Milano. In una Milano in fermento per l’attesissimo Salone del Mobile, punto di riferimento per chi opera nel settore del design, il prossimo 20 Aprile a partire dalle ore 18.00, presso la magnifica Sala delle Otto Colonne di Palazzo Reale, si svolgerà l’evento dal titolo “Creativity Application”.
La cerimonia realizzata da SIEDAS, Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo, si prefigge l’obiettivo di omaggiare personalità di spicco che si sono distinte per particolari meriti nell’ambito della cultura.
L’apertura dei lavori sarà affidata a Fabio Dell’Aversana, Presidente SIEDAS, mentre Fortunato D’Amico, Curatore artistico indipendente, modererà l’incontro.
Nel corso del pomeriggio sarà conferito il titolo di Socio Emerito SIEDAS a due protagonisti indiscussi dell’arte e della musica italiana: Michelangelo Pistoletto e Federica Abbate.
Michelangelo Pistoletto, già insignito del Premio alla Carriera SIEDAS sezione Arte nel 2019, e protagonista della mostra “La Pace Preventiva” nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale fino al 4 giugno, presenterà il suo ultimo libro dal titolo “La formula della creazione”, “un lavoro – come dichiarato dal Maestro – che porta attraverso 31 passi alla genesi dell’Universo e, al contempo, alla genesi di una nuova società”.
Federica Abbate, giovane cantautrice e compositrice italiana che ha al suo attivo prestigiose collaborazioni con artisti del calibro di Alfredo Rapetti Mogol in arte Cheope, Fedez e Michele Bravi, presenterà il suo nuovo singolo in collaborazione con Mr. Rain dal titolo “La pioggia prima di cadere”.
Un emozionante momento musicale sarà affidato all’Orchestra Sinfonica di Sanremo che, in prima assoluta, eseguirà la suite “La formula della creazione” dedicata a Michelangelo Pistoletto.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Palazzo Reale, Cittàdellarte di Michelangelo Pistoletto, Orchestra Sinfonica di Sanremo, Sopramaresotto e Pensare Globalmente Agire Localmente.
L’ingresso sarà consentito esclusivamente su invito.
Una mostra che unisce scienza, arte, tecnologia e il tema dello sviluppo sostenibile, anche attraverso un allestimento simbolico: le opere sono presentate in forma del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.
Articolo di: Viviana Vergerio Guerra, curatrice della mostra
La mostra Art & Science. Visions on cellular morphogenesis, è un ambizioso progetto nato con l’intento di fare conoscere, attraverso l’arte, gli orizzonti della ricerca neuroscientifica e per accrescere la sensibilità intorno ad argomenti, quali le malattie neurodegenerative e i processi legati all’invecchiamento, che riguardano tutti noi molto da vicino. Un’idea sviluppata dall’artista Claudia Cantoni in collaborazione con la scienziata Ester Piovesana, entrambe affascinate dalla bellezza astratta esercitata da entità cellulari analizzate al microscopio, manifestazioni di gravi patologie, e legate dalla comune attitudine di operare in maniera partecipata confrontandosi con esperienze diverse. L’arte e la scienza diventano un tutt’uno, due realtà valorizzate attraverso una coraggiosa sperimentazione artistica, che unisce immagini di cellule cerebrali ottenute nelle ricerche in laboratorio da Ester Piovesana, con quelle surreali, realizzate da Claudia Cantoni, con lo scopo di comunicare come alcuni grandi traguardi relativi il futuro e il benessere dell’uomo giungono dalla tecnologia. Le immagini che derivano dall’osservazione di cellule neuronali e della loro mutazione dovuta all’interazione con speciali sostanze coloranti usate nella ricerca microbiologica, vengono inglobate nel lavoro artistico da Claudia Cantoni, secondo un approccio che vuole fare leva sulla percezione visiva. La fase intermedia del processo, è quella digitale, per ogni opera è stato creato un video che mostra il procedimento creativo consentendo all’osservatore di essere totalmente immerso in ogni fase processuale, favorendo una comprensione e un coinvolgimento globale che trova riscontro visivo ed emotivo nei dipinti eseguiti manualmente su tela dall’artista. Il reperto scientifico scelto rappresenta una fondamentale fase embrionale di un processo interattivo, un tassello che