FLASH MOB Area del Parco dei Sorrisi โ via Boccaccio โ Trezzano s/Naviglio ore 09.30
Associazioni, istituzioni e scuole in sinergia con lโambasciata del Terzo Paradisoย hanno realizzato il progetto TERZO PARADISO PER LA PACE E LA LEGALITAโ. Unโinstallazione nellโarea del Parco dei Sorrisi di Trezzano che riproduce il simbolo del Terzo Paradiso ideato dallโartista internazionale Michelangelo Pistoletto. Lโopera verrร attivata attraverso un Flash Mob organizzato dalla scuola primaria Franceschi plesso Boschetto e il Comitato di Quartiere Boschetto. Lโ iniziativa avrร luogo il 21 dicembre in occasione del REBIRTH DAY evento mondiale ideato da Cittadellarte โ Fondazione Pistoletto e promosso dagli ambasciatori del Terzo Paradiso in svariati luoghi del mondo in segno di rigenerazione consapevole e dโimpegno a collaborare ad una responsabile trasformazione della societร nel mondo. La realizzazione del Terzo Paradiso consisterร nella piantumazione di siepi disposte in modo da tracciare il simbolo sul terreno in modo permanente. Le due estremitร sono in corrispondenza da una parte del “pioppo niger”, superstite della tempesta che ha gravemente danneggiato il Parco dei Sorrisi lo scorso 25 luglio e dallโatra la “Porta della Pace”, un cancello giร esistente reinterpretato dai giovani del Comitato Boschetto che lo hanno ridipinto con i colori della bandiera della pace. Al centro di questo spazio rigenerativo crescerร un melo, emblema di rinascita e riconciliazione tra natura e artificio, in sintonia con il messaggio che rappresenta l’opera di Pistoletto, la “Mela Reintegrata” esposta a Milano, di fronte alla Stazione Centrale. Il Terzo Paradiso assume anche un ruolo di simbolo nellโazione di contrasto verso ogni forma di violenza e sopraffazione, sia da parte dei governi che delle singole persone o organizzazioni mafiose a sostegno dell’adesione del nostro comune ad Avviso Pubblico.
La rivelazione dell’esistenza del Bosone di Higgs, conosciuto anche come la โParticella di Dioโ, o la โParticella maledettaโ, venne confermata al pubblico dal CERN di Ginevra il 4 luglio del 2012. Da quasi mezzo secolo gli scienziati hanno indagato sulla presenza nel mondo subnucleare di una particella il cui compito รจ di conferire massa a tutte le altre particelle e che consentisse loro di apparire come entitร materiali e quindi di manifestarsi visivamente. Il suo nome รจ un tributo a Peter Higgs, fisico britannico e Premio Nobel per la fisica nel 2013, che giร nel 1964 aveva teorizzato la sua esistenza. La scoperta di questa nuova particella elementare completa un altro tassello della teoria fisica e del Modello Standard.
A piรน di un decennio dalla scoperta dellโarchitrave del nostro Universo, questa mostra ha lโintento di evidenziare e trasmettere attraverso linguaggi diversi e un dialogo multidisciplinare, lโimportanza di questo traguardo raggiunto dai ricercatori del CERN.
Partito dal Castello Visconteo Sforzesco di Vigevano lo scorso anno, il viaggio itinerante di questo racconto approda a Trezzano sul Naviglio, grazie alla collaborazione del Comitato del Quartiere Boschetto e dellโamministrazione Comunale; seguiranno altre tappe per condividere con un pubblico piรน ampio possibile riflessioni e dialoghi.
ร un evento particolare che integra alla visione scientifica quella artistica, rivelando come da punti di vista diversi รจ possibile allargare il campo delle conoscenze umane sul piano della filosofia, della trascendenza e della capacitร di riformulare la progettazione e la gestione di molti aspetti delle attivitร sociali.
I protagonisti in mostra con le loro documentazioni e le loro opere sono: Giuseppe Portella, artista da sempre interessato alle relazioni tra arte e scienza; Valerio Grassi, uno scienziato in forza al CERN negli anni della scoperta del Bosone di Higgs e per questo insignito del prestigioso riconoscimento di Cavaliere dellโOrdine al Merito della Repubblica Italiana.
Durante il periodo della mostra si alterneranno conferenze, proiezioni audio-video ed eventi performativi presenziati da professionisti di ambiti multidisciplinari come la musica, la scienza e lโarte.
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Orari di apertura
sabato e domenica. dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Ingresso libero
In collaborazione con: Comune di Trezzano sul Naviglio
Un evento organizzato da: Comitato Quartiere Boschetto Trezzano sul Naviglio; Pensare Globalmente Agire Localmente; Sopramaresotto
Con il contributo di: Atlas Advanced Technologies srl; Unilock srl
Dal 14/10/2023 al 29/10/2023 โ Seconda Scuderia del Castello di Vigevano (PV)
Eโ una mostra collettiva che rielabora il tema della Rassegna letteraria vigevanese, in cui 12 artisti interpretano lโargomento โRagione e sentimento: testa o croce?โ in chiave personale, implementando di contenuti artistici le uscite interpretative a cui la manifestazione chiede risposte. Lโesposizione mette in mostra quadri, fotografie, rilevanti installazioni e sculture che serviranno a creare il momento emozionale allโinterno dello spazio narrativo, elaborato attraverso ciascuna delle opere presentate. Sono stati invitati artisti che operano nellโarea lombarda, oltre a quelli vigevanesi, di cui nomi notori in cittร .
Questo lโelenco degli aderenti:
Giovanna Cacciatore, Mario De Leo, Gianni Depaoli, Cesare Giardini, Giuse Iannello, Valerio Incerto
Max Marra, Nik Palermo, Giovanni Ronzoni, Oronzo Russo, Pierangelo Russo, Isabella Vierzi.
