Aeroporto Milano Malpensa, Terminal 1, Area Food Court
A seguito del successo della mostra tenutasi allo Sheraton di Malpensa,
Lunedรฌ 27 ottobre 2025 alle ore 12, presso il Terminal 1 di Malpensa Area Food Court, avrร luogo lโinaugurazione della mostra personale di Silvia Rastelli dal titolo Stellar Flights. Portraits For The Four Directions, a cura di Fortunato DโAmico, da unโidea di Luciano Bolzoni. La mostra, allestita nello spazio espositivo ARTHUB disegnato dallโarchitetta Chiara Alberghina, sarร aperta al pubblico e visitabile tutti i giorni, 24h, fino al 7 gennaio 2026.
Ospitato da SEA Milan Airports, il progetto รจ altresรฌ patrocinato e supportato dallโass. cult. Sopramaresotto, dallโass. cult. Pensare globalmente e agire localmente, dalla galleria dโarte L2Arte e dallโag. di comunicazione multisensoriale UN1CA.
โSilvia Rastelli dispone i volti come mappe sensibili che aprono percorsi di orientamento umano. Le superfici lignee raccolgono tracce di tempo e restituiscono immagini che rivelano la densitร culturale inscritta nei tratti delle persone. Ogni ritratto appartiene a una dimensione individuale e al tempo stesso a una costellazione collettiva.
Le quattro direzioni cardinali assumono valore di coordinate simboliche. Nord, Sud, Est e Ovest disegnano un campo dinamico che contiene forze, genealogie, energie migranti. I colori e le forme si articolano come dispositivi che guidano lo sguardo verso la pluralitร dei linguaggi. Le installazioni con gli uccelli intensificano questa dinamica, generano presenze che evocano il viaggio come condizione originaria della vita.
Stellar Flights. Portraits for the Four Directions orienta un principio etico che riconosce la differenza come matrice generativa. I volti diventano segni di un sistema planetario in cui la pluralitร dei tratti, delle culture e delle storie compone lโorizzonte di un presente condiviso nelle sue interconnessioni. Lโarte di Silvia Rastelli รจ una piattaforma di incontro, lo spazio in cui la convivenza trova direzione e apre traiettorie verso una civiltร fondata sulla relazione.โ
Fortunato DโAmico
Informazioni Mostra:
Aeroporto Milano Malpensa, Terminal 1, Area Food Court
Mostra Visitabile Dal 12 Ottobre 2025 Al 7 Gennaio 2026, 24h, Ingresso Libero
VICENZAย BASILICA PALLADIANA | ย dal 12 ottobre al 2 novembre 2025
INAUGURAZIONE Sabato 11 ottobre ore 20.00
Allโinterno della Basilica Palladiana di Vicenza, Mater Materia รจ una mostra dโarte che affianca lโesposizione dei progetti del Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura.
A cura di Fortunato DโAmico e Rosa Cascone, la rassegna collettiva espone le installazioni di Paola Greggio, Pina Inferrera, Marica Moro, Daniela Pellegrini, Antonella Quacchia, Silvia Rastelli, Ludovica Sitajolo, Chiara Vellini e Giuditta Vettese. Ogni opera รจ affiancata da un pannello retroilluminato che riporta soggetti fotografici realizzati dalle stesse artiste.
Lโesposizione intende ripensare il mondo dellโarchitettura nella sua dimensione interiore e in quella piรน ampia e macroscopica, come spazio di trasformazione della natura in artificio e quindi in creazione, e al tempo stesso come grembo capace di accogliere e generare la vita. La materia madre รจ soggetto vivo e generativo.
La nuova condizione femminile, nelle sue molte sfaccettature, si esprime attraverso linguaggi dellโarte che intrecciano corpi, memorie e luoghi, dallโinstallazione alla fotografia, dalla tessitura alla scultura, in una prospettiva che alimenta la rigenerazione del pianeta in direzione della sostenibilitร ambientale e sociale.
La mostra intreccia il linguaggio dellโarchitettura con le forze della materia, della matrice e della terra. Lโartificio umano รจ il gesto creativo che trasforma i materiali della natura in spazi artificiali per custodire la vita e la memoria.
Lโetica dellโesposizione richiama i progettisti e le committenze ad assumere a una responsabilitร diretta verso le proprie proposte progettuali, che incidono sulla trasformazione del paesaggio, del territorio e dellโarchitettura, e in particolare sulle condizioni di vita degli esseri umani e delle biodiversitร .