diviene parte di un tutto, o meglio una parte che contiene già un tutto, colto e sviluppato dall’artista attraverso la propria immaginazione. L’artista crea nuovi mondi fantastici, scenari naturali differenti, come fondali marini e panorami montuosi, restituendo anche gli stati mentali che insorgono tra la veglia e il sogno. Centrale per l’artista è la natura, per lei preziosa fonte di ispirazione che nell’opera si manifesta in tutti i suoi aspetti, sia nella dimensione nobile e maestosa che in quella minacciosa e inquietante, unendo il particolare con il generale, il micro con il macrocosmo, il tangibile e l’intangibile. Un modo di agire, strettamente legato ai nuclei narrativi iniziali, generatori di nuove e più grandi storie
La mostra è un’installazione composta da diciotto dipinti realizzati con la tecnica mista di acrilico e olio e fotografie stampate su tela e da ventidue dipinti digitali impressi su vetro acrilico presentati secondo un allestimento che trae ispirazione dai tre cerchi consecutivi del Terzo Paradiso, l’opera di Michelangelo Pistoletto, che rappresenta la fase dell’umanità in equilibrio tra natura e artificio, auspicabile per la civiltà planetaria e la propria sopravvivenza che è divenuta ormai un riferimento importante utilizzato in molti ambiti, tra cui quello scientifico. Per questo motivo, lo scorso 25 marzo, nel parco della Villa Saroli a Lugano, si è celebrato il Rebirth Day unendosi all’annuncio di Pistoletto dello scorso 22 dicembre 2022. Nell’occasione, come già avvenuto in altri luoghi, si è formato un cordone umano a sostegno di un nuovo sentiero della rinascita, in difesa dell’umanità e del pianeta. Questa unione partecipativa di più persone intorno ad un tema di assoluta importanza, come quello della responsabilità sociale e ambientale, è un segno tangibile di come l’arte possa esprimere la sua forza su più fronti e mettere d’accordo persone con storie e profili professionali eterogenei. I proventi delle opere e del catalogo venduti saranno devoluti alla ricerca scientifica.
Info:
L’esposizione, presso le sedi di Villa Saroli e della Limonaia in Via Stefano Franscini, 9 a Lugano, rimarrà aperta fino il 13 aprile 2023. Dalle 10.00 alle 18.00.
MyOwnGallery di SuperstudioPiù, in via Tortona a Milano ospita dal 17 al 27 novembre 2022, con la curatela di Fortunato D’Amico, la prima personale milanese di Aldo Pallanza, dal titolo “Al femminile”.
Cercasi Principe Azzurro. Dopo aver calzato una scarpetta, perfettamente adatta a modellare il suo grazioso piedino, la giovane, ragazza quotidianamente impegnata a lavorare come donna delle pulizie nella casa della matrigna e delle sorellastre, venne scelta dal Principe Azzurro in qualità di sua consorte e futura Regina del regno. Cenerentola è certamente la favola che meglio esprime la particolare valenza che questo accessorio del vestiario assume nella cultura femminile sul piano simbolico e su quello psicologico di chi la indossa. Certamente Aldo Pallanza conosceva così bene l’universo femminile al punto tale da diventare uno dei più richiesti e affermati designer della calzatura rivolta alle donne. Aldo Pallanza avrebbe compiuto 100 anni nel 2022. Rivedendo e rileggendo criticamente i modelli di scarpe femminili da lui progettati nel corso della lunga carriera di modellista, i primi realizzati da giovanissimo intorno alla metà degli anni trenta del secolo scorso, si rimane meravigliati dall’attualità con cui questi oggetti, si presentano ancora oggi agli occhi di noi contemporanei. Cosa sarebbe la moda senza designer geniali, come si usa adesso per definire i modellisti di una volta, capaci di elaborare soluzioni empatiche al sentire delle donne del proprio tempo? Aldo Pallanza non era solo un disegnatore di stile ma un tecnico completo, chiamato a sviluppare il progetto di industrializzazione del prodotto in tutta la sua filiera, anche quella di programmatore dei macchinari e delle attività lavorative. Insomma, era un vero designer a disposizione dell’industria dell’abbigliamento femminile con il compito di trasformare la scarpa in un accessorio prezioso e fondamentale nello stile di una donna. Il potere attrattivo delle scarpe è fortemente evidente, anche