LUGANO – Nella lotta contro il cambiamento climatico, le proteste di massa e le azioni di disobbedienza civile hanno fatto sentire la loro voce nelle piazze. Tuttavia, c’รจ un altro potente mezzo per trasmettere il messaggio di urgenza che l’emergenza climatica richiede: l’arte. Claudia Cantoni, artista ticinese, ha abbracciato l’Artivismo in collaborazione con Renovate Switzerland, ispirata dal coinvolgimento della figlia Francesca nell’attivismo climatico. Ha scelto di comunicare il loro messaggio in un modo unico che le rispecchia. “Senza togliere alcun merito alla resistenza civile, che รจ stata storicamente di fondamentale importanza e ha ottenuto grandi risultati, ritengo che l’Artivismo possa essere un’alternativa altrettanto efficace per sensibilizzare le persone,” ha spiegato a Tio/20 Minuti. Pochi giorni fa, Claudia ha organizzato una performance a Lugano durante la mostra collettiva d’arte “arTIstica”. La performance, chiamata “Betulle,” รจ stata inizialmente creata nel 2021 e presentata alla Biennale di Firenze, ricevendo due premi. Essendo un’opera vivente, “Betulle” si evolve nel tempo e si adatta al contesto in cui viene presentata. “Durante il periodo del Covid, le quattro amiche che facevano parte del quadro vivente indossavano maschere, mentre stavolta le performers (artisti partecipanti alla collettiva) rappresentavano diverse nazionalitร , a simboleggiare l’universalitร del problema, e hanno annunciato concetti importanti per le loro vite nelle loro lingue madri (tradotti poi in italiano),” ha spiegato Claudia. La performance ha visto anche la partecipazione di Francesca, che ha portato avanti il messaggio del cambiamento climatico. A differenza delle azioni di protesta di Renovate, questa performance ha ricevuto una sorprendente risposta positiva dal pubblico. In un breve lasso di tempo di soli 13 minuti, il messaggio รจ stato trasmesso con sorprendente efficacia, suscitando emozioni intense, scambi di affetto e calorosi applausi tra il pubblico. Al termine della performance, l’artista ha coinvolto con successo circa 40 persone invitandole a unirsi in un cerchio, stringendosi le mani. L’obiettivo di Claudia รจ lo stesso di molti altri attivisti per il clima: sensibilizzare un pubblico ampio riguardo all’emergenza climatica. Tuttavia, vuole anche enfatizzare l’importanza dell’unitร , sottolineando che tutti possono lavorare insieme per lo stesso obiettivo, indipendentemente dalle metodologie utilizzate. “Credo che ognuno di noi possa trovare un modo valido, nel rispetto delle vite delle donne, degli uomini e degli animali di questo pianeta, per proteggerlo,” ha affermato l’artista. La partecipazione di Renovate Switzerland alla performance rappresenta una novitร , ma non sarร l’ultima. Sia Claudia che Renovate Ticino stanno organizzandosi per portare altre opere artistiche simili per strada, nelle piazze, al fine di diffondere questo importante messaggio in forma artistica.”
FESTIVAL DELLA POESIA BIANCA GARAVELLI 2023 SALA FRANZOSO Biblioteca Civica “Lucio Mastronardi” Corso Cavour 82, Vigevano
Il terzo anno il Festival della Poesia Bianca Garavelli propone tre giornate di confronto e di indagine sull’universo poetico contemporaneo attraverso una serie di incontri che si terranno presso la sala Franzoso della Biblioteca civica di Vigevano. Verranno presentati, direttamente dagli autori, i testi poetici che saranno discussi con il pubblico insieme ai curatori della manifestazione, Fortunato D’Amico e Vito Giuliana. Il Festival รจ dedicato a Bianca Garavelli, autrice letteraria e nota dantista, recentemente scomparsa, che nel corso della prima edizione di questa manifestazione ne รจ stata lโanimatrice oltre che una delle componenti del comitato scientifico. In occasione di questi incontri verrร presentato il libro postumo da lei scritto, Occhi invisibili, edito dall’associazione La Barriera e curato da Laura Coci e Roberto Del Piano
Venerdรฌ 16 giugno 2023 ore 17.00: Carlo Santagostino presenta la sua raccolta di poesie Senza fine e il libro postumo di Bianca Garavelli Occhi invisibili ore 18.00: Roberto Casati. Appunti e carte ritrovate
Sabato 17 giugno 2023 ore 16.00 Vito Russo. Del buio e della luce ore 17.00 Stefano Boldorini. Il migliore dei mondi | Valerio Incerto. Il microtono dell’umore ore 18.00: Poesie al femminile. Agnese Coppola: La sete della sera | Erica Regalin: Mondo riverso | Giovanna Secondulfo: Cenere e ciliegie
Domenica 18 giugno 2023 ore 17.00: Vito Giuliana: Trilogia poetica ore 18.00: Luigi Balocchi: Coeur scorbatt | Raffaele Floris: La macchina del tempo
Milano. In una Milano in fermento per lโattesissimo Salone del Mobile, punto di riferimento per chi opera nel settore del design, il prossimo 20 Aprile a partire dalle ore 18.00, presso la magnifica Sala delle Otto Colonne di Palazzo Reale, si svolgerร lโevento dal titolo โCreativity Applicationโ.
La cerimonia realizzata da SIEDAS, Societร Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo, si prefigge lโobiettivo di omaggiare personalitร di spicco che si sono distinte per particolari meriti nellโambito della cultura.
Lโapertura dei lavori sarร affidata a Fabio DellโAversana, Presidente SIEDAS, mentre Fortunato DโAmico, Curatore artistico indipendente, modererร lโincontro.
Nel corso del pomeriggio sarร conferito il titolo di Socio Emerito SIEDAS a due protagonisti indiscussi dellโarte e della musica italiana: Michelangelo Pistoletto e Federica Abbate.
Michelangelo Pistoletto, giร insignito del Premio alla Carriera SIEDAS sezione Arte nel 2019, e protagonista della mostra โLa Pace Preventivaโ nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale fino al 4 giugno, presenterร il suo ultimo libro dal titolo โLa formula della creazioneโ, โun lavoro โ come dichiarato dal Maestro โ che porta attraverso 31 passi alla genesi dellโUniverso e, al contempo, alla genesi di una nuova societร โ.
Federica Abbate, giovane cantautrice e compositrice italiana che ha al suo attivo prestigiose collaborazioni con artisti del calibro di Alfredo Rapetti Mogol in arte Cheope, Fedez e Michele Bravi, presenterร il suo nuovo singolo in collaborazione con Mr. Rain dal titolo โLa pioggia prima di cadereโ.
Un emozionante momento musicale sarร affidato allโOrchestra Sinfonica di Sanremo che, in prima assoluta, eseguirร la suite โLa formula della creazioneโ dedicata a Michelangelo Pistoletto.