La conferenza, oltre ad approfondire i percorsi artistici, offre al pubblico una riflessione condivisa sulla visione femminile del progetto, che si intreccia con lโarchitettura, con le prospettive dellโAgenda 2030 e quindi anche con lโidea di una committenza etica capace di riconoscere nelle pratiche artistiche strumenti sensibili di trasformazione.
Dal 20 settembre al 26 ottobre 2025, loย Spazio [A]tmosferaย di Codroipo ospitaย Tiliment โ Tagliamento tra arte e scienza, a cura di Giacomo Bassmaji รจ una mostra immersiva e multidisciplinare che invita a riscoprire il Tagliamento non solo come elemento naturale, ma come patrimonio culturale, scientifico ed emotivo.
Il Tagliamento: un fiume, mille storie
La mostra โTiliment โ Tagliamento tra arte e scienzaโ, unisce tre artisti, Roberto Ghezzi, Eugenio Novajra e Renato Rinaldi, in unโindagine polifonica su questo fiume indomabile e identitario. Ognuno con il proprio linguaggio, ognuno a un livello diverso di immersione. Novajra lo osserva dallโalto, restituendone la struttura, lโampiezza e la bellezza liquida attraverso fotografie e riprese aeree che rendono visibile ciรฒ che al suolo si percepisce solo come flusso e mutamento. Rinaldi cammina lungo gli argini, ne ascolta i suoni, raccoglie memorie e voci in un paesaggio sonoro che fonde il paesaggio naturale con quello umano, evocando lโintimitร , il mistero e le leggende del Tagliamento. Ghezzi, invece, vi entra fisicamente, lasciando che sia il fiume stesso a creare lโopera: nelle sue Naturografie, la tela diventa pelle viva, supporto su cui lโacqua, i sedimenti e il tempo scrivono la propria lingua silenziosa. Insieme, questi tre sguardi generano una geografia interiore del Tagliamento: non una descrizione, ma unโesperienza. โTilimentโ diventa cosรฌ un dispositivo di ascolto, uno spazio liminale tra arte e scienza, tra documentazione e poesia, dove il fiume non รจ oggetto, ma soggetto. Unโopera collettiva che invita a riscoprire un patrimonio ambientale e culturale straordinario, fragile, da custodire. Un invito, soprattutto, a lasciare che sia la natura, per una volta, a raccontarsi da sรฉ. Il Tagliamento non รจ solo un fiume, รจ un confine mobile, uno spazio soglia tra civiltร e natura, tra memoria e cambiamento. ร il luogo in cui i friulani hanno costruito parte della propria identitร , attraversato da storie intime e collettive, teatro di battaglie storiche e teatro delle prime esperienze, dei primi amori, delle prime fughe. ร anche un luogo che esige rispetto e consapevolezza: le sue acque possono diventare pericolose, il suo paesaggio puรฒ ingannare. Ma รจ proprio in questa ambivalenza, tra bellezza e rischio, tra stabilitร e mutamento, che risiede il suo fascino piรน profondo. โTilimentโ รจ anche un invito a pensare il paesaggio come luogo di responsabilitร . Le opere esposte non raccontano solo lโestetica del fiume, ma ci parlano della sua vulnerabilitร : lโimpatto dellโuomo, il cambiamento climatico, la necessitร di una tutela attiva. Il progetto si fa cosรฌ narrazione ambientale, civile, politica. Un atto dโamore verso un fiume che non si lascia addomesticare, ma che chiede di essere ascoltato. E forse proprio da qui, da questo ascolto, puรฒ nascere un nuovo modo di abitare il territorio: piรน lento, piรน consapevole, piรน rispettoso.
Un laboratorio naturale e culturale: lo sguardo della scienza
Oltre allโapproccio artistico, la mostra si arricchisce del contributo scientifico della ricercatrice Chiara Scaini, che definisce il Tagliamento un โlaboratorio naturale per il mondoโ e un caso di studio riconosciuto a livello internazionale.
ร infatti lโunico fiume alpino europeo che ha conservato la sua morfologia naturale, ed รจ citato in oltreย 6.000 pubblicazioni scientifiche.
ร uno dei primi luoghi in cui sono stati riconosciuti scientificamente iย servizi ecosistemici culturali: benefici immateriali come identitร , spiritualitร , educazione e ricreazione.