in altre opere di artisti contemporanei come Vanessa Beecroft che fotografa e performa con modelle nude o vestite di pochi ornamenti tra cui quasi sempre sono protagoniste. Aldo Pallanza, quando progetta i sui capolavori, sa che ogni donna vuole sentirsi unica, diversa dalle altre, sensuale, intelligente. Le sue scarpe, prodotte da diverse aziende nazionali e internazionali, sono state vendute in milioni di esemplari in tutto il mondo, hanno certamente influenzato la cultura, le posture, l’immaginario femminile per diversi decenni. Un inventore di moda che ha lasciato un’impronta estetica influenzando gli stili di vita e i prodotti di altri settori produttivi, dai tessuti, alle tappezzerie, ad altri capi di abbigliamento. La sua creatività era sempre ispirata, al punto da inventare, oltre ai modelli di calzatura, tessuti e simil-pellami utilizzati per il loro ornamento, elaborati in modo originale, ottenuti da un’attenta e particolare lavorazione dei materiali. La conoscenza tecnica acquisita nell’esercizio dell’attività professionale si riverserà in quella di artista, completamente connesso con l’universo femminile da cui estrapola l’anima del sentire e dell’emozione. L’intenzione pittorica trasborda spesso dalla tela per diventare scultorea o elemento tattile in cui il disegno, oggetto di trattamenti particolari, emerge in rilievo, in funzione dei supporti utilizzati, quasi mai ortodossi rispetto a quelli in uso nella pittura tradizionale. Figurativismo e astrattismo sono sempre presenti nelle sue opere e anche la funzione decorativa dell’immagine trova gli equilibri armonici da cui attingere gli elementi di un linguaggio rivolto alla donna. Le sue figure femminili sono, al passo con i cambiamenti culturali in atto nel mondo contemporaneo, sensibili ad una lettura sulla condizione della donna e del suo ruolo nella società moderna, periodicamente segnalata lungo il percorso che negli anni accompagna l’evoluzione politica e giuridica dei popoli. Così nelle sue rappresentazioni, i corpi, le posture e le facce dei soggetti raffigurati portano i segni della diversità culturale e dei fattori geografici di appartenenza. Una emancipazione femminile lenta e quasi sempre silenziosa che ha reso possibile in questi ultimi decenni la nascita di una nuova consapevolezza, sia maschile che femminile, che ha portato alcune radicali trasformazioni. Potrà sembrare strano, ma è realistico affermare, come hanno scritto eminenti antropologi e sociologi, che a queste dinamiche di riforma hanno contribuito tante componenti, tra cui anche quelle rivendicazioni agitate dall’universo che gravita intorno al sistema della moda. Dobbiamo così riconoscere anche ad Aldo Pallanza il merito di avere portato il suo piccolo contributo al progresso culturale di cui tutti stiamo testimoni.
Le rappresentazioni iconografiche del Bosone di Higgs, illustrato da più punti di vista, trovano spesso corrispondenze con altre immagini in uso nei linguaggi figurativi provenienti da tradizioni religiose e di indirizzo spirituale. Il design dell’acceleratore LHC, in uso al CERN di Ginevra ha in alcune sue viste, similitudini impressionante con quelle dei disegni concentrici dei Mandala.
Queste particolari forme di rappresentazioni sacre sono costruite a partire da un impianto diagrammatico geometrico di provenienza tibetana. Sono utilizzate nelle culture religiose e spirituali di provenienza asiatica per offrire ai devoti elementi di meditazione e suggestioni idonee al raggiungimento di una dimensione dell’ Essere trascendente dalla materia e dall’ambiente che lo circonda.
Attraverso il raccoglimento interiore il praticante potrà sperimentare forme di spiritualità e di filosofia che ispirano comportamenti e atteggiamenti interiori equilibrati e di accettazione nei confronti delle esperienze della vita.
Il Mandala è costituito da un disco di forma rotonda organizzato attorno a un punto centrale attorno al quale ruotano una serie di disegni simmetrici colorati a rappresentare l’ordine del micro e del macro cosmo. Il Mandala è un luogo-logo simbolico, geometrico, attivatore di connessioni e di relazioni rappresentative verso un mondo di misteri in cui abitano le divinità.
