STELLAR FLIGHTS. PORTRAITS FOR THE FOUR DIRECTIONS

mostra dโ€™arte di SILVIA RASTELLIย 

a cura di Fortunato Dโ€™Amico 

12 ottobre 2025 โ€“ 7 gennaio 2026 

INAUGURAZIONE LUNEDรŒ 27 ORE 12 

Aeroporto Milano Malpensa, Terminal 1, Area Food Court 

A seguito del successo della mostra tenutasi allo Sheraton di Malpensa, 

Lunedรฌ 27 ottobre 2025 alle ore 12, presso il Terminal 1 di Malpensa Area Food Court, avrร  luogo lโ€™inaugurazione della mostra personale di Silvia Rastelli dal titolo Stellar Flights. Portraits For The Four Directions, a cura di Fortunato Dโ€™Amico, da unโ€™idea di Luciano Bolzoni. La mostra, allestita nello spazio espositivo ARTHUB disegnato dallโ€™architetta Chiara Alberghina, sarร  aperta al pubblico e visitabile tutti i giorni, 24h, fino al 7 gennaio 2026. 

Ospitato da SEA Milan Airports, il progetto รจ altresรฌ patrocinato e supportato dallโ€™ass. cult. Sopramaresotto, dallโ€™ass. cult. Pensare globalmente e agire localmente, dalla galleria dโ€™arte L2Arte e dallโ€™ag. di comunicazione multisensoriale UN1CA

โ€œSilvia Rastelli dispone i volti come mappe sensibili che aprono percorsi di orientamento umano. Le superfici lignee raccolgono tracce di tempo e restituiscono immagini che rivelano la densitร  culturale inscritta nei tratti delle persone. Ogni ritratto appartiene a una dimensione individuale e al tempo stesso a una costellazione collettiva. 

Le quattro direzioni cardinali assumono valore di coordinate simboliche. Nord, Sud, Est e Ovest disegnano un campo dinamico che contiene forze, genealogie, energie migranti. I colori e le forme si articolano come dispositivi che guidano lo sguardo verso la pluralitร  dei linguaggi. Le installazioni con gli uccelli intensificano questa dinamica, generano presenze che evocano il viaggio come condizione originaria della vita. 

Stellar Flights. Portraits for the Four Directions orienta un principio etico che riconosce la differenza come matrice generativa. I volti diventano segni di un sistema planetario in cui la pluralitร  dei tratti, delle culture e delle storie compone lโ€™orizzonte di un presente condiviso nelle sue interconnessioni. Lโ€™arte di Silvia Rastelli รจ una piattaforma di incontro, lo spazio in cui la convivenza trova direzione e apre traiettorie verso una civiltร  fondata sulla relazione.โ€ 

Fortunato Dโ€™Amico 


Informazioni Mostra: 

Aeroporto Milano Malpensa, Terminal 1, Area Food Court 

Mostra Visitabile Dal 12 Ottobre 2025 Al 7 Gennaio 2026, 24h, Ingresso Libero 

Inaugurazione Lunedรฌ 27 Ottobre, Ore 12 

http://www.silviarastelli.it 

info@l2arte.it 

(+39) 328 8455928 

ย MATER MATERIA Women Artists for a Visionary Futย 

A cura di Fortunato Dโ€™Amico e Rosa Cascone

VICENZAย BASILICA PALLADIANA | ย dal 12 ottobre al 2 novembre 2025

INAUGURAZIONE Sabato 11 ottobre ore 20.00

Allโ€™interno della Basilica Palladiana di Vicenza, Mater Materia รจ una mostra dโ€™arte che affianca lโ€™esposizione dei progetti del  Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura

A cura di Fortunato Dโ€™Amico e Rosa Cascone, la rassegna collettiva espone  le installazioni di Paola Greggio, Pina Inferrera, Marica Moro, Daniela Pellegrini, Antonella Quacchia, Silvia Rastelli, Ludovica Sitajolo, Chiara Vellini e Giuditta Vettese.  Ogni opera รจ affiancata da un pannello retroilluminato che riporta soggetti fotografici realizzati dalle stesse artiste.

Lโ€™esposizione intende ripensare il mondo dellโ€™architettura nella sua dimensione interiore e in quella piรน ampia e macroscopica, come spazio di trasformazione della natura in artificio e quindi in creazione, e al tempo stesso come grembo capace di accogliere e generare la vita. La materia madre รจ soggetto vivo e generativo. 

La nuova condizione femminile, nelle sue molte sfaccettature, si esprime attraverso linguaggi dellโ€™arte che intrecciano corpi, memorie e luoghi, dallโ€™installazione alla fotografia, dalla tessitura alla scultura, in una prospettiva che alimenta la rigenerazione del pianeta in direzione della sostenibilitร  ambientale e sociale.

