uno spettacolo di danza che seguiva le linee di ciรฒ che io studiavo.
Ho passato buona parte della mia vita nel rendere visibile quello che รจ invisibile, lโarte figurativa come puoi capire รจ molto fruibile e genera emozioni immediate: mi piace ed รจ bella oppure non mi piace o la devo ancora capire. ร raro che lโarte non lasci qualche reazione immediata
Quello che facciamo noi invece non puรฒ piacere o non piacere. ร una realtร fisica che compone ognuno di noi, ma non cosรฌ relativamente fruibile. Bisogna trasformarla in un’immagine, c’รจ un connubio forte con queste opere.
Trascendenza perchรฉ non si puรฒ rimanere totalmente insensibili a concetti cosรฌ importanti. Di cosa siamo fatti? Come lโuniverso si evolve? Viviamo in un mondo in cui ci รจ dato tutto; quello che tocchiamo esiste, รจ nostro. Le nostre vite sono molto brevi rispetto allโintera storia del nostro mondo.
Percepire noi stessi che percepiamo, รจ un concetto molto importante, trascendente e bello. Le domande devono scaturire dalla meraviglia, nello stesso modo in cui guardi un’opera e ti fa scaturire delle emozioni (angoscia piuttosto che meraviglia) e ci portano a riflettere. Questa mostra per me รจ un bellissimo esperimento sociale.
Cosa intende con esperimento sociale?
Esperimento sociale perchรฉ quello che vedo, prendendo ad esempio le persone con cui ho parlato poco prima, loro sono venute a Vigevano per mangiare un gelato in piazza, poi hanno notato questa mostra, entrano e vogliono parlare con lโartista e in realtร trovano me, senza capire subito se sono quello delle foto al CERN. Alcune persone con cui ho parlato sono rimaste qui per piรน di un ora con domande che non pensavano nemmeno di avere dentro di loro. Questa mostra รจ stata per loro il pretesto per riuscire in quel tipo di ricerca interiore. In realtร non ho pretesa che chiunque venga qui comprenda tutto perfettamente, non siamo allโuniversitร .
ร piรน un’esperienza che si fa per piacere.
Quando stavamo guardando il video mi ha indicato il reattore e me lo ha descritto come un mandala, possiamo quindi dire che lei รจ stato immerso nella scienza, ovviamente, ma anche nellโarte o comunque in una bellezza estetica e simmetrica.
La questione del mandala. Mi occupavo di fare le visite guidate quando ero al CERN e alla fine del tour cโera una domanda che mi aspettavo sempre โDieci miliardi di dollari, ma alla fine come possiamo usarlo?โ La risposta รจ tutta intorno a noi. Utilizziamo ora tecnologie che vengono sviluppate grazie alle conoscenze prese dal CERN. Ma cosa รจ? Noi lo abbiamo sviluppato come un mandala tibetano, che viene distrutto dopo anni, per ricordare la caducitร delle cose terrene. La trascendenza รจ forte in questa similitudine.
Il Bosone di Higgs, come dico spesso, รจ di tutti, siamo tutti. ร Chiara, sono le mie figlie. In realtร lo posso monetizzare? No, ma rimane uno strumento importante. Senza di esso non esistiamo. Quindi perchรฉ dobbiamo portarlo ad una dimensione terrena e pensare che senza un valore monetario non sia importante.
โA cosa serve?โ Mi serve ad esistere, che non รจ poco.
L’acceleratore di particelle e il detector servono per guardare i componenti piรน intimi del nostro universo, la cosa bella รจ che รจ magnifico pensare come lโuomo sia arrivato ad un livello tale da poter ricostruire una parte della creazione dellโuniverso in laboratorio.
Sai da cosa sei composta tu? Cosรฌ, velocemente?
Non saprei, atomi?
Il due percento di te รจ stato creato direttamente dal Big Bang, il novantotto percento di te รจ stata creato facendo esplodere una supernova. Il tuo di dna รจ uno in tutta la storia dellโuniverso. Quindi tu sei: parte del Big Bang, parte di una supernova, polvere di stella e unica ed irripetibile in tutta la storia dellโuniverso.
Ognuno di noi รจ veramente importante, e non possiamo sprecare la nostra vita in carolate. ร un poโ brutto pensare che le nostre decisioni siano cosรฌ materialistiche. Noi abbiamo il dovere di partecipare pensando allo sviluppo della cultura generale, e quindi non puรฒ non essere un’esperienza trascendente. Si parla dellโevoluzione del nostro sapere collettivo.
Il tramonto visto attraverso una fotografia appartiene a te tanto quanto al fotografo che lโha scattata. Cosรฌ la mia conoscenza appartiene a te tanto quanto a me. Il sapere deve essere qualcosa che appartiene a tutti. Al CERN, le informazioni e i lavori sono scaricabili gratuitamente da tutti dal web. Chiunque abbia bisogno di quelle informazioni puรฒ scaricarle in base al suo studio.