ร un simbolo di convivenza difficile ma necessaria: molte comunitร hanno dovuto adattarsi, spostarsi, ricostruire dopo le sue piene. Da qui nasce la socio-idrologia, una disciplina che analizza i fiumi non solo come entitร fisiche, ma anche come spazi sociali, ecologici, etici.
Un invito allโascolto e alla responsabilitร
Come sottolinea Giacomo Trevisan, vicesindaco di Codroipo:
“Il Tagliamento รจ parte integrante della nostra identitร . Con questa mostra vogliamo rinnovare lโimpegno per la sua tutela e valorizzazione, affinchรฉ le future generazioni possano continuare a vivere in armonia con esso.”
La mostra diventa cosรฌ un invito a ripensare il paesaggio come responsabilitร condivisa. Le opere esposte non sono solo contemplative, ma portano in sรฉ la consapevolezza della vulnerabilitร ambientale: parlano di cambiamento climatico, impatto umano, fragilitร degli ecosistemi. Un atto d’amore e, insieme, un grido d’allarme.
Programma eventi
Durante lโesposizione, sono previsti anche incontri e momenti di approfondimento:
Sabato 20 settembre, ore 21:00 Tagliamento tra ricerca scientifica e immaginario storico, artistico e culturale Con Chiara Scaini e Angelo Floramo, modera Giacomo Bassmaji Biblioteca Civica Don Gilberto Pressacco โ Codroipo
Domenica 26 ottobre, ore 15:30 Finissage della mostra Tiliment โ Tagliamento tra arte e scienza Spazio [A]tmosfera
A seguire, ore 16:00: Tagliamento bene comune: dallโarte allโimpegno civile Con CeVI, CeFAP, Tagliamento.org e attivisti locali Biblioteca Civica Don Gilberto Pressacco
Uno spazio partecipativo
Alla fine della mostra, i visitatori troveranno una parete per lasciare post-it con riflessioni, emozioni, ricordi legati al fiume. Sarร anche disponibile un questionario per contribuire alla ricerca scientifica in corso.
Perchรฉ ogni sguardo conta. E ogni voce, come ogni goccia, costruisce il fiume.
Gli artisti in mostra
Roberto Ghezziย (1978, Cortona) Pittore e sperimentatore, autore delleย Naturografieยฉ. Collabora con istituti scientifici in Italia e allโestero. Attualmente รจ presente nelย Padiglione Italia della 19ยช Biennale Architettura.
Eugenio Novajraย (1978, Torino) Fotografo professionista da oltre 30 anni. Ha esposto in tutto il mondo e vinto nel 2018 ilย Premio FVG Fotografiaย con โBerlino Altroveโ.
Renato Rinaldiย (1966, Codroipo) Compositore, attore, autore radiofonico. Lavora tra suono, ambiente e voce. Collabora conย Radio Rai, portando in onda reportage e radiodrammi.
Tiliment โ Tagliamento tra arte e scienza รจ promosso dal Comune di Codroipo, in occasione della Fiera di San Simone, con il patrocinio di: Regione Friuli Venezia Giulia, CeVI, Ecomuseo delle Acque del Gemonese, Tagliamento.org e il sostegno della Cantina Pitars.
Dal 6 al 9 marzo 2025 a Morbegno, presso il Chiostro S. Antonio, la mostraย Amazzoni,ย a cura della scultriceย Martina Fontana
Testo a cura di Giovanna Brambilla Foto di Daniela Pellegrini
Indossare cicatrici. ร in questo gesto che la pratica dell’artista Martina Fontana incontra il vissuto e l’esperienza del gruppo “Amazzoni” fondato nel 2008 dalla Dott.ssa Patrizia Franzini, che supporta chi sta vivendo un percorso di malattia oncologica al seno. Elemento centrale del progetto รจ la scultura collettiva/scudo, realizzato attraverso una serie di incontri e un workshop. Sulla sua superficie prendono forma le riproduzioni di nodi e tagli campionati da alberi presenti sul territorio che le Amazzoni hanno scelto e catturato. Indossare cicatrici. ร in questo gesto che la pratica dell’artista Martina Fontana incontra il vissuto e l’esperienza del gruppo “Amazzoni” fondato nel 2008 dalla Dott.ssa Patrizia Franzini, che supporta chi sta vivendo un percorso di malattia oncologica al seno. Elemento centrale del progetto รจ la scultura collettiva/scudo, realizzato attraverso una serie di incontri e un workshop. Sulla sua superficie prendono forma le riproduzioni di nodi e tagli campionati da alberi presenti sul territorio che le Amazzoni hanno scelto e catturato.