Lโiniziativa รจ realizzata in collaborazione conย Palazzo Reale, Cittร dellarte di Michelangelo Pistoletto, Orchestra Sinfonica di Sanremo, Sopramaresotto e Pensare Globalmente Agire Localmente.ย
Lโingresso sarร consentito esclusivamente su invito.
Seconda scuderiaย – Castello Visconteo-Sforzesco di Vigevano (Pv)
1-16 aprile 2023
opening 1 aprile 16.00 – 18.00
Laย Seconda scuderia delย ย Castello Visconteo- Sforzesco di Vigevanoย ย ospita la mostra ARMA MULIERIS diย Martina Fontana,ย curata daย Fortunato DโAmico.ย Ospite dโeccezione lโartistaย Daniela Pellegrini.
La mostra, divisa in tre sezioni, si sviluppa lungo un percorso animato da immagini e sculture il cui obiettivo รจ restituire forme di evoluzione e percezione corporea dove il femmineo diventa il paradigma in cui lo spettatore attento potrร cogliere, tra i dettagli e le suggestioni proposte, alcune aspetti della propria personalitร .
Le forgiature plastiche multi materiche e le iconografie esposte, evocano oggettiย appartenuti ad una presunta epopea rinascimentale. La loro presenzaย รจ la testimonianza di un racconto mitico rielaborato dallโimmaginario collettivo presente nel patrimonio archetipo universale. Strumenti di difesa proposti come specchio su cui individuare e decodificare il ricordoย ย delle proprie cicatrici.ย ย
Gli stendardi che attraversano l’armeria centrale rimandano alla ritrattistica rinascimentale, mentre le armature si mostrano nella loro concreta brutalitร di strumenti di costrizione appesi ed esibiti come trofei. Il lavoro dell’artista guarda alla natura e ai suoi fenomeni e sollecita uno scambio simbiotico e di contaminazione che sotto lโaspetto simbolico evoca tutte le donne presenti alla corte (Reginae) di Ludovico il Moro.
Crisalidi di dimensione umana conducono il visitatore verso una dimensione immersiva e di comunione con la natura, in cui ogni individuo รจ chiamato a fare la sua parte.
Gli Esercizi di disarmo proposti da Daniela Pellegrini, completano la visione generale del tema proposto dai Arma Mulieris. Lโopera รจ un eserciziario di scrittura collettiva femminile che amplia e implementa di altri significati il contenuto della mostra.
LโUNIVERSO FEMMINEO NELLA CULTURAALLโ EPOCA DI LUDOVICO IL MORO E NELLโERA DIGITALE
TONYย HASSLERย ย eย SILVIAย RASTELLI
A CURA DI FORTUNATO DโAMICO
Inaugurazione 18 febbraio 2023 ore 16.00
Strada Sotterranea del Castello di Vigevano
18 FEBBRAIO – 5 MARZO 2023
A 570 anni dalla nascita di Ludovico Sforza detto il Moro, Duca di Milano, un personaggio chiave nella storia del Rinascimento italiano e lombardo, due artisti, TONY HASSLER e SILVIA RASTELLI, allestiscono con le loro opere la mostra โEntromura. Lโuniverso femmineo nella cultura, allโ epoca di Ludovico il Moro e nellโera digitaleโ allโinterno degli spazi della Strada Sotterranea del Castello di Vigevano.
Lโevento, curato da Fortunato DโAmico, รจ un momento di riflessione storica sulle modalitร di rappresentazione iconografica, sui flussi culturali tra passato e presente e sulle vicende umane.
Grazie ai celebri profili della cortigiana Cecilia Gallerani, della sposa Beatrice dโEste, dellโamante Lucrezia Crivelli e delle altre donne, non solo quelle presenti alla corte di Ludovico il Moro, lโarte della pittura offre uno spaccato della vita rinascimentale e invita noi contemporanei a confrontarla con le abitudini, i modelli di narrazione e di comunicazione del terzo millennio.
La mostra non vuol essere un manifesto politico, ma un omaggio allโessere donna, allโidentitร del femmineo, nelle sue vecchie e nuove accezioni.
Il Rinascimento segna uno dei primi importanti passi verso lโemancipazione della figura femminile e dellโuniverso femmineo, che come tutti sappiamo rimane ancora oggi unโargomento di grande attualitร . Cosa significa essere donna?
โEntromuraโ รจ un dialogo tra generazioni e sessi differenti, espresso in un variopinto linguaggio multimediale tra danza, pittura, fotografia e tanto altro. La collaborazione tra i due artisti, il fotografo Tony Hassler e la pittrice e performer Silvia Rastelli, promuove un indagine comparativa sullโuniverso femmineo, mettendo in parallelo le loro opere fotografiche e pittoriche con i ritratti realizzati dai pittori rinascimentali, al fine di scoprire le differenze e le analogie con il presente.
Il paragone tra fenomeni attinenti, appartenenti a zone spaziali o temporali distinte e distanti tra loro, รจ parte del metodo scientifico. Consente lโinterpretazione la comprensione dei contesti e delle predisposizioni culturali del passato e ci rende consapevoli di ciรฒ che di essi รจ giunto sino ai giorni nostri, ma anche di come questo patrimonio conoscitivo venga elaborato e re-interpretato quotidianamente.
Il visitatore avrร cosรฌ modo di raffrontare i linguaggi utilizzati dallโarte di ieri e di oggi attraverso i suoi strumenti di rappresentazione per raccontare la mutevolezza della vita, esaminata scrutando i dettagli delle acconciature, i tessuti, i profili di quei personaggi immortalati dagli artisti che raccontano la mascolinitร , la femminilitร , i pregi e le virtรน delle vezzositร umane.
Tony Hasslerย
ร nato a Milano nel 1962 e fin dai primi anni di vita ha cercato di trasformare i suoi interessi e le sue passioni – estetica, arte e comunicazione – in opportunitร professionali.
La passione per la fotografia nasce da adolescente, nel 1980 il suo primo reportage fotografico sul terremoto in Irpinia, pochi mesi dopo il primo viaggio in India. Da allora รจ diventato un instancabile scopritore e l’entusiasmo e la curiositร di esplorare non lo hanno mai abbandonato; nei suoi scatti trasmette emozioni dinamiche, frutto della ricerca del gusto della vita a un’altra velocitร .