La mostra intreccia il linguaggio dellโ€™architettura con le forze della materia, della matrice e della terra. Lโ€™artificio umano รจ il gesto creativo che trasforma i materiali della natura in spazi artificiali per custodire la vita e la memoria.

Lโ€™etica dellโ€™esposizione richiama i progettisti e le committenze ad assumere a una responsabilitร  diretta verso le proprie proposte progettuali, che incidono sulla trasformazione del paesaggio, del territorio e dellโ€™architettura, e in particolare sulle condizioni di vita degli esseri umani e delle biodiversitร .

La conferenza, oltre ad approfondire i percorsi artistici, offre al pubblico una riflessione condivisa sulla visione femminile del progetto, che si intreccia con lโ€™architettura, con le prospettive dellโ€™Agenda 2030 e quindi anche con lโ€™idea di una committenza etica capace di riconoscere nelle pratiche artistiche strumenti sensibili di trasformazione.

Allestimento a cura di Quadrus Light, Nesite 


Tiliment โ€“ Tagliamento tra arte e scienza: il fiume friulano si racconta tra bellezza, memoria e consapevolezza

Dal 20 settembre al 26 ottobre 2025, loย Spazio [A]tmosferaย di Codroipo ospitaย Tiliment โ€“ Tagliamento tra arte e scienza, a cura di Giacomo Bassmaji รจ una mostra immersiva e multidisciplinare che invita a riscoprire il Tagliamento non solo come elemento naturale, ma come patrimonio culturale, scientifico ed emotivo.

Il Tagliamento: un fiume, mille storie

 La mostra โ€œTiliment โ€“ Tagliamento tra arte e scienzaโ€, unisce tre artisti, Roberto Ghezzi, Eugenio Novajra e Renato Rinaldi, in unโ€™indagine polifonica su questo fiume indomabile e identitario. Ognuno con il proprio linguaggio, ognuno a un livello diverso di immersione. Novajra lo osserva dallโ€™alto, restituendone la struttura, lโ€™ampiezza e la bellezza liquida attraverso fotografie e riprese aeree che rendono visibile ciรฒ che al suolo si percepisce solo come flusso e mutamento. Rinaldi cammina lungo gli argini, ne ascolta i suoni, raccoglie memorie e voci in un paesaggio sonoro che fonde il paesaggio naturale con quello umano, evocando lโ€™intimitร , il mistero e le leggende del Tagliamento. Ghezzi, invece, vi entra fisicamente, lasciando che sia il fiume stesso a creare lโ€™opera: nelle sue Naturografie, la tela diventa pelle viva, supporto su cui lโ€™acqua, i sedimenti e il tempo scrivono la propria lingua silenziosa. Insieme, questi tre sguardi generano una geografia interiore del Tagliamento: non una descrizione, ma unโ€™esperienza. โ€œTilimentโ€ diventa cosรฌ un dispositivo di ascolto, uno spazio liminale tra arte e scienza, tra documentazione e poesia, dove il fiume non รจ oggetto, ma soggetto. Unโ€™opera collettiva che invita a riscoprire un patrimonio ambientale e culturale straordinario, fragile, da custodire. Un invito, soprattutto, a lasciare che sia la natura, per una volta, a raccontarsi da sรฉ. Il Tagliamento non รจ solo un fiume, รจ un confine mobile, uno spazio soglia tra civiltร  e natura, tra memoria e cambiamento. รˆ il luogo in cui i friulani hanno costruito parte della propria identitร , attraversato da storie intime e collettive, teatro di battaglie storiche e teatro delle prime esperienze, dei primi amori, delle prime fughe. รˆ anche un luogo che esige rispetto e consapevolezza: le sue acque possono diventare pericolose, il suo paesaggio puรฒ ingannare. Ma รจ proprio in questa ambivalenza, tra bellezza e rischio, tra stabilitร  e mutamento, che risiede il suo fascino piรน profondo. โ€œTilimentโ€ รจ anche un invito a pensare il paesaggio come luogo di responsabilitร . Le opere esposte non raccontano solo lโ€™estetica del fiume, ma ci parlano della sua vulnerabilitร : lโ€™impatto dellโ€™uomo, il cambiamento climatico, la necessitร  di una tutela attiva. Il progetto si fa cosรฌ narrazione ambientale, civile, politica. Un atto dโ€™amore verso un fiume che non si lascia addomesticare, ma che chiede di essere ascoltato. E forse proprio da qui, da questo ascolto, puรฒ nascere un nuovo modo di abitare il territorio: piรน lento, piรน consapevole, piรน rispettoso.