Questo oggetto, ideato da Martina Fontana, non solo protegge le donne ritratte nelle foto allโinterno della mostra, ma rappresenta anche la loro capacitร di rigenerarsi e rinascere dopo la malattia. Gli alberi, infatti, sono noti per la loro capacitร di guarire le ferite e continuare a crescere, simboleggiando la resilienza e la forza.
โInsieme abbiamo lavorato sull’immagine e sul significato profondo delle cicatrici, visibili e invisibili. I calchi dei nodi degli alberi sono stati assemblati in un’unica scultura a forma di scudo con il quale ogni Amazzone ha scelto come rappresentarsi in relazione al proprio corpo e al proprio vissuto.โ racconta Martina Fontana.
โLa fotografia, in questo contesto, รจ uno strumento terapeutico e un rituale potente. L’atto di farsi ritrarre nude, vedendo ciรฒ che si ha piรน paura di vedere, puรฒ essere un modo per “ritrovarsi” superando frammentazioni interne e promuovendo un’accettazione profonda in una sorta di ricostruzione dello sguardo. I corpi diventano mappe e paesaggi del dolore e della rinascita.โracconta Daniela Pellegrini. Corpi nudi, semplici e reali, si mostrano o si nascondono, si fanno scudo e si sostengono tra loro, divenendo un corpo unico che attinge alle energie primordiali degli elementi e ad una forza interiore piรน segreta e sotterranea.
Allโinterno della mostra l’installazione 19 stelle celebra la forza del gruppo come punto di orientamento e guida per tutte le donne che ne fanno parte. I nodi argentei seguono la disposizione degli astri che compongono la costellazione di Orione, il gigante con lo scudo. Il dolore cede il passo alla bellezza, la luce e la forza delle compagne segnano una strada luminosa da percorrere verso la rinascita.
Naked. Behind the mirrorNaked, รจ una mostra di Silvia Rastelli curata da Luciano Bolzoni e Fortunato D’Amico. Silvia Rastelli, figlia d’arte e originaria diย Piacenza, ha ereditato la passione per l’arte dal padre scultore, trascorrendo la sua infanzia nella sua bottega. Questo ambiente ha plasmato la sua formazione artistica, che si snoda tra la pittura e la danza, culminando in una laurea in Pittura e successivamente in Area del Contemporaneo all’Accademia di Breraย diย Milano. L’arte diย Silvia Rastelliย รจ un ponte tra il passato e il presente, un dialogo costante tra il “Io” e il “Noi”. Il legno, materiale prediletto del padre, diventa la tela per raccontare storie personali, ma sempre in dialogo con la societร e le sue relazioni. I suoi ritratti, che interpretano i volti come aree geografiche emerse dall’inconscio, sono simboli di liberazione dai pregiudizi e dall’intolleranza razziale, come sottolineato daย Fortunato D’Amico. “Naked. Behind the Mirrorโ esposta presso la salaย Bipielle Arteย diย Lodiย rappresenta un momento di profonda introspezione per l’artista.ย Silvia Rastelliย si mette a nudo, esplorando la propria sfera personale e ponendola in relazione con la collettivitร . Questo percorso artistico รจ un viaggio attraverso uno specchio magico verso il cambiamento, senza perdere se stessa. L’arte diventa uno strumento di scoperta e di espressione, come sottolineaย Luciano Bolzoni. Lโ approccio multisensoriale, coinvolge tutti i sensi: olfatto, vista, gusto, tatto, udito e propriocezione. In collaborazione con il musicistaย Denny Cavalloni,ย Silvia Rastelliย crea un’esperienza sensoriale che invita il visitatore a interagire con il mondo circostante e a sperimentare nuove prospettive. Questo gioco di specchi riflette il “noi”, mettendo in luce il sรฉ e l’altro in un’esperienza unica e coinvolgente.