I suoi lavori, pubblicati in numerose riviste, raccontano le storie delle terre e delle persone del mondo.
Prima di diventare professionista, ha esplorato carriere alternative che gli hanno permesso di cogliere prospettive insolite e di avvicinarsi ai suoi soggetti con un’innata empatia, frutto di una filosofia vissuta ancor prima che pensata.
Ha praticato sport estremi e coltivato la passione per l’arte, il design e la musica jazz, fondendo i suoi stimoli in elementi fotografici che non hanno mai ceduto al disincanto di un professionista.
Etichettarlo come “fotografo” รจ un eufemismo: spirito libero dall’anima cosmopolita, Tony ha saputo coniugare il gusto della scoperta con uno stile prettamente metropolitano.
Si dedica anche all’insegnamento per la diffusione del linguaggio fotografico. Durante le lezioni e le discussioni, riesce a trarre spunti creativi inediti dal rapporto con i suoi studenti e con il pubblico. Alla costante ricerca di nuovi stimoli, Tony non ha trascurato le tecniche di post-produzione, realizzando proficue collaborazioni con colleghi professionisti e con artisti visivi, che hanno creato opere d’arte sulla base dei suoi scatti.
Quest’arte che genera arte รจ, forse, la sua piรน grande soddisfazione!
Le collaborazioni includono:
Rizzoli, Mondadori, Universo Cairo, De Agostini, Condรจ Nast, Repubblica, Style, Maxim, Corriere Della Sera, Gulliver, Dove, Specchio, Anna, Tutto, Marie Claire, Gentleman, Club 3, Io Donna, Tutto, Newton, Fox, GQ, Alp, V&S, Red Bull, Airone, Il Sole 24 Ore, Grazia.
Ritratti:
Antonio Albanese, Giandomenico Basso, Heinz Beck, Ross Brawn, Ferdinando Caraceni, Alessandro Cattelan, Massimo Coppola, Carlo Cracco, Cesare Cremonini, Antonio Di Natale, Shirin Ebadi, Giovanni Gastel, Michele Giuttari, Enus Mariani, Manfred Moelgg, Davide Oldani, Miloud Oukili, Mattia Poggi, DJ Ringo, Sergio Rubini, Giuliano Sangiorgi, Nadia Santini, Dejan Stankovic, Thierri Stern, Romano Tamani, Giovanni Veronesi.
Silvia Rastelli
ร nata nel 1983 a Piacenza. Nel 2002 inizia a studiare con il maestro Gianni Zari (giร ballerino e coreografo al Teatro La Scala di Milano) con il quale lavora per svariati anni danzando nel ruolo di solista.
Crea, nel 2003, le scenografie dellโoperetta โNo No Nanetteโ di Corrado Abbati al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia. Ancora giovanissima partecipa alla collettiva
โLaboratorio Breraโ nel Castello di Monticelli dโOngina e allestisce una mostra personale nel Castello di Zavattarello (Pavia). Inizia in questi anni unโintensa attivitร espositiva.
Nel 2007 si la laurea in Pittura col massimo dei voti. 2008: recita nel cortometraggio โLโAstronautaโ diretto da Maurizio Losi prodotto da Exen Media. Nel 2009, si laurea con la lode nel biennio di โArti VisiveโallโAccademia di Brera di Milano.
Prosegue lโattivitร espositiva e quella performativa. Da ricordare, nel 2010 la mostra nella galleria โRivoli 59โ di Parigi (Francia), nella galleria Laboratorio delle Arti in โArte per Loroโ (Piacenza), nella personale โBeauty Demands Protectionโ presso la Art Hall Gallery a Kiev (Ucraina), alla Biennale Art-Brescia 2011 [catalogo โArt-Brescia 2011โ] e infine a Milano in โArte per Loroโ alla Gal-leria della Fondazione D’Ars. Nel 2012 รจ presente ad Arte Accessibile Milano e al Fuori Salone del Mobile nello Spazio Bossi Clerici di Milano e con una mostra personale a Venezia, in concomitanza con La Biennale di Architettura.
All’ Ex-Ansaldo di Milano, partecipa con una mostra e una performance ad โItacaliveโ, curata da Silvia Fabbri. Nel 2013 la mostra personale โLuna Rossaโ nelle Raccolte Frugone dei Musei di Nervi e Genova curata da Fortunato D’Amico e Maria Flora Giubilei. Nel 2016 inaugura โAnimaโ, anteprima della mostra personale nella galleria Civico8 di Vigevano. Danza in โPunti di Vistaโ di E. Rossetti al Teatro Trieste34 di Piacenza. Silvia coreografa e danza nell’Opera Macbeth al Teatro Municipale di Piacenza; lavora come mima in Madama Butterfly al Teatro Municipale di Piacenza e al Teatro Comunale Pavarotti di Modena e come performer in Un Ballo In Maschera al Teatro Municipale di Piacenza e al Teatro Comunale di Ferrara. Per il Teatro Trieste34 di Silvia danza una propria coreografia nel video Fantacity di Andrea Felice a Roma e dal vivo alla galleria Nemo di Torino e lโassolo โBambolaโ, in prima serata in apertura a Quarto Grado su Rete Quattro. 2017: espone e danza tra le sue opere ed una di suo padre ne “L’olio dโartista” al Palazzo delle Stelline di Milano. Danza ne “Ces petits actes qui nous engagent”, una collaborazione tra la compagnia francese Ilimitrof e l’Ensemble Lodi Teatro. A Torino alla Galleria Old-American Design and Art, inaugura la personale “Essere Ritratto” cura-ta dal critico d’arte Francesco Poli.
Nel 2018, sponsorizzata da Che Banca! inaugura due mostre personali nelle filiali di Torino e Busto Arsizio e due personali nella Art Gallery Museum di Piacenza e a La Pedrera Art di Soncino, e una bipersonale โRastelliโ con il padre Giorgio Rastelli, al castello di Zavattarello (PV).
Silvia danza e coreografa lโassolo โCome una Bambolaโ a Quarto Grado su Rete Quattro, e danza due sue coreografie in โDebussy a Quattro Maniโ alla Sala Dei Teatini di Piacenza. Nel 2019 espone 5 opere museali nella collezione del BAG-Bocconi Art Gallery di Milano. Nel 2020 partecipa ad ApArt Fair, nello stand della Casa Museo De Angelis, Padiglione delle Belle Arti di Torino.