Un laboratorio naturale e culturale: lo sguardo della scienza

Oltre allโ€™approccio artistico, la mostra si arricchisce del contributo scientifico della ricercatrice Chiara Scaini, che definisce il Tagliamento un โ€œlaboratorio naturale per il mondoโ€ e un caso di studio riconosciuto a livello internazionale.

  • รˆ infatti lโ€™unico fiume alpino europeo che ha conservato la sua morfologia naturale, ed รจ citato in oltreย 6.000 pubblicazioni scientifiche.
  • รˆ uno dei primi luoghi in cui sono stati riconosciuti scientificamente iย servizi ecosistemici culturali: benefici immateriali come identitร , spiritualitร , educazione e ricreazione.
  • รˆ un simbolo di convivenza difficile ma necessaria: molte comunitร  hanno dovuto adattarsi, spostarsi, ricostruire dopo le sue piene. Da qui nasce la socio-idrologia, una disciplina che analizza i fiumi non solo come entitร  fisiche, ma anche come spazi sociali, ecologici, etici.

Un invito allโ€™ascolto e alla responsabilitร 

Come sottolinea Giacomo Trevisan, vicesindaco di Codroipo:

“Il Tagliamento รจ parte integrante della nostra identitร . Con questa mostra vogliamo rinnovare lโ€™impegno per la sua tutela e valorizzazione, affinchรฉ le future generazioni possano continuare a vivere in armonia con esso.”

La mostra diventa cosรฌ un invito a ripensare il paesaggio come responsabilitร  condivisa. Le opere esposte non sono solo contemplative, ma portano in sรฉ la consapevolezza della vulnerabilitร  ambientale: parlano di cambiamento climatico, impatto umano, fragilitร  degli ecosistemi. Un atto d’amore e, insieme, un grido d’allarme.

Programma eventi

Durante lโ€™esposizione, sono previsti anche incontri e momenti di approfondimento:

  • Sabato 20 settembre, ore 21:00
    Tagliamento tra ricerca scientifica e immaginario storico, artistico e culturale
    Con Chiara Scaini e Angelo Floramo, modera Giacomo Bassmaji
    Biblioteca Civica Don Gilberto Pressacco โ€“ Codroipo
  • Domenica 26 ottobre, ore 15:30
    Finissage della mostra Tiliment โ€“ Tagliamento tra arte e scienza
    Spazio [A]tmosfera

A seguire, ore 16:00:
Tagliamento bene comune: dallโ€™arte allโ€™impegno civile
Con CeVI, CeFAP, Tagliamento.org e attivisti locali
Biblioteca Civica Don Gilberto Pressacco

Uno spazio partecipativo

Alla fine della mostra, i visitatori troveranno una parete per lasciare post-it con riflessioni, emozioni, ricordi legati al fiume. Sarร  anche disponibile un questionario per contribuire alla ricerca scientifica in corso.

Perchรฉ ogni sguardo conta. E ogni voce, come ogni goccia, costruisce il fiume.

Gli artisti in mostra

  • Roberto Ghezziย (1978, Cortona)
    Pittore e sperimentatore, autore delleย Naturografieยฉ. Collabora con istituti scientifici in Italia e allโ€™estero. Attualmente รจ presente nelย Padiglione Italia della 19ยช Biennale Architettura.
  • Eugenio Novajraย (1978, Torino)
    Fotografo professionista da oltre 30 anni. Ha esposto in tutto il mondo e vinto nel 2018 ilย Premio FVG Fotografiaย con โ€œBerlino Altroveโ€.
  • Renato Rinaldiย (1966, Codroipo)
    Compositore, attore, autore radiofonico. Lavora tra suono, ambiente e voce. Collabora conย Radio Rai, portando in onda reportage e radiodrammi.

Tiliment โ€“ Tagliamento tra arte e scienza รจ promosso dal Comune di Codroipo, in occasione della Fiera di San Simone, con il patrocinio di:
Regione Friuli Venezia GiuliaCeVIEcomuseo delle Acque del GemoneseTagliamento.org
e il sostegno della Cantina Pitars.

Amazzoni. Martina Fontana e le donne dell’Associazione Amazzoni di Morbegno

Dal 6 al 9 marzo 2025 a Morbegno, presso il Chiostro S. Antonio, la mostraย Amazzoni,ย a cura della scultriceย Martina Fontana

Testo a cura di Giovanna Brambilla
Foto di Daniela Pellegrini

Indossare cicatrici. รˆ in questo gesto che la pratica dell’artista Martina Fontana incontra il vissuto e l’esperienza del gruppo “Amazzoni” fondato nel 2008 dalla Dott.ssa Patrizia Franzini, che supporta chi sta vivendo un percorso di malattia oncologica al seno.
Elemento centrale del progetto รจ la scultura collettiva/scudo, realizzato attraverso una serie di incontri e un workshop. Sulla sua superficie prendono forma le riproduzioni di nodi e tagli campionati da alberi presenti sul territorio che le Amazzoni hanno scelto e catturato.
Indossare cicatrici. รˆ in questo gesto che la pratica dell’artista Martina Fontana incontra il vissuto e l’esperienza del gruppo “Amazzoni” fondato nel 2008 dalla Dott.ssa Patrizia Franzini, che supporta chi sta vivendo un percorso di malattia oncologica al seno.
Elemento centrale del progetto รจ la scultura collettiva/scudo, realizzato attraverso una serie di incontri e un workshop. Sulla sua superficie prendono forma le riproduzioni di nodi e tagli campionati da alberi presenti sul territorio che le Amazzoni hanno scelto e catturato.