In occasione di Milano MuseoCity 2025 e del tema-guida โLe Strade dellโArteโ,ย Gisella Borioli, founder & creative director di Superstudio, presenta un talk vivace e coinvolgente dedicato a uno dei fenomeni piรน iconici della Milano contemporanea. Un viaggio tra passato e futuro per scoprire come Superstudio, pioniere dal lontano 1983, abbia contribuito a trasformare un quartiere industriale periferico in un vibrante polo culturale. Oggi, via Tortona vanta la piรน alta concentrazione di musei, gallerie, studi di artisti e fotografi, agenzie di comunicazione, location per eventi e, ovviamente, il cuore pulsante della Milano Design Week.Un esempio unico di riqualificazione urbanistica dove la creativitร si muove senza confini tra arte, moda, design, comunicazione, tecnologia e innovazione visiva.Ospiti del talk saranno Fortunato DโAmico, architetto e curatore del progetto “Terzo Paradiso/SuperOrtoPiรน” di Michelangelo Pistoletto, realizzato dieci anni fa per Expo e ancora visibile sul Roof di Superstudio; Bros, tra i primi street artist ย a esporre in una grande personale a Milano, accolto da Superstudio in un periodo in cui la street art trovava difficilmente spazio e credibiltร (2008); e Pier Paolo Pitacco, pluripremiato art director, che ha il suo studio creativo CentoxCento Company in zona da oltre 40 anni.ย
FLA MUSEUM- MILANO MUSEOCITY dal 2 marzo allโ8 marzo 2025
-Apertura Museo: DO 2 marzo e SA 8 marzo ore 11.30- 12.30; 15.30-18.30; da LU 3 marzo a VE 7 marzo ore 15.30 -18.30 -Visite guidate, DO 2 marzo e SA 8 marzo ore 11.30, 15.30, 16.30; da LU 3 marzo a VE 7 marzo ore 15.30, 16.30, 17.30 (fino ad esaurimento posti; 5 euro) – Evento speciale talk โVia Tortona: la strada dei sette museiโ sabato 8 marzo ore 17.00; ingresso libero e gratuito CONTATTI:- Informazioni: tel.02 422501 assistant@superstudiogroup.com – FLA Museum, Chiara Ferella Falda (General Manager) c.ferellafalda@superstudiogroup.
Nella tarda mattina del 20 novembre 1953, uno dei tanti treni proveniente dal sud italia si fermรฒ, con qualche ora di ritardo, alla stazione Centrale di Milano. Il giovane ragazzo, ancora minorenne, scese dal vagone sul quale aveva viaggiato e pose i piedi sulla nera panchina del binario, tenendo in mano una valigia stracolma di sogni e belle speranze, di profumi e colori rubati ai paesaggi vividi della sua terra natia, intorno alla cittร di Lecce.
Quel giorno una nebbia insidiosa nascondeva il volto della cittร . Sarebbe stato impossibile per chiunque riconoscere un essere umano, unโautomobile, un tram o un bus se non gli fosse passato accanto. La radio e i giornali non facevano altro che parlare di questo fenomeno padano, che nelle stesse giornate si manifestava a Londra cosรฌ come in molte altre cittร europee di vocazione industriale. La nebbia di quei giorni aveva causato il decesso di molte persone in Inghilterra, a seguito dello smog e dei veleni sospesi nellโaria.
All’uscita dalla stazione, il panorama era completamente diverso da quello che possiamo osservare oggi. Il grattacielo Pirelli, che sarebbe diventato nel decennio successivo il simbolo di una cittร laboriosa, entusiasta e in grande fermento, non era ancora stato costruito.
Catapultato in una situazione completamente avulsa e distante dalla briosa atmosfera salentina, il giovane Ercole notรฒ subito che nella piazza antistante alla stazione, oltre che alle fermate dei bus e dei tram, campeggiava una serie imponente di tabelloni pubblicitari. Anche questo non rappresentava affatto uno scenario consueto per lui, proveniente dalla parte piรน estrema dโItalia
Uno di questi manifesti catturรฒ particolarmente la sua attenzione. Informava di una mostra in corso a Palazzo Reale dedicata al piรน grande artista vivente dellโepoca, colui che aveva dato una svolta significativa all’estetica e al pensiero artistico del Novecento. Era la mostra di Pablo Picasso. Senza pensarci troppo, chiese ai passanti quale fosse il mezzo piรน vicino per arrivare in Piazza del Duomo e li si diresse. Ercole rimase affascinato dalla maestositร della mostra. Qui esposto per la prima volta il celebre Guernica. Lโopera suscitรฒ in lui una forte emozione, proprio per quella potente e particolare denuncia visiva che Picasso era riuscito a trasmettere ai visitatori.