Nel 2021 nella strada Sotterranea del Castello, inaugura Human Generation, una mostra bipersonale con il padre Giorgio Rastelli in omaggio a Dante Alighieri. Espone con 7 opere nella Biennale Florence Eternal Feminine.
MyOwnGallery di SuperstudioPiรน, in via Tortona a Milano ospita dal 17 al 27 novembre 2022, con la curatela di Fortunato DโAmico, la prima personale milanese di Aldo Pallanza, dal titolo โAl femminileโ.
Cercasi Principe Azzurro. Dopo aver calzato una scarpetta, perfettamente adatta a modellare il suo grazioso piedino, la giovane, ragazza quotidianamente impegnata a lavorare come donna delle pulizie nella casa della matrigna e delle sorellastre, venne scelta dal Principe Azzurro in qualitร di sua consorte e futura Regina del regno. Cenerentola รจ certamente la favola che meglio esprime la particolare valenza che questo accessorio del vestiario assume nella cultura femminile sul piano simbolico e su quello psicologico di chi la indossa. Certamente Aldo Pallanza conosceva cosรฌ bene lโuniverso femminile al punto tale da diventare uno dei piรน richiesti e affermati designer della calzatura rivolta alle donne. Aldo Pallanza avrebbe compiuto 100 anni nel 2022. Rivedendo e rileggendo criticamente i modelli di scarpe femminili da lui progettati nel corso della lunga carriera di modellista, i primi realizzati da giovanissimo intorno alla metร degli anni trenta del secolo scorso, si rimane meravigliati dallโattualitร con cui questi oggetti, si presentano ancora oggi agli occhi di noi contemporanei. Cosa sarebbe la moda senza designer geniali, come si usa adesso per definire i modellisti di una volta, capaci di elaborare soluzioni empatiche al sentire delle donne del proprio tempo? Aldo Pallanza non era solo un disegnatore di stile ma un tecnico completo, chiamato a sviluppare il progetto di industrializzazione del prodotto in tutta la sua filiera, anche quella di programmatore dei macchinari e delle attivitร lavorative. Insomma, era un vero designer a disposizione dellโindustria dellโabbigliamento femminile con il compito di trasformare la scarpa in un accessorio prezioso e fondamentale nello stile di una donna. Il potere attrattivo delle scarpe รจ fortemente evidente, anche in altre opere di artisti contemporanei come Vanessa Beecroft che fotografa e performa con modelle nude o vestite di pochi ornamenti tra cui quasi sempre sono protagoniste. Aldo Pallanza, quando progetta i sui capolavori, sa che ogni donna vuole sentirsi unica, diversa dalle altre, sensuale, intelligente. Le sue scarpe, prodotte da diverse aziende nazionali e internazionali, sono state vendute in milioni di esemplari in tutto il mondo, hanno certamente influenzato la cultura, le posture, lโimmaginario femminile per diversi decenni. Un inventore di moda che ha lasciato unโimpronta estetica influenzando gli stili di vita e i prodotti di altri settori produttivi, dai tessuti, alle tappezzerie, ad altri capi di abbigliamento. La sua creativitร era sempre ispirata, al punto da inventare, oltre ai modelli di calzatura, tessuti e simil-pellami utilizzati per il loro ornamento, elaborati in modo originale, ottenuti da unโattenta e particolare lavorazione dei materiali. La conoscenza tecnica acquisita nellโesercizio dellโattivitร professionale si riverserร in quella di artista, completamente connesso con lโuniverso femminile da cui estrapola lโanima del sentire e dellโemozione. Lโintenzione pittorica trasborda spesso dalla tela per diventare scultorea o elemento tattile in cui il disegno, oggetto di trattamenti particolari, emerge in rilievo, in funzione dei supporti utilizzati, quasi mai ortodossi rispetto a quelli in uso nella pittura tradizionale. Figurativismo e astrattismo sono sempre presenti nelle sue opere e anche la funzione decorativa dellโimmagine trova gli equilibri armonici da cui attingere gli elementi di un linguaggio rivolto alla donna. Le sue figure femminili sono, al passo con i cambiamenti culturali in atto nel mondo contemporaneo, sensibili ad una lettura sulla condizione della donna e del suo ruolo nella societร moderna, periodicamente segnalata lungo il percorso che negli anni accompagna lโevoluzione politica e giuridica dei popoli. Cosรฌ nelle sue rappresentazioni, i corpi, le posture e le facce dei soggetti raffigurati portano i segni della diversitร culturale e dei fattori geografici di appartenenza. Una emancipazione femminile lenta e quasi sempre silenziosa che ha reso possibile in questi ultimi decenni la nascita di una nuova consapevolezza, sia maschile che femminile, che ha portato alcune radicali trasformazioni. Potrร sembrare strano, ma รจ realistico affermare, come hanno scritto eminenti antropologi e sociologi, che a queste dinamiche di riforma hanno contribuito tante componenti, tra cui anche quelle rivendicazioni agitate dallโuniverso che gravita intorno al sistema della moda. Dobbiamo cosรฌ riconoscere anche ad Aldo Pallanza il merito di avere portato il suo piccolo contributo al progresso culturale di cui tutti stiamo testimoni.
Il 4 Luglio 2012 venne confermata al pubblico la cosiddetta โParticella di Dioโ dal CERN di Ginevra, il suo compito รจ quello di conferire massa a tutte le altre particelle: lโorigine della materia. Fu inizialmente teorizzata da Peter Higgs dal quale prende il nome e la sua scoperta fu un traguardo straordinario. A dieci anni da quel giorni, la Strada Sotterranea al Castello Sforzesco di Vigevano ci invita ad unire la lettura scientifica di quel momento a quella artistica: โIl Bosone di Higgs, tra Arte, Scienza e Trascendenzaโ
Grazie a Valerio Grassi, uno scienziato di forza al CERN negli anni della scoperta e Cavaliere DellโOrdine Del Merito Della Repubblica Italiana, e Giuseppe Portella, artista della resina da sempre ispirato dal tema della scienza e dello spazio, ci viene presentata una mostra a cura di Fortunato DโAmico e Chiara Crosti, dove ogni opera dโarte trova una sua applicazione nel mondo e spazio della fisica.
Cerchi concentrici e sfere che ingannano lโocchio danno la possibilitร al visitatore di lasciarsi trasportare in mondi che vanno al di lร del corpo umano fino a raggiungere la dimensione della โParticella di Dioโ.