La rivelazione dell’esistenza del Bosone di Higgs, conosciuto anche come la “Particella di Dio”, o la ”Particella maledetta”, venne confermata al pubblico dal CERN di Ginevra il 4 luglio del 2012. Da quasi mezzo secolo gli scienziati hanno indagato sulla presenza nel mondo sottonucleare di una particella il cui compito è di conferire massa a tutte le altre particelle e che consentisse loro di apparire come entità materiali e quindi di manifestarsi visivamente. Il suo nome è un tributo a Peter Higgs, fisico britannico e Premio Nobel per la fisica nel 2013, che già nel 1964 aveva teorizzato la sua esistenza. La scoperta di questa nuova particella elementare completa un altro tassello della teoria fisica e del Modello Standard.
A dieci anni dalla scoperta del Bosone di Higgs, la Strada Sotterranea Nuovissima del Castello Visconteo Sforzesco di Vigevano ospita la mostra “Il Bosone di Higgs, tra arte, scienza, trascendenza”.
È un evento particolare che integra alla visione scientifica quella artistica, rilevando come da punti di vista diversi è possibile allargare il campo delle conoscenze umane sul piano della filosofia, della trascendenza e della capacità di riformulare la progettazione e la gestione di molti aspetti delle attività sociali.
I protagonisti in mostra con le loro documentazioni e le loro opere sono: Giuseppe Portella, artista da sempre interessato alle relazioni tra arte e scienza; Valerio Grassi, uno scienziato in forza al CERN negli anni della scoperta del Bosone di Higgs e per questo insignito del prestigioso riconoscimento di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Saranno esposte delle parti del calorimetro del detector Atlas del Cern provenienti dalla Sezione di Milano dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
La mostra è affiancata da conferenze, proiezioni audio-video ed eventi performativi che si terranno durante tutto il periodo espositivo.
Fortunato D’Amico
Il BOSONE DI HIGGS, TRA ARTE, SCIENZA e TRASCENDENZA
Giuseppe Portella – Valerio Grassi
a cura di Fortunato D’Amico e Chiara Crosti
Strada Sotterranea Nuovissima del Castello Visconteo Sforzesco di Vigevano
Via XX Settembre, Vigevano (Pv)
dal 3 al 30 LUGLIO 2022
Orari di apertura: sabato e domenica dalle ore 10.30 alle ore 12.30-16.30 alle ore 19.00
INGRESSO LIBERO
VERNISSAGE
3 luglio 2022 ore 17.00
CONFERENZAper il10° anniversario della scoperta del Bosone di Higgs
4 luglio 2022 ore 21.15
con Valerio Grassi e Fortunato D’Amico
Un evento organizzato da Pensare Globalmente Agire Localmente | Sopramaresotto
in collaborazione con
Rete Cultura e Wetown e AVDA Associazione Vigevanese Divulgazione Astronomica
Patrocinio del Comune di Vigevano
Con il contributo di Atlas advanced technologies s.r.l.
Si ringrazia:
Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Sezione di Milano
Progettare una società migliore non è solo un obiettivo, ma è anche il motore dello sviluppo sostenibile e il criterio informativo che organizza le attività dell’architettura e del design, legate alla pratica professionale dell’architetto e designer Massimo Facchinetti. La mostra Habitat – Rigenerare il Pianeta è una raccolta selezionata di lavori realizzati nei lunghi anni di esperienza progettuale acquisita in Italia e all’estero, dall’architetto bergamasco.
Interessato a sviluppare le sue ricerche nel campo del design, fonda nel 1997 la società Massimo Facchinetti designer by Prototipi. Nel 2004 insieme ad Alessandra Boccalari e Carlo Bono, costituisce lo studio associato Facchinetti & Partners, specializzandosi nei settori dell’architettura, del paesaggio dell’urbanistica.
Traslazioni e Osmosi, questo è il nome dato ai due percorsi paralleli allestiti all’interno della Strada Sotterranea, uno dedicato al fenomeno architettonico, e l’altro al settore del design, oltre a presentare lavori già realizzati dallo studio, evidenziano le peculiarità che informano la stesura dei progetti finalizzati alla sostenibiità sociale, ambientale, economica.