Questo oggetto, ideato da Martina Fontana, non solo protegge le donne ritratte nelle foto allโ€™interno della mostra, ma rappresenta anche la loro capacitร  di rigenerarsi e rinascere dopo la malattia. Gli alberi, infatti, sono noti per la loro capacitร  di guarire le ferite e continuare a crescere, simboleggiando la resilienza e la forza.

โ€œInsieme abbiamo lavorato sull’immagine e sul significato profondo delle cicatrici, visibili e invisibili. I calchi dei nodi degli alberi sono stati assemblati in un’unica scultura a forma di scudo con il quale ogni Amazzone ha scelto come rappresentarsi in relazione al proprio corpo e al proprio vissuto.โ€ racconta Martina Fontana.

โ€œLa fotografia, in questo contesto, รจ uno strumento terapeutico e un rituale potente. L’atto di farsi ritrarre nude, vedendo ciรฒ che si ha piรน paura di vedere, puรฒ essere un modo per “ritrovarsi” superando frammentazioni interne e promuovendo un’accettazione profonda in una sorta di ricostruzione dello sguardo. I corpi diventano mappe e paesaggi del dolore e della rinascita.โ€racconta Daniela Pellegrini.
Corpi nudi, semplici e reali, si mostrano o si nascondono, si fanno scudo e si sostengono tra loro, divenendo un corpo unico che attinge alle energie primordiali degli elementi e ad una forza interiore piรน segreta e sotterranea.


Allโ€™interno della mostra l’installazione 19 stelle celebra la forza del gruppo come punto di orientamento e guida per tutte le donne che ne fanno parte. I nodi argentei seguono la disposizione degli astri che compongono la costellazione di Orione, il gigante con lo scudo. Il dolore cede il passo alla bellezza, la luce e la forza delle compagne segnano una strada luminosa da percorrere verso la rinascita.

Naked. Behind the mirror

Silvia Rastelli

Naked. Behind the mirrorNaked, รจ una mostra di Silvia Rastelli curata da Luciano Bolzoni e Fortunato D’Amico. Silvia Rastelli, figlia d’arte e originaria diย Piacenza, ha ereditato la passione per l’arte dal padre scultore, trascorrendo la sua infanzia nella sua bottega. Questo ambiente ha plasmato la sua formazione artistica, che si snoda tra la pittura e la danza, culminando in una laurea in Pittura e successivamente in Area del Contemporaneo all’Accademia di Breraย diย Milano.
L’arte diย Silvia Rastelliย รจ un ponte tra il passato e il presente, un dialogo costante tra il “Io” e il “Noi”. Il legno, materiale prediletto del padre, diventa la tela per raccontare storie personali, ma sempre in dialogo con la societร  e le sue relazioni. I suoi ritratti, che interpretano i volti come aree geografiche emerse dall’inconscio, sono simboli di liberazione dai pregiudizi e dall’intolleranza razziale, come sottolineato daย Fortunato D’Amico.
“Naked. Behind the Mirrorโ€ esposta presso la salaย Bipielle Arteย diย Lodiย rappresenta un momento di profonda introspezione per l’artista.ย Silvia Rastelliย si mette a nudo, esplorando la propria sfera personale e ponendola in relazione con la collettivitร . Questo percorso artistico รจ un viaggio attraverso uno specchio magico verso il cambiamento, senza perdere se stessa. L’arte diventa uno strumento di scoperta e di espressione, come sottolineaย Luciano Bolzoni.
Lโ€™ approccio multisensoriale, coinvolge tutti i sensi: olfatto, vista, gusto, tatto, udito e propriocezione. In collaborazione con il musicistaย Denny Cavalloni,ย Silvia Rastelliย crea un’esperienza sensoriale che invita il visitatore a interagire con il mondo circostante e a sperimentare nuove prospettive. Questo gioco di specchi riflette il “noi”, mettendo in luce il sรฉ e l’altro in un’esperienza unica e coinvolgente.