Il destino volle che settantโanni dopo, proprio nella Sala delle Cariatidi, dove il dipinto era esposto, Ercole Pignatelli realizzerร una performance di 12 giorni, dipingendo una tela ispirata proprio a questo capolavoro. Chi l’avrebbe mai detto allora? Forse solo lui, che aveva giร proiettato la sua mente verso una carriera artistica di successo.
Le lancette dell’orologio segnavano giร le 18 quando Ercole, uscito dalla mostra, non aveva ancora un posto dove pernottare. Non ci aveva ancora pensato. La sua mente era immersa nei fantasmagorico universo dei quadri di Picasso. Improvvisamente, resosi conto che era giร buio, si avviรฒ con rapiditร verso l’edicola piรน vicina per comprare il Corriere della Sera. Nella pagina degli annunci trovรฒ un affittacamere con un letto disponibile in via Formentini al numero 5. Dopo aver depositato i bagagli nella stanza, scese in strada per cercare un locale dove cenare. A pochi passi dall’abitazione, notรฒ un bar con le luci accese e molti frequentatori in piedi che parlavano e affollavano la saletta. Lui non lo sapeva, ma quello era il mitico โBar Jamaica,โ il cuore della cultura e della ricerca artistica della cittร . All’ingresso incontrรฒ il pittore Ettore Sordini, che, notandolo spaesato, gli chiese cosa ci facesse lรฌ. Dopo essersi presentato, desiderรฒ farlo conoscere agli altri avventori presenti quella sera al bar. Tra questi c’erano Salvatore Quasimodo, Dino Buzzati, Ugo Mulas, Lucio Fontana, Milena Milani e molti altri, compreso Piero Manzoni. Nel giro di poche ore dal suo arrivo a Milano, Ercole Pignatelli aveva giร conosciuto il gotha dei personaggi che da di lรฌ a poco avrebbero fatto la storia dell’arte italiana. La sua vita si intrecciรฒ immediatamente con quella dei nuovi amici del Bar Jamaica. A soli 100 metri dalla sua abitazione il bar rappresentava un vero e proprio salotto culturale, dove gli artisti si scambiavano e condividevano idee e progetti, creando momenti di convivialitร che avrebbero dato vita a grandi amicizie. Il legame con Piero Manzoni si rivelรฒ subito speciale. Entrambi non solo coltivavano passioni artistiche, ma anche esperienze quotidiane che avrebbero influenzato il loro percorso espressivo.
Ercole Pignatelli e Piero Manzoni si trovarono insieme a collaborare con Lucio Fontana. I due giovani divennero i suoi preziosi assistenti, chiamati a svolgere compiti pratici, come l’acquisto di colori, la preparazione dei materiali, l’intelaiatura delle tele, ma anche a portare contributi dโispirazione al lavoro del grande maestro. Trascorrevano intere giornate a discutere di poesia, letteratura, tecniche artistiche e visioni del mondo.
Un intenso scambio di idee arricchiva la loro formazione artistica e alimentava il clima di fervore creativo che caratterizzava lo spirito di quegli anni. Le loro conversazioni incoraggiavano una costante sperimentazione artistica. Questa sperimentazione si traduceva in una forte espressione formalizzata nelle loro opere, ognuna realizzata secondo le modalitร e i linguaggi personali di ciascuno. Tuttavia, nel 1963, la vita riservรฒ una tragica sorpresa. Piero Manzoni, colto da un malore nel suo nel suo studio in via Fiori Chiari 16, lasciรฒ improvvisamente questo mondo. In quel luogo, dove egli aveva creato le sue opere principali, ormai diventate un must dellโarte internazionale, Ercole Pignatelli renderร omaggio al suo amico scomparso esponendo 15 lavori realizzati nei dieci anni di intesa, collaborazione e crescita culturale vissuta insieme. La mostra รจ un viaggio nel tempo e un tributo a Piero Manzoni e a un’epoca in cui il Bar Jamaica costituiva il fulcro di una rivoluzione culturale che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte. “Il Ragazzo Rondine,” cosรฌ aveva definito Raffaele Carrieri il giovane Pignatelli, in quegli anni prenderร il volo verso lidi dove l’immaginazione e la poesia trasformano magicamente la realtร in un grande sogno da condividere. Un luogo dove ognuno di noi puรฒ vivere la propria favola, uno spazio dellโanima che offre a tutti una chance e la speranza che il miracolo possa davvero avvenire, anche oggi, ora, in questa cittร . Qui, dove Cesare Zavattini un giorno urlรฒ alle platee di tutto il mondo: “Miracolo, Miracoloโฆ Miracolo a Milano.