Nella produzione architettonica l’innovazione tecnologica applicata alla costruzione degli edifici segue il criterio della progettazione green, che pone una particolare attenzione al risparmio, al beneficio energetico degli edifici, all’impegno nella decarbonizzazione edilizia, ambientale e territoriale. La ricerca e l’innovazione tecnologica è conseguita invece attraverso utilizzo di materiali innovativi applicati sia nell’architettura privata che in quella pubblica. Particolare attenzione viene posta anche per l’utilizzo del colore, indagato come elemento per esplorare una quarta dimensione e progettato come “artefatto sensoriale”.
Il design funzionale proposto da Massimo Facchinetti, è utile alle persone ed è alla portata di tutti, perché interprete di esigenze reali, affrontate grazie al know-how universale e con un punto di vista innovativo. E’ un design ecosostenibile che si propone l’integrazione degli oggetti nell’habitat e persegue l’obiettivo della qualità totale e del beneficio energetico. Le competenze acquisite in questo settore coprono ogni fase del processo produttivo, dal concept alla progettazione, al coordinamento di tutte le fasi di ingegnerizzazione e prototipazione, fino all’assistenza per la messa in produzione.
Massimo Facchinetti, è nato il 19 maggio 1965, si è laureato nel 1992 presso la Facoltà di architettura del Politecnico di Milano con indirizzo in progettazione industriale e design. Dallo stesso anno esercita la professione di architetto, svolgendo attività didattica presso le Università di Milano, Firenze, Torino, Brescia, Mantova.
Lo studio Facchinetti & Partners Architetti Associati fondato da Massimo Facchinetti, Carlo Bono, Alessandra Boccalari, si costituisce all’inizio del 2004, integrandosi e sostituendosi alla precedente struttura tecnica, organizzata e gestita da più di un decennio dallo stesso Massimo Facchinetti, si occupa di progettazione, pianificazione urbanistica e territoriale di opere sia pubbliche che private.
Massimo Facchinetti.HABITAT – RIGENERARE IL PIANETA
a cura di Fortunato D’Amico
Strada Sotterranea Castello Visconteo Sforzesco di Vigevano
Portone di via XX Settembre
dal 26 Marzo al 17 Aprile 2022
INAUGURAZIONE: 26 Marzo ore 16.00
Orari di apertura: Sabato e Domenica ore 10.30 -12.30 | 16.00 – 19.00
dal 5 al 13 marzo 2022 – Sala Leonardiana Cortile del Castello Visconteo-Sforzesco di Vigevano
Per intercessione divina lungo il cammino, sulla strada di Damasco o di Santiago, l’iniziato conseguiva quella grazia interiore necessaria a invadere con la consapevolezza dell’Illuminato i territori dell’anima, l’ispirazione luminosa avrebbe facilitato la trasmigrazione dal corpo fisico a quello dello spirito. Nei racconti della scienza antica, il viaggio è infatti l’allegoria di una trasmutazione alchemica, interiore ed esteriore. Il Cammino di Santiago di Compostela documentato dalle fotografie di Daniela Pellegrini, e dalla sua sensibilità di artista interessata ad indagare l’universo simbolico che ruota intorno alla sua vita, mette l’accento sulla serie di messaggi, scritte ed epitaffi poetici che altri viaggiatori hanno lasciato lungo il percorso. In questo senso l’esplorazione artistica non coinvolge solo l’universo dei segni rappresentati nelle immagini in mostra, ma anche le deduzioni filosofiche e narrative ispirate in parte dalla conoscenza dei simboli del Camino, ormai considerati esoterici, e dall’altra l’approfondimento di un indagine interiore. Sono quindi foto da interpretare da un lato come documenti di viaggio e dall’altro come testimonianze di una rilettura personale e artistica. Motivo questo che ha spinto Daniela Pellegrini a selezionare e riorganizzare una sequenza di una parte delle numerose immagini e costruire una narrazione che va oltre il “didackt” dell’apparenza.
Sala Leonardiana Cortile del Castello Visconteo-Sforzesco di Vigevano
dal 5 al 13 marzo 2022
aperto: sabato e domenica dalle ore 10.30 – 12-00 ; 16.00- 19.00
Inaugurazione: Sabato 5 marzo, ore 15.30
Conferenza con l’artista e il curatore: Domenica 6 Marzo, ore 17.00 – Presenta: Vito Giuliana
Vivienne Westwood riceve il premio alla carriera alla 13a Florence Biennale ed è in visita al padiglione Cavaniglia Eternal Feminine Eternal Change curata da Fortunato D’Amico. Il premio assegnato a Vivienne Westwood “in riconoscimento di una produzione creativa rivoluzionaria che ha segnato la storia del design della moda nel corso degli ultimi cinquant’anni, cambiando e ampliando il concetto di femminilità, e per aver ideato e promosso campagne innovative con l’obiettivo di proteggere la vita sulla nostra Madre Terra”.