VIA TORTONA: LA STRADA DEI SETTE MUSEI

Sabato 8 marzo ore 17.00ย 

In occasione di Milano MuseoCity 2025 e del tema-guida โ€œLe Strade dellโ€™Arteโ€,ย  Gisella Borioli, founder & creative director di Superstudio, presenta un talk vivace e coinvolgente dedicato a uno dei fenomeni piรน iconici della Milano contemporanea. Un viaggio tra passato e futuro per scoprire come Superstudio, pioniere dal lontano 1983, abbia contribuito a trasformare un quartiere industriale periferico in un vibrante polo culturale. Oggi, via Tortona vanta la piรน alta concentrazione di musei, gallerie, studi di artisti e fotografi, agenzie di comunicazione, location per eventi e, ovviamente, il cuore pulsante della Milano Design Week.Un esempio unico di riqualificazione urbanistica dove la creativitร  si muove senza confini tra arte, moda, design, comunicazione, tecnologia e innovazione visiva.Ospiti del talk saranno Fortunato Dโ€™Amico, architetto e curatore del progetto “Terzo Paradiso/SuperOrtoPiรน” di Michelangelo Pistoletto, realizzato dieci anni fa per Expo e ancora visibile sul Roof di Superstudio; Bros, tra i primi street artist ย a esporre in una grande personale a Milano, accolto da Superstudio in un periodo in cui la street art trovava difficilmente spazio e credibiltร  (2008); e Pier Paolo Pitacco, pluripremiato art director, che ha il suo studio creativo CentoxCento Company in zona da oltre 40 anni.ย 

FLA MUSEUM- MILANO MUSEOCITY dal 2 marzo allโ€™8 marzo 2025


-Apertura Museo: DO 2 marzo e SA 8 marzo ore 11.30- 12.30; 15.30-18.30; da LU 3 marzo a VE 7 marzo ore 15.30 -18.30 
-Visite guidate, DO 2 marzo e SA 8 marzo ore 11.30, 15.30, 16.30; da LU 3 marzo a VE 7 marzo ore 15.30, 16.30, 17.30   (fino ad esaurimento posti; 5 euro)
– Evento speciale talk โ€œVia Tortona: la strada dei sette museiโ€ sabato 8 marzo ore 17.00; ingresso libero e gratuito  CONTATTI:- Informazioni: tel.02 422501 assistant@superstudiogroup.com – FLA Museum, Chiara Ferella Falda (General Manager) c.ferellafalda@superstudiogroup.

Noi del Bar Jamaica

Ercole Pignatelli

Omaggio a Piero Manzoni
1953-1963

Nella tarda mattina del 20 novembre 1953, uno dei tanti treni proveniente dal sud italia si fermรฒ, con qualche ora di ritardo, alla stazione Centrale di Milano.
Il giovane ragazzo, ancora minorenne, scese dal vagone sul quale aveva viaggiato e pose i piedi sulla nera panchina del binario, tenendo in mano una valigia stracolma di sogni e belle speranze, di profumi e colori rubati ai paesaggi vividi della sua terra natia, intorno alla cittร  di Lecce.

Quel giorno una nebbia insidiosa nascondeva il volto della cittร . Sarebbe stato impossibile per chiunque riconoscere un essere umano, unโ€™automobile, un tram o un bus se non gli fosse passato accanto.
La radio e i giornali non facevano altro che parlare di questo fenomeno padano, che nelle stesse giornate si manifestava a Londra cosรฌ come in molte altre cittร  europee di vocazione industriale. La nebbia di quei giorni aveva causato il decesso di molte persone in Inghilterra, a seguito dello smog e dei veleni sospesi nellโ€™aria.

All’uscita dalla stazione, il panorama era completamente diverso da quello che possiamo osservare oggi. Il grattacielo Pirelli, che sarebbe diventato nel decennio successivo il simbolo di una cittร  laboriosa, entusiasta e in grande fermento, non era ancora stato costruito.

Catapultato in una situazione completamente avulsa e distante dalla briosa atmosfera salentina, il giovane Ercole notรฒ subito che nella piazza antistante alla stazione, oltre che alle fermate dei bus e dei tram, campeggiava una serie imponente di tabelloni pubblicitari.
Anche questo non rappresentava affatto uno scenario consueto per lui, proveniente dalla parte piรน estrema dโ€™Italia

Uno di questi manifesti catturรฒ particolarmente la sua attenzione. Informava di una mostra in corso a Palazzo Reale dedicata al piรน grande artista vivente dellโ€™epoca, colui che aveva dato una svolta significativa all’estetica e al pensiero artistico del Novecento. Era la mostra di Pablo Picasso. Senza pensarci troppo, chiese ai passanti quale fosse il mezzo piรน vicino per arrivare in Piazza del Duomo e li si diresse.
Ercole rimase affascinato dalla maestositร  della mostra. Qui esposto per la prima volta il celebre Guernica. Lโ€™opera suscitรฒ in lui una forte emozione, proprio per quella potente e particolare denuncia visiva che Picasso era riuscito a trasmettere ai visitatori.