L’incontro tenutosi al Museo dโArte Contemporanea di Lissone, sabato 16 novembre 2024, per premiare Mario De Leo ha rappresentato un momento significativo per celebrare il suo percorso artistico e il suo contributo al panorama culturale. Lโartista, noto non solo per le sue opere pittoriche ma anche per il suo talento come musicista e compositore, ha ricevuto il premio โArtista interdisciplinare – Premio Accaโ, un riconoscimento che evidenzia la portata innovativa della sua pratica multidisciplinare.
Il suo studio โPerlarteโ รจ ormai un punto di riferimento a Lissone, dove lโartista ha costruito negli anni un dialogo costante tra arti visive e musica, contribuendo a ridefinire i confini della creativitร . La serata, arricchita dalla presenza di critici e collezionisti, ha offerto unโoccasione di riflessione sullโimportanza dellโinterdisciplinaritร come approccio alla complessitร del contemporaneo.
Mario De Leo ha impreziosito lโevento con una performance che ha coinvolto emotivamente i presenti, ponendo in evidenza lโintensitร e la versatilitร della sua ricerca. La conferenza moderata del presidente di Acca, Walter Tosi, ha visto la presenza dei critici Fortunato DโAmico e Felice Bonalumi, con interventi del direttore del magazine Agorร , Luca Bertazzini, ha approfondito le influenze e gli sviluppi del lavoro di De Leo, tracciando un ritratto vivido e complesso della sua figura. Numerosa la presenza degli artisti, tra questi Max Marra, con cui De Leo a condiviso un lungo percorso professionale.
L’incontro ha sottolineato l’importanza di creare occasioni di dialogo tra artisti, critici e pubblico, evidenziando come il sostegno reciproco rappresenti un terreno fertile per la crescita culturale. Il Museo di Lissone, attraverso questa iniziativa, si conferma un luogo cardine per la promozione dellโarte come strumento di connessione e riflessione.
Celebrando figure come Mario De Leo, si riafferma una visione dellโarte che supera i confini disciplinari tradizionali, promuovendo un linguaggio in grado di dialogare con una societร sempre piรน interconnessa e ricca di stimoli. Unโoccasione preziosa per ribadire il valore dellโarte come espressione universale e come elemento fondante della cultura contemporanea.
Alfredo Rapetti Mogol, noto per la sua carriera di autore di testi musicali e artista visivo, presenta la sua mostra personale “La musica delle parole” dal 12 ottobre al 30 novembre 2024 presso l’ARCgallery di Monza. Questa esposizione offre una selezione di opere che riflettono il suo percorso artistico, in cui la scrittura si intreccia con la pittura e la scultura. La serata รจ presentata dal critico Fortunato D’Amico.
Nella sua ricerca, Rapetti Mogol esplora l’ambivalenza tra oggetto e concetto, utilizzando materiali vari come carta, tela, piombo, marmo, cemento e gesso. Le sue opere si caratterizzano per un processo creativo in cui la scrittura diventa un elemento visivo, trasformandosi in pittura e scultura. Le serie “Lettere” e “Mappe del cielo” sono esempi di come l’atto del dipingere si unisca a quello dello scrivere, rendendo la tela un foglio bianco che raccoglie pensieri e messaggi.Inoltre, l’artista utilizza tecniche come la scomposizione alfabetica per creare segmenti letterari che sfidano il fruitore a decodificare il senso delle frasi. Questo approccio invita a un’interazione attiva con le opere, richiedendo attenzione e partecipazione.
Biografia
Nato a Milano nel 1961, Rapetti Mogol cresce in un ambiente creativo che lo porta a lavorare nel campo della grafica e dell’editoria fin da giovane. La sua passione per la pittura emerge nel 1996, portandolo a collaborare con maestri milanesi come Alessandro Algardi e Mario Arlati. Oltre alla sua carriera artistica, ha scritto testi per numerosi successi musicali ed รจ stato presente in mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero.Tra i suoi riconoscimenti, spiccano le partecipazioni alla Biennale d’Arte di Venezia nel 2007 e nel 2011. Negli ultimi anni ha esposto in diverse gallerie e musei, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico contemporaneo.