Le è stato dedicato uno spazio espositivo che ripercorre le tappe principali della sua carriera, con una particolare attenzione alle sue campagne in difesa dei diritti umani e dell’ambiente.
La 13ª Florence Biennale, ospiterà al Padiglione Cavaniglia dal 23 al 31 ottobre 2021, lo special concept curato da Fortunato D’Amico, dal titolo Eternal Feminine Eternal Change, che ospiterà esclusivamente le installazioni di oltre 60 artisti, selezionati dal curatore in chiave interdisciplinare e multiculturale, i quali si sono impegnati a realizzare opere individuali e collettive, sul tema della mostra.
Il Femminino è stato inteso come concetto trasversale, interpretato per dare volto a indagini artistiche sensibili alle tematiche sociali, ambientali, economiche, esplorato da punti di vista differenti, rilevati nel largo panorama espressivo delle arti. Le proposte elaborate da performer, fotografi, pittori, scultori, architetti, designer, musicisti, poeti, video maker, sono state selezionate dal curatore, al fine di sollecitare sul pubblico riflessioni urgenti sulla condizione contemporanea della Grande Madre, un pianeta Terra collassato sotto la pressione dell’inquinamento e della cattiva gestione delle risorse, oltre che di una democrazia decadente, in un’epoca caratterizzata da economie ed epidemie globalizzate. Tra le proposte presentate dagli artisti emergono le problematiche legate all’universo femminile alle soglie del terzo millennio, alle differenze culturali e di genere e alla questione LGBTQ+
Il Padiglione Cavaniglia si propone quest’anno come un grande laboratorio attivo per pratiche militanti e cambiamenti responsabili e sostenibili, che il mondo dell’arte contemporanea deve necessariamente considerare, non solo da un punto di vista Estetico ma anche Etico.
L’opera di Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese, La Bandiera del mondo- 1+1=3, che occuperà lo spazio centrale del padiglione, e che verra composta attraverso una performance collettiva, è il simbolo di questa nuova consapevolezza di responsabilità, esorta a Pensare Globalmente Agire Localmente, ad Amare le Differenze per salvare il femminino che accoglie tutte le biodiversità: il pianeta Terra.
ARTISTIIN MOSTRA
Artiglieria – Change for Planet; Yuval Avital; Stefano Benedetti e Carlo Busetti; Marco Bertìn; Claudia Cantoni; Silvia Capiluppi – LenzuoliSOSpesi; Maria Cristina Carlini; Max Casacci; Giulio Ceppi; Andrea Cereda; Sara Conforti; Paola Crema; Mario De Leo; Chiara Del Sordo; Massimo Facchinetti; Valentina Facchinetti; Roberto Fallani; Andrea Felice; Manuel Felisi; Anna Ferrari e Piero Cademartori; Elia Festa; Enzo Fiore; Martina Fontana; Duilio Forte; Patrizia Benedetta Fratus; Marcella Gabbiani; Loredana Galante; Piero Gilardi; Rossella Gilli; Giuse Iannello; Pina Inferrera; Lorenzo Lucatelli; Maria Elisabetta Marelli; Max Marra; Marica Moro; Fabio Novembre; Fiammetta Parola e Ermanno Ivone; Daniela Pellegrini; Ercole Pignatelli, Giuliano Sangiorgi e Laura Zeni; Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese; Cristina Pistoletto; Giuseppe Portella; Sonja Quarone e Pablo Stomeo; Alfredo Rapetti Mogol “Cheope”; Giorgio e Silvia Rastelli; Paola Risoli; Paola Rizzi; Maria Francesca Rodi – Collettivo Artistico “iL NODO LaChicca&LeSciure”; Massimo Roj; Giovanni Ronzoni; Pierangelo Russo; Ludovica Sitajolo; Mari Terauchi; Oliveiro Toscani; Barbara Uccelli; Emmanuele Villani; Fiamma Zagara.