Il destino volle che settantโ€™anni dopo, proprio nella Sala delle Cariatidi, dove il dipinto era esposto,
Ercole Pignatelli realizzerร  una performance di 12 giorni, dipingendo una tela ispirata proprio a questo capolavoro. Chi l’avrebbe mai detto allora? Forse solo lui, che aveva giร  proiettato la sua mente verso una carriera artistica di successo.

Le lancette dell’orologio segnavano giร  le 18 quando Ercole, uscito dalla mostra, non aveva ancora un posto dove pernottare. Non ci aveva ancora pensato. La sua mente era immersa nei fantasmagorico universo dei quadri di Picasso. Improvvisamente, resosi conto che era giร  buio, si avviรฒ con rapiditร  verso l’edicola piรน vicina per comprare il Corriere della Sera. Nella pagina degli annunci trovรฒ un affittacamere con un letto disponibile in via Formentini al numero 5. Dopo aver depositato i bagagli nella stanza, scese in strada per cercare un locale dove cenare. A pochi passi dall’abitazione, notรฒ un bar con le luci accese e molti frequentatori in piedi che parlavano e affollavano la saletta.
Lui non lo sapeva, ma quello era il mitico โ€œBar Jamaica,โ€ il cuore della cultura e della ricerca artistica della cittร . All’ingresso incontrรฒ il pittore Ettore Sordini, che, notandolo spaesato, gli chiese cosa ci facesse lรฌ. Dopo essersi presentato, desiderรฒ farlo conoscere agli altri avventori presenti quella sera al bar. Tra questi c’erano Salvatore Quasimodo, Dino Buzzati, Ugo Mulas, Lucio Fontana, Milena Milani e molti altri, compreso Piero Manzoni. Nel giro di poche ore dal suo arrivo a Milano, Ercole Pignatelli aveva giร  conosciuto il gotha dei personaggi che da di lรฌ a poco avrebbero fatto la storia dell’arte italiana. La sua vita si intrecciรฒ immediatamente con quella dei nuovi amici del Bar Jamaica. A soli 100 metri dalla sua abitazione il bar rappresentava un vero e proprio salotto culturale, dove gli artisti si scambiavano e condividevano idee e progetti, creando momenti di convivialitร  che avrebbero dato vita a grandi amicizie. Il legame con Piero Manzoni si rivelรฒ subito speciale. Entrambi non solo coltivavano passioni artistiche, ma anche esperienze quotidiane che avrebbero influenzato il loro percorso espressivo.

Ercole Pignatelli e Piero Manzoni si trovarono insieme a collaborare con Lucio Fontana. I due giovani divennero i suoi preziosi assistenti, chiamati a svolgere compiti pratici, come l’acquisto di colori, la preparazione dei materiali, l’intelaiatura delle tele, ma anche a portare contributi dโ€™ispirazione al lavoro del grande maestro.
Trascorrevano intere giornate a discutere di poesia, letteratura, tecniche artistiche e visioni del mondo.

Un intenso scambio di idee arricchiva la loro formazione artistica e alimentava il clima di fervore creativo che caratterizzava lo spirito di quegli anni. Le loro conversazioni incoraggiavano una costante sperimentazione artistica. Questa sperimentazione si traduceva in una forte espressione formalizzata nelle loro opere, ognuna realizzata secondo le modalitร  e i linguaggi personali di ciascuno.
Tuttavia, nel 1963, la vita riservรฒ una tragica sorpresa. Piero Manzoni, colto da un malore nel suo
nel suo studio in via Fiori Chiari 16, lasciรฒ improvvisamente questo mondo. In quel luogo, dove egli aveva creato le sue opere principali, ormai diventate un must dellโ€™arte internazionale, Ercole Pignatelli renderร  omaggio al suo amico scomparso esponendo 15 lavori realizzati nei dieci anni di intesa, collaborazione e crescita culturale vissuta insieme.
La mostra รจ un viaggio nel tempo e un tributo a Piero Manzoni e a un’epoca in cui il Bar Jamaica costituiva il fulcro di una rivoluzione culturale che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte. “Il Ragazzo Rondine,” cosรฌ aveva definito Raffaele Carrieri il giovane Pignatelli, in quegli anni prenderร  il volo verso lidi dove l’immaginazione e la poesia trasformano magicamente la realtร  in un grande sogno da condividere. Un luogo dove ognuno di noi puรฒ vivere la propria favola, uno spazio dellโ€™anima che offre a tutti una chance e la speranza che il miracolo possa davvero avvenire, anche oggi, ora, in questa cittร . Qui, dove Cesare Zavattini un giorno urlรฒ alle platee di tutto il mondo: “Miracolo, Miracoloโ€ฆ Miracolo a Milano.