Anche perchรฉ come ho giร detto il Bosone di Higgs siamo tutti noi, appartiene a tutti.
A dieci anni dalla scoperta, se ripensa a quel momento, a quella mattina, cosa prova e cosa le รจ rimasto impresso?
Allora, in realtร non c’รจ stato un giorno in cui abbiamo scoperto questa cosa, nel senso che vedevamo un picco di energia che come una fotografia diventava sempre piรน nitida. Abbiamo poi deciso di fare una conferenza al CERN il 4 luglio, con tutti i big e sembrava fosse un concerto, talmente tanta la gente venuta da istituti di ricerca affiliati.
Io ho detto โIo lรฌ non vadoโ e sono stato esattamente sopra il rivelatore. Perchรฉ stava ancora funzionando, c’รจ ancora molto da scoprire, ma sentivo di dover stare proprio lรฌ, proprio sopra il Bosone di Higgs.
Mi sentivo di avere questa capacitร che quando mi trovavo lรฌ, sopra il rivelatore, potevo chiudere gli occhi e esattamente percepire la collisione delle particelle quando avvenivano 40 milioni di volte per secondo. Ero arrivato ad un punto di non solo conoscere i dati ma tramutarli in una percezione reale di quelle collisioni. Non sono matto, รจ un poโ come quando gli atleti arrivano ad avere capacitร insuperabili durante le gare dove danno il massimo di loro stessi. Tutti i loro emisferi del cervello operano in sintonia.
Immagino abbia aiutato anche lโesperienza, dopo anni di lavoro.
Beh ovviamente.
Era un mondo fantastico, perรฒ era un poโ come andare sulla luna. Come il secondo uomo che andรฒ sulla luna, descrisse lโesperienza come una magnifica desolazione. Non cโรจ nulla, รจ desolato e magnifico allo stesso tempo.
Io mi sono reso conto che quel mondo รจ assolutamente magnifico ma desolato, io sono andato lรฌ in vetta, che una buona parte del percorso, ma importante รจ anche saper tornare. Il rischio di non tornare tutti interi รจ alto.
Ho iniziato a pensare che mi mancasse qualcosa, in generale lโesperienza richiede molto da te, รจ quasi impossibile pensare di avere una famiglia, รจ troppo complicato. Dentro di me sapevo di voler diventare anche un papร e ho pensato che la mia vita potesse anche cambiare, quel mondo non รจ tutto dorato.
Ho portato con me molto di quello che ho trovato a Ginevra, il colore delle pareti del mio ufficio ora sono come quelli del CERN. Molte delle tecnologie della mia azienda sono state ricostruite basate su quelle del CERN per fare altre cose.
Una volta mi raccontava un mio amico, generale dellโaeronautica, personaggio notevole, primo a selezionare donne tra cui Samanta Cristoforetti; lui mi diceva che per via dellโetร ha smesso di pilotare uno dei suoi aerei preferiti, della guerra fredda, impressionante da vedere; ma mi diceva che nessuno avrebbe potuto togliere dentro di lui le emozioni di volare.
C’รจ anche un altro fatto. Dopo che sono andato via dal CERN non รจ stata fatta nessunโaltra scoperta, se vogliono torno come porta fortuna.
ร un mondo bello ma da cui รจ bello anche tornare.
Io sono Cavaliere dellโOrdine del Merito della Repubblica e forse molti altri saranno piรน bravi di me, non ne dubito, ma io ho questo titolo perchรฉ ho designato buona parte della mia carriera a raccontare queste cose ed esperienze affinchรฉ fossero disponibili a tutti.
ร un modo per dire ce lโho fatta anche io, avevo un sogno che ho perseguito e ho realizzato. Non dico quale sogno tu debba avere, รจ il tuo ma รจ importante credere in se stessi, in fondo siamo polvere di stelle e parte del Big Bang.
Lei ha lavorato al CERN durante gli anni della scoperta e per il suo lavoro รจ stato insignito di un riconoscimento di cavaliere dellโordine del merito, per quanto riguarda le opere che vediamo qui, tra la sua ricerca e il modo in cui lโartista le ha rappresentate che riscontro vede?
La scoperta per me รจ stata conoscere questo artista ed รจ stato merito dei curatori che hanno fatto un ottimo lavoro dal punto di vista interdisciplinare. Secondo me lโartista Giuseppe Portella ha un repertorio di opere in resina che sono davvero molto affini perchรฉ ricordano un mondo particellare non solo dal punto di vista geometrico ma anche guardandole come sfere che si creano a vicenda. Una sola di loro non avrebbe molto senso, ma sono una moltitudine con una disposizione ben precisa che compone un disegno. Trovo un connubio molto forte.
Questa mostra vogliamo portarla anche in altre cittร . Molto probabilmente a Siena con cui ho un legame molto forte e nella bergamasca a Bergamo Scienza, quindi sarรฒ presente il piรน possibile.