Come dice lโartista Giuseppe Portella, indagare su questi fenomeni si puรฒ fare in molte forme: se il compito dello scienziato e della fisica รจ di studiare e trovare una veritร oggettiva, lโarte lascia piรน spazio ad una dimensione umana e ad una sua applicazione interiore.
Trascendenza รจ quello che accomuna le due. Materia e spirito. โSiamo polvere di stelle e parte del Big Bangโ ripete spesso Valerio Grassi ed รจ interessante notare come nei quadri si rispecchia questa unicitร e dimensione che va oltre il nostro mondo e ricorda quello particellare.
La mostra si pone come punto di incontro tra le due discipline, โquasi come un esperimento socialeโ come menzionato dallo scienziato, dove lo spettatore รจ portato ad unโindagine interna quando confrontato con la piccolezza e l’immensitร di quello che ci compone.
Grazie alla mostra possiamo anche conoscere la biografia di queste due personalitร che si occupano di argomenti molto lontani lโuno dallโaltra ma che riescono a trovare un punto che le accomuna nella โParticella di Dioโ.
INTERVISTA A GIUSEPPE PORTELLA
di Valentina Facchinetti
Come รจ nata questa collaborazione tra arte e scienza, e come vede questa trascendenza nellโunione tra le due?
A mio parere, scienza e arte non si possono dividere. La scienza deve dare delle risposte di tipo formale e matematico, ma non puรฒ dare tutto. Non puรฒ dare ciรฒ che invece lโarte puรฒ fare. Tuttavia le due cose viaggiano sullo stesso binario.
ร un’indagine; unโindagine di cose che non conosciamo. La scienza รจ chiamata ad approfondire tutto questo e anche lโarte deve fare la sua parte. Deve dare una visione assolutamente immaginifica, filosofica. Senza lโimmaginazione, nรฉ lo scienziato nรฉ l’artista arriverebbero a dare una risposta.
Perรฒ queste due risposte possono anche essere coincidenti, perchรฉ quando nelle mie opere cerco di realizzare gli atomi, li immagino in senso figurativo. Invece di avere un paesaggio classico vedo un paesaggio spaziale, vedo come siamo dentro; quindi devo immaginarmi gli atomi in un certo modo: che vibrano, che si rincorrono, si uniscono.
E poi vado a vedere un riscontro nelle immagini scientifiche, anche se inizialmente le ho immaginate nella mia testa.
A me la scienza piace perchรฉ dร delle risposte che puntano a trovare la veritร e trattano fenomeni interessantissimi che non possono non affascinare lโartista. Lโarte รจ chiamata ad occuparsi non solo della bellezza ma tutto di quello che ci circonda e piรน dello spazio cosa cโรจ? Noi alla fine cosa siamo? E mi riferisco alla trascendenza, siamo spirito e materia.
Quello che la scienza forse non puรฒ andare ad indagare รจ forse la spiritualitร , ma รจ importante. Noi siamo su due linee, linea verticale, spirito, linea orizzontale, materia. Queste due unioni non possono sovrapporsi.
Io cerco di giocare con le forme sferiche, le mie opere sono molto dedicate allo spazio e alla scienza. Per me non cโรจ piรน niente da dipingere: con la fotografia e il digitale che senso ha, a mio parere, dipingere un viso o una persona nel suo aspetto esteriore. A me interessa quello interiore, che รจ quello spaziale, spirituale. Che รจ quello che ribadiva Valerio, in una citazione che a me piace molto โNoi siamo figli delle stelleโ. Abbiamo dentro la polvere di stelle e qualcuno deve pur raffigurarla.
Una signora mi ha detto โma รจ un arte strana, non lโho mai vista โ, io mi sono permesso di dire โรจ una arte figurativa dello spazioโ; perchรฉ per me รจ importante andare a saldare questo ciclo, per questo metto le sfere. Il non inizio e la non fine. Che cosa รจ il nostro transito terrestre? La non morte e la non nascita, un continuo trasformarsi cosรฌ come la materia รจ in continua trasformazione. Il nostro รจ solo un passaggio che ci porta ad un altro tipo di materia o alla non materia, quello che studiano loro, i fisici, lโantimateria.
Io ho concentrato tutto il mio lavoro negli ultimi 15 anni sullo studio della luce,sono partito dalle terre rare luminescenti; ho avuto la fortuna di testare, per primo in Italia, questo fenomeno. Sono terre che si nutrono di luce sia artificiale che naturale e la rimettono in perpetua al buio. Questo ti insegna che il buio non esiste, quindi quando si parla di buio nello spazio รจ in realtร il limite dei nostri occhi, quello che non siamo in grado di vedere. Da lรฌ รจ nata lโesigenza di approfondire con lโutilizzo delle tecnologie cinematografiche sottili, le carte olografiche, che riflettono la luce ed ho tolto il colore.
Lo studio del ciclo lo lux racchiude la luce e lโolografia.
Noi stiamo andando verso lโolografia, tutto quello che vediamo รจ falso.
Ci sono cantanti che salgono sul palco proiettando solo la loro immagine ed il pubblico applaude questo.
Lโimmagine olografica diventerร realtร aumentata, immagini che non ci sono ma vediamo. Quindi la mia domanda รจ cosa e che vediamo veramente? Mi viene da dire che tutto quello che vediamo non corrisponde alla realtร . Se esiste una realtร viene allora rielaborata e da li possiamo collegare lo studio della cinetica rivisitata. Semi sfere che in realtร non ciรฒ sono, cerchi perfetti che quando muovo il mio sguardo dal fianco dellโopera, non esistono.
Stesso fenomeno con lโolografia, come mai quando cambio posizione vedo colori diversi? La luce lavora in base alla posizione e lโopera si muove. Lo studio della cinetica e delle terre rare luminescenti e la luce pura, quindi trasparenze, ti convoglia la luce in modi particolari, attraverso le sfere in resina muove la luce e crea immagini diversi in base alla posizione. Tutto questo per me continua a confermare che tutto quello che vediamo non รจ corretto, รจ una nostra rielaborazione
Di conseguenza al suo discorso sulla luce voglio chiederle, se tutto quello che vediamo non รจ realtร , cโรจ un collegamento al suo uso ripetitivo della sfera o mezza sfera? Questa forma concava o convessa riflette ovviamente la realtร in modo differente da come noi la vediamo.
Beh, questa domanda รจ bellissima, ti sei giร quasi risposta. Attraverso la sfera cambia lโimmagine. Leonardo Da Vinci per primo disse โi nostri occhi sono sferici per cui noi vediamo le cose al contrario, io in questo momento ti vedo ribaltata e il mio cervello aggiusta la visione. ร proprio grazie alla forma sferica, che io trovo ovunque nello spazio. Io adoro la sfera perchรฉ non ha angoli. Vorrei citare una frase di Telesio, un filosofo del 1500 che diceva โIl nostro pensiero รจ diretto dallโarmonia e proporzione.โ.
Cosa esiste di piรน armonioso della sfera? ร senza inizio e fine, il nostro pianeta รจ una sfera, i nostri atomi sono sfere, le cellule sono cerchi, sfere. Questa forma, la forma in sostanza, la troviamo sempre nel nostro pianeta, รจ la forma perfetta. Io ne sono innamorato, ma credo si capisca e continuo a proporla perchรฉ non riesco a uscirne prima di tutto, ma ha un’attinenza precisa con la scienza. ร nel nostro dna. Ho giร realizzato un’opera del DNA usando la sfera che perรฒ non si trova qui. Il DNA รจ composto da sfere, con segmenti che tagliano.
Per me la sfera entra perfettamente nella scienza, la scienza non puรฒ stare senza questa forma che ritroviamo sempre.
Ritornando invece al Bosone di Higgs, che รจ di ispirazione di questa intera mostra. ร successo ormai dieci anni fa, lei di quel momento cosa ricorda? E in che modo pensa che questa scoperta abbia influenzato la sua arte o la ricerca che viene prima della creazione delle sue opere?
Per me รจ stata una grande scoperta e come per tutti gli umani mi ha creato un poโ di sconvolgimento. Quando si arriva alla particella di dio, dove potrร arrivare lโuomo?
Il mio primo pensiero รจ sempre che utilizzino queste conoscenze nella maniera buona e purtroppo non possiamo dire che sia sempre il caso. Queste scelte che hanno molto a che fare con il profitto al contrario di una progressione universale, a volte mi fanno paura.
Io la vorrei sempre interpretare in una maniera trascendente, se mi รจ concesso. Lasciarla anche lรฌ dove รจ. Una particella di Dio, intaccata dallโuomo.
Il mio sconvolgimento sarebbe lโuomo che arrivi a credersi dio, la scienza deve andare avanti ed รจ una parte fondamentale ma io la vedo da artista. Lโopera si fa per essere venduta o perchรฉ si sente il bisogno di farla e comunicare qualcosa? Per me la seconda. Se รจ fatta per essere venduta, lโopera non possiede piรน amore nรฉ passione ed รจ diventata un utilizzo, un profitto. Forse mi ha fatto un poโ paura, sono sincero.
Io dico โLasciate che fluisca tutto come รจ stato disegnato.โ E adesso e dopo?
Le mie opere sono partite prima perรฒ. Mi sono ritrovato in quelle immagini e ho riconosciuto di essere sulla strada giusta per averlo immaginato
Da quanti anni lavora su questo?
Un quarto di secolo tutto sulla resina, anche se i miei primi dipinti, quadri di olio su tela risalgono al 1986; avevo 13 anni: non compravo i giochi, compravo i colori ad olio e i pennelli. Mio padre non voleva. Ma a me piaceva disegnare.
Alla fine degli anni novanta รจ successo qualcosa, ho detto basta, non dipingo piรน. Per me non cโรจ piรน nulla da disegnare. So che gli artisti si arrabbiamo.
Sono andato su un altra materia perchรฉ poi lโarte cosa deve comunicare? Un linguaggio odierno. Possiamo continuare ad usare olio e tela? Con tutto il rispetto per chi ancora lavora con questi strumenti. Per me lโarte di oggi bisogna adattarla ad un linguaggio moderno. La resina mi dร quella possibilitร su un altro livello. E quindi mi sono innamorato follemente allโinizio degli anni novanta. Da quel momento tutte le mie opere sono state prodotte con lโutilizzo della resina.
Questa รจ una lastra unica, un esperimento unico nel suo genere. Sono andato a togliere tutto, non cโรจ piรน supporto, tavola, tela. Non c’รจ nulla. Una lastra totalmente in resina. A me piace moltissimo sperimentare, non bastano tre vite. Per quellโopera lโho lasciato al sole. La resina รจ un prodotto che si muove e quindi nel processo di solidificazione subisce alte temperature e si รจ piegata, prendendo quella forma. Irripetibile perchรฉ non sarei piรน in grado di rifarla, un pezzo unico nel suo genere. Lโintervento esterno e la resina in sรฉ non ti permettono un controllo totale della materia. Devi sempre trovare un compromesso. Non รจ possibile renderla docile totalmente. A quellโopera in particolare ci sono molto affezionato.
INTERVISTA A VALERIO GRASSI
di Valentina Facchinetti
Prima di tutto vorrei iniziare con una domanda su come รจ nata questa collaborazione tra arte, scienza e, come dice il titolo, trascendenza. Quindi tra lei e lโartista Giuseppe Portella.
Allโinizio io lโartista non lo conoscevo. ร stata unโidea dei curatori, unโidea molto felice perchรฉ penso da sempre che il mondo dellโarte e della scienza abbiano un grandissimo connubio. Molti artisti sono residenti a Ginevra e prendono ispirazione dallโambiente che li circonda e hanno dei mentori. Io stesso sono stato un mentore in questo caso per uno spettacolo di danza che seguiva le linee di ciรฒ che io studiavo.
Ho passato buona parte della mia vita nel rendere visibile quello che รจ invisibile, lโarte figurativa come puoi capire รจ molto fruibile e genera emozioni immediate: mi piace ed รจ bella oppure non mi piace o la devo ancora capire. ร raro che lโarte non lasci qualche reazione immediata
Quello che facciamo noi invece non puรฒ piacere o non piacere. ร una realtร fisica che compone ognuno di noi, ma non cosรฌ relativamente fruibile. Bisogna trasformarla in un’immagine, c’รจ un connubio forte con queste opere.
Trascendenza perchรฉ non si puรฒ rimanere totalmente insensibili a concetti cosรฌ importanti. Di cosa siamo fatti? Come lโuniverso si evolve? Viviamo in un mondo in cui ci รจ dato tutto; quello che tocchiamo esiste, รจ nostro. Le nostre vite sono molto brevi rispetto allโintera storia del nostro mondo.
Percepire noi stessi che percepiamo, รจ un concetto molto importante, trascendente e bello. Le domande devono scaturire dalla meraviglia, nello stesso modo in cui guardi un’opera e ti fa scaturire delle emozioni (angoscia piuttosto che meraviglia) e ci portano a riflettere. Questa mostra per me รจ un bellissimo esperimento sociale.
Cosa intende con esperimento sociale?
Esperimento sociale perchรฉ quello che vedo, prendendo ad esempio le persone con cui ho parlato poco prima, loro sono venute a Vigevano per mangiare un gelato in piazza, poi hanno notato questa mostra, entrano e vogliono parlare con lโartista e in realtร trovano me, senza capire subito se sono quello delle foto al CERN. Alcune persone con cui ho parlato sono rimaste qui per piรน di un ora con domande che non pensavano nemmeno di avere dentro di loro. Questa mostra รจ stata per loro il pretesto per riuscire in quel tipo di ricerca interiore. In realtร non ho pretesa che chiunque venga qui comprenda tutto perfettamente, non siamo allโuniversitร .
ร piรน un’esperienza che si fa per piacere.
Quando stavamo guardando il video mi ha indicato il reattore e me lo ha descritto come un mandala, possiamo quindi dire che lei รจ stato immerso nella scienza, ovviamente, ma anche nellโarte o comunque in una bellezza estetica e simmetrica.
La questione del mandala. Mi occupavo di fare le visite guidate quando ero al CERN e alla fine del tour cโera una domanda che mi aspettavo sempre โDieci miliardi di dollari, ma alla fine come possiamo usarlo?โ La risposta รจ tutta intorno a noi. Utilizziamo ora tecnologie che vengono sviluppate grazie alle conoscenze prese dal CERN. Ma cosa รจ? Noi lo abbiamo sviluppato come un mandala tibetano, che viene distrutto dopo anni, per ricordare la caducitร delle cose terrene. La trascendenza รจ forte in questa similitudine.
Il Bosone di Higgs, come dico spesso, รจ di tutti, siamo tutti. ร Chiara, sono le mie figlie. In realtร lo posso monetizzare? No, ma rimane uno strumento importante. Senza di esso non esistiamo. Quindi perchรฉ dobbiamo portarlo ad una dimensione terrena e pensare che senza un valore monetario non sia importante.
โA cosa serve?โ Mi serve ad esistere, che non รจ poco.
L’acceleratore di particelle e il detector servono per guardare i componenti piรน intimi del nostro universo, la cosa bella รจ che รจ magnifico pensare come lโuomo sia arrivato ad un livello tale da poter ricostruire una parte della creazione dellโuniverso in laboratorio.
Sai da cosa sei composta tu? Cosรฌ, velocemente?
Non saprei, atomi?
Il due percento di te รจ stato creato direttamente dal Big Bang, il novantotto percento di te รจ stata creato facendo esplodere una supernova. Il tuo di dna รจ uno in tutta la storia dellโuniverso. Quindi tu sei: parte del Big Bang, parte di una supernova, polvere di stella e unica ed irripetibile in tutta la storia dellโuniverso.
Ognuno di noi รจ veramente importante, e non possiamo sprecare la nostra vita in carolate. ร un poโ brutto pensare che le nostre decisioni siano cosรฌ materialistiche. Noi abbiamo il dovere di partecipare pensando allo sviluppo della cultura generale, e quindi non puรฒ non essere un’esperienza trascendente. Si parla dellโevoluzione del nostro sapere collettivo.
Il tramonto visto attraverso una fotografia appartiene a te tanto quanto al fotografo che lโha scattata. Cosรฌ la mia conoscenza appartiene a te tanto quanto a me. Il sapere deve essere qualcosa che appartiene a tutti. Al CERN, le informazioni e i lavori sono scaricabili gratuitamente da tutti dal web. Chiunque abbia bisogno di quelle informazioni puรฒ scaricarle in base al suo studio.
Anche perchรฉ come ho giร detto il Bosone di Higgs siamo tutti noi, appartiene a tutti.
A dieci anni dalla scoperta, se ripensa a quel momento, a quella mattina, cosa prova e cosa le รจ rimasto impresso?
Allora, in realtร non c’รจ stato un giorno in cui abbiamo scoperto questa cosa, nel senso che vedevamo un picco di energia che come una fotografia diventava sempre piรน nitida. Abbiamo poi deciso di fare una conferenza al CERN il 4 luglio, con tutti i big e sembrava fosse un concerto, talmente tanta la gente venuta da istituti di ricerca affiliati.
Io ho detto โIo lรฌ non vadoโ e sono stato esattamente sopra il rivelatore. Perchรฉ stava ancora funzionando, c’รจ ancora molto da scoprire, ma sentivo di dover stare proprio lรฌ, proprio sopra il Bosone di Higgs.
Mi sentivo di avere questa capacitร che quando mi trovavo lรฌ, sopra il rivelatore, potevo chiudere gli occhi e esattamente percepire la collisione delle particelle quando avvenivano 40 milioni di volte per secondo. Ero arrivato ad un punto di non solo conoscere i dati ma tramutarli in una percezione reale di quelle collisioni. Non sono matto, รจ un poโ come quando gli atleti arrivano ad avere capacitร insuperabili durante le gare dove danno il massimo di loro stessi. Tutti i loro emisferi del cervello operano in sintonia.
Immagino abbia aiutato anche lโesperienza, dopo anni di lavoro.
Beh ovviamente.
Era un mondo fantastico, perรฒ era un poโ come andare sulla luna. Come il secondo uomo che andรฒ sulla luna, descrisse lโesperienza come una magnifica desolazione. Non cโรจ nulla, รจ desolato e magnifico allo stesso tempo.
Io mi sono reso conto che quel mondo รจ assolutamente magnifico ma desolato, io sono andato lรฌ in vetta, che una buona parte del percorso, ma importante รจ anche saper tornare. Il rischio di non tornare tutti interi รจ alto.
Ho iniziato a pensare che mi mancasse qualcosa, in generale lโesperienza richiede molto da te, รจ quasi