Testo di Fortunato Dโ€™Amico

โ€œArtista interdisciplinare – Premio Accaโ€ a Mario De Leo

L’incontro tenutosi al Museo dโ€™Arte Contemporanea di Lissone, sabato 16 novembre 2024, per premiare Mario De Leo ha rappresentato un momento significativo per celebrare il suo percorso artistico e il suo contributo al panorama culturale. Lโ€™artista, noto non solo per le sue opere pittoriche ma anche per il suo talento come musicista e compositore, ha ricevuto il premio โ€œArtista interdisciplinare – Premio Accaโ€, un riconoscimento che evidenzia la portata innovativa della sua pratica multidisciplinare.

Il suo studio โ€œPerlarteโ€ รจ ormai un punto di riferimento a Lissone, dove lโ€™artista ha costruito negli anni un dialogo costante tra arti visive e musica, contribuendo a ridefinire i confini della creativitร . La serata, arricchita dalla presenza di critici e collezionisti, ha offerto unโ€™occasione di riflessione sullโ€™importanza dellโ€™interdisciplinaritร  come approccio alla complessitร  del contemporaneo.

Mario De Leo ha impreziosito lโ€™evento con una performance che ha coinvolto emotivamente i presenti, ponendo in evidenza lโ€™intensitร  e la versatilitร  della sua ricerca. La conferenza moderata del presidente di Acca, Walter Tosi, ha visto la presenza dei critici Fortunato Dโ€™Amico e Felice Bonalumi, con interventi del direttore del magazine Agorร , Luca Bertazzini, ha approfondito le influenze e gli sviluppi del lavoro di De Leo, tracciando un ritratto vivido e complesso della sua figura. Numerosa la presenza degli artisti, tra questi Max Marra, con cui De Leo a condiviso un lungo percorso professionale.

L’incontro ha sottolineato l’importanza di creare occasioni di dialogo tra artisti, critici e pubblico, evidenziando come il sostegno reciproco rappresenti un terreno fertile per la crescita culturale. Il Museo di Lissone, attraverso questa iniziativa, si conferma un luogo cardine per la promozione dellโ€™arte come strumento di connessione e riflessione.

Celebrando figure come Mario De Leo, si riafferma una visione dellโ€™arte che supera i confini disciplinari tradizionali, promuovendo un linguaggio in grado di dialogare con una societร  sempre piรน interconnessa e ricca di stimoli. Unโ€™occasione preziosa per ribadire il valore dellโ€™arte come espressione universale e come elemento fondante della cultura contemporanea.

LA MUSICA DELLE PAROLE

Alfredo Rapetti Mogol: la personale a Monza

Alfredo Rapetti Mogol, noto per la sua carriera di autore di testi musicali e artista visivo, presenta la sua mostra personale “La musica delle parole” dal 12 ottobre al 30 novembre 2024 presso l’ARCgallery di Monza. Questa esposizione offre una selezione di opere che riflettono il suo percorso artistico, in cui la scrittura si intreccia con la pittura e la scultura. La serata รจ presentata dal critico Fortunato D’Amico.

Nella sua ricerca, Rapetti Mogol esplora l’ambivalenza tra oggetto e concetto, utilizzando materiali vari come carta, tela, piombo, marmo, cemento e gesso. Le sue opere si caratterizzano per un processo creativo in cui la scrittura diventa un elemento visivo, trasformandosi in pittura e scultura. Le serie “Lettere” e “Mappe del cielo” sono esempi di come l’atto del dipingere si unisca a quello dello scrivere, rendendo la tela un foglio bianco che raccoglie pensieri e messaggi.Inoltre, l’artista utilizza tecniche come la scomposizione alfabetica per creare segmenti letterari che sfidano il fruitore a decodificare il senso delle frasi. Questo approccio invita a un’interazione attiva con le opere, richiedendo attenzione e partecipazione.

Biografia

Nato a Milano nel 1961, Rapetti Mogol cresce in un ambiente creativo che lo porta a lavorare nel campo della grafica e dell’editoria fin da giovane. La sua passione per la pittura emerge nel 1996, portandolo a collaborare con maestri milanesi come Alessandro Algardi e Mario Arlati. Oltre alla sua carriera artistica, ha scritto testi per numerosi successi musicali ed รจ stato presente in mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero.Tra i suoi riconoscimenti, spiccano le partecipazioni alla Biennale d’Arte di Venezia nel 2007 e nel 2011. Negli ultimi anni ha esposto in diverse gallerie e musei, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico contemporaneo.