Secondo me รจ importante capire come le persone reagiscono e interagiscono, anche perchรฉ c’รจ questo concetto che circonda lโaccademia e la scienza che la fa sembrare distante dalla gente. In realtร appartiene a tutti, ma deve esserci un lavoro dietro di creare un linguaggio comune.
Le rappresentazioni iconografiche del Bosone di Higgs, illustrato da piรน punti di vista, trovano spesso corrispondenze con altre immagini in uso nei linguaggi figurativi provenienti da tradizioni religiose e di indirizzo spirituale. Il design dellโacceleratore LHC, in uso al CERN di Ginevra ha in alcune sue viste, similitudini impressionante con quelle dei disegni concentrici dei Mandala.
Queste particolari forme di rappresentazioni sacre sono costruite a partire da un impianto diagrammatico geometrico di provenienza tibetana. Sono utilizzate nelle culture religiose e spirituali di provenienza asiatica per offrire ai devoti elementi di meditazione e suggestioni idonee al raggiungimento di una dimensione dellโ Essere trascendente dalla materia e dallโambiente che lo circonda.
Attraverso il raccoglimento interiore il praticante potrร sperimentare forme di spiritualitร e di filosofia che ispirano comportamenti e atteggiamenti interiori equilibrati e di accettazione nei confronti delle esperienze della vita.
Il Mandala รจ costituito da un disco di forma rotonda organizzato attorno a un punto centrale attorno al quale ruotano una serie di disegni simmetrici colorati a rappresentare lโordine del micro e del macro cosmo. Il Mandala รจ un luogo-logo simbolico, geometrico, attivatore di connessioni e di relazioni rappresentative verso un mondo di misteri in cui abitano le divinitร .
La rivelazione dellโesistenza del Bosone di Higgs, conosciuto anche come la โParticella di Dioโ, o la โParticella maledettaโ, venne confermata al pubblico dal CERN di Ginevra il 4 luglio del 2012. Da quasi mezzo secolo gli scienziati hanno indagato sulla presenza nel mondo sottonucleare di una particella il cui compito รจ di conferire massa a tutte le altre particelle e che consentisse loro di apparire come entitร materiali e quindi di manifestarsi visivamente. Il suo nome รจ un tributo a Peter Higgs, fisico britannico e Premio Nobel per la fisica nel 2013, che giร nel 1964 aveva teorizzato la sua esistenza. La scoperta di questa nuova particella elementare completa un altro tassello della teoria fisica e del Modello Standard.
A dieci anni dalla scoperta del Bosone di Higgs, la Strada Sotterranea Nuovissima del Castello Visconteo Sforzesco di Vigevano ospita la mostra โIl Bosone di Higgs, tra arte, scienza, trascendenzaโ.
ร un evento particolare che integra alla visione scientifica quella artistica, rilevando come da punti di vista diversi รจ possibile allargare il campo delle conoscenze umane sul piano della filosofia, della trascendenza e della capacitร di riformulare la progettazione e la gestione di molti aspetti delle attivitร sociali.
I protagonisti in mostra con le loro documentazioni e le loro opere sono: Giuseppe Portella, artista da sempre interessato alle relazioni tra arte e scienza; Valerio Grassi, uno scienziato in forza al CERN negli anni della scoperta del Bosone di Higgs e per questo insignito del prestigioso riconoscimento di Cavaliere dellโOrdine al Merito della Repubblica Italiana.
Saranno esposte delle parti del calorimetro del detector Atlas del Cern provenienti dalla Sezione di Milano dellโIstituto Nazionale di Fisica Nucleare.
La mostra รจ affiancata da conferenze, proiezioni audio-video ed eventi performativi che si terranno durante tutto il periodo espositivo.
Fortunato DโAmico
Il BOSONE DI HIGGS, TRA ARTE, SCIENZA e TRASCENDENZA
Giuseppe Portella – Valerio Grassi
a cura di Fortunato DโAmico e Chiara Crosti
Strada Sotterranea Nuovissima del Castello Visconteo Sforzesco di Vigevano
Via XX Settembre, Vigevano (Pv)
dal 3 al 30 LUGLIO 2022
Orari di apertura: sabato e domenica dalle ore 10.30 alle ore 12.30-16.30 alle ore 19.00
INGRESSO LIBERO
VERNISSAGE
3 luglio 2022 ore 17.00
CONFERENZAper il10ยฐ anniversario della scoperta del Bosone di Higgs
4 luglio 2022 ore 21.15
con Valerio Grassi e Fortunato DโAmico
Un evento organizzato da Pensare Globalmente Agire Localmente | Sopramaresotto
in collaborazione con
Rete Cultura e Wetown e AVDA Associazione Vigevanese Divulgazione Astronomica
Patrocinio del Comune di Vigevano
Con il contributo di Atlas advanced technologies s.r.l.
Si ringrazia:
Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Sezione di Milano