Dettagli della Mostra
Date: 12 ottobre – 30 novembre 2024
Inaugurazione: sabato, 12 ottobre 2024 dalle 18:00
Questa mostra rappresenta un’opportunitร unica per esplorare l’intersezione tra parole e immagini attraverso l’occhio di un artista che ha saputo coniugare le sue passioni in modo innovativo.
Paolo Nespoli, Michelangelo Pistoletto, Fabio Grimaldi, Fortunato D’Amico
La Val Ferretย ospita per il terzo anno consecutivo un incontro speciale dedicato alย Terzo Paradisoย diย Michelangelo Pistoletto. Quest’anno, l’evento si concentra sulla connessione tra arte e scienza, con uno specifico interesse per leย missioni spaziali. Il futuro dellโastronautica si presenta come un periodo di continuo progresso e sfide interessanti. Le prospettive includono un’ulteriore esplorazione del sistema solare, missioni robotiche e umane su Marte e sulla Luna, ulteriori sviluppi tecnologici per migliorare l’efficienza delle missioni spaziali e l’approfondimento dell’esplorazione oltre il nostro sistema solare. Quali saranno gli impatti sulla sostenibilitร , sulla coesione sociale e sull’organizzazione della vita planetaria provocati da questi progressi scientifici e spaziali? Quali ย principi ย etici ispireranno e ย guideranno le missioni spaziali ย perchรฉย diventino ย attivitร ย responsabili che tengano conto degli effetti e delle implicazioni a lungo termine?A discutere di questi temi ย il 3 Agosto 2024, presso le ย Les Maisons de Judithย in Val Ferret,ย saranno: Michelangelo Pistoletto (artista), Paolo Nespoli (astronauta), Fabio Massimo Grimaldi, (Altec). Lโincontro, ย presentato daย Glorianda Cipolla,ย รจย moderato da Fortunato DโAmico. Michelangelo Pistoletto e Paolo Nespoli ย sono stati i protagonisti nel ย 2017 della missioneย Expedition 52/53, destinazione la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Il progetto ha avuto come ispirazione ilย ย Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. La missione, denominataย VITA,ย Vitality, Innovation, Technology,ย ย รจย stata la terza di lunga durata delle sei che laย NASA ha messo a disposizione dellโAgenzia Spaziale Italiana nellโambito dellโaccordo per la consegna dei moduli logistici, Leonardo, Donatello e Raffaello. Protagonista della missione lโastronauta dellโESA Paolo Nespoli, alla sua terza missione sulla ISS. Tra i simboli rappresentati allโinterno del segno formula Terzo Paradiso, assunto come emblema del progetto, vi erano un filamento di DNA per la vita e la scienza, un libro per la cultura e l’istruzione, e la Terra stessa come emblema dellโumanitร .ย A questa missioneย รจย stata associata unโaltra iniziativa, lโapp SPAC3, sviluppata da ESA con RAM Radioartemobile, in collaborazione con ASI e Cittadellarte-Fondazione Pistoletto. Lโapp era finalizzata a sensibilizzare la salvaguardia della vita sul nostro pianeta, coinvolgendo il pubblico nella creazione di un’opera d’arte sociale. Con SPAC3 era possibile seguire la missione, creare collage artistici con le immagini catturate dalla piattaforma da Paolo Nespoli e partecipare attivamente all’opera collettiva basata sui concetti del Terzo Paradiso. Un’iniziativa che ha permesso di avvicinare lo spazio ย extraterrestre alla comunitร ย planetaria e diffondere i concetti di sostenibilitร ย condividendo messaggi relativi ai 17ย Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, focalizzati sulle questioni globali ย relative allโhabitat, allโeconomia, alla prosperitร delย pianeta, alย partenariato e alla pace preventiva.
Solo una visione chiara dell’interconnessione tra progresso scientifico, esplorazione spaziale, sostenibilitร ย e doveri etici potrร ย guidare l’umanitร ย verso un futuro in cui l’espansione nello spazio diventi un’opportunitร ย per crescere in simbiosi con il nostro pianeta e con l’ecosistema cosmico circostante. ย Il dialogo interdisciplinare e la cooperazione sono imprescindibili per massimizzare i vantaggi di questo avvincente cammino verso lโignoto. Scienza e Arte, nelle loro molteplici forme di creare e dialogare con l’ambiente e la societร , devono collaborare per contribuire al progresso della cultura, alla realizzazione di progetti di rinascita e innovazione per favorire lโopera di umanizzazione attraverso una pace preventiva.