Dettagli della Mostra

  • Date: 12 ottobre – 30 novembre 2024
  • Inaugurazione: sabato, 12 ottobre 2024 dalle 18:00
  • Location: ARCgallery, via Spalto Piodo 10, Monza
  • Contatti: info@arcgallery.it

Questa mostra rappresenta un’opportunitร  unica per esplorare l’intersezione tra parole e immagini attraverso l’occhio di un artista che ha saputo coniugare le sue passioni in modo innovativo.

V.I.T.A. NELLO SPAZIO EXTRATERRESTRE

Paolo Nespoli, Michelangelo Pistoletto, Fabio Grimaldi, Fortunato D’Amico

La Val Ferretย ospita per il terzo anno consecutivo un incontro speciale dedicato alย Terzo Paradisoย diย Michelangelo Pistoletto. Quest’anno, l’evento si concentra sulla connessione tra arte e scienza, con uno specifico interesse per leย missioni spaziali. Il futuro dellโ€™astronautica si presenta come un periodo di continuo progresso e sfide interessanti. Le prospettive includono un’ulteriore esplorazione del sistema solare, missioni robotiche e umane su Marte e sulla Luna, ulteriori sviluppi tecnologici per migliorare l’efficienza delle missioni spaziali e l’approfondimento dell’esplorazione oltre il nostro sistema solare. Quali saranno gli impatti sulla sostenibilitร , sulla coesione sociale e sull’organizzazione della vita planetaria provocati da questi progressi scientifici e spaziali? Quali ย principi ย etici ispireranno e ย guideranno le missioni spaziali ย perchรฉย diventino ย attivitร ย responsabili che tengano conto degli effetti e delle implicazioni a lungo termine?A discutere di questi temi ย il 3 Agosto 2024, presso le ย Les Maisons de Judithย in Val Ferret,ย saranno: Michelangelo Pistoletto (artista), Paolo Nespoli (astronauta), Fabio Massimo Grimaldi, (Altec). Lโ€™incontro, ย presentato daย Glorianda Cipolla,ย รจย moderato da Fortunato Dโ€™Amico. Michelangelo Pistoletto e Paolo Nespoli ย sono stati i protagonisti nel ย 2017 della missioneย Expedition 52/53, destinazione la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Il progetto ha avuto come ispirazione ilย ย Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. La missione, denominataย VITA,ย Vitality, Innovation, Technology,ย ย รจย stata la terza di lunga durata delle sei che laย NASA ha messo a disposizione dellโ€™Agenzia Spaziale Italiana nellโ€™ambito dellโ€™accordo per la consegna dei moduli logistici, Leonardo, Donatello e Raffaello. Protagonista della missione lโ€™astronauta dellโ€™ESA Paolo Nespoli, alla sua terza missione sulla ISS. Tra i simboli rappresentati allโ€™interno del segno formula Terzo Paradiso, assunto come emblema del progetto, vi erano un filamento di DNA per la vita e la scienza, un libro per la cultura e l’istruzione, e la Terra stessa come emblema dellโ€™umanitร .ย A questa missioneย รจย stata associata unโ€™altra iniziativa, lโ€™app SPAC3, sviluppata da ESA con RAM Radioartemobile, in collaborazione con ASI e Cittadellarte-Fondazione Pistoletto. Lโ€™app era finalizzata a sensibilizzare la salvaguardia della vita sul nostro pianeta, coinvolgendo il pubblico nella creazione di un’opera d’arte sociale. Con SPAC3 era possibile seguire la missione, creare collage artistici con le immagini catturate dalla piattaforma da Paolo Nespoli e partecipare attivamente all’opera collettiva basata sui concetti del Terzo Paradiso. Un’iniziativa che ha permesso di avvicinare lo spazio ย extraterrestre alla comunitร  ย planetaria e diffondere i concetti di sostenibilitร ย condividendo messaggi relativi ai 17ย Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, focalizzati sulle questioni globali ย relative allโ€™habitat, allโ€™economia, alla prosperitร delย pianeta, alย partenariato e alla pace preventiva.

Solo una visione chiara dell’interconnessione tra progresso scientifico, esplorazione spaziale, sostenibilitร ย e doveri etici potrร ย guidare l’umanitร ย verso un futuro in cui l’espansione nello spazio diventi un’opportunitร ย per crescere in simbiosi con il nostro pianeta e con l’ecosistema cosmico circostante. ย Il dialogo interdisciplinare e la cooperazione sono imprescindibili per massimizzare i vantaggi di questo avvincente cammino verso lโ€™ignoto. Scienza e Arte, nelle loro molteplici forme di creare e dialogare con l’ambiente e la societร , devono collaborare per contribuire al progresso della cultura, alla realizzazione di progetti di rinascita e innovazione per favorire lโ€™opera di umanizzazione attraverso una pace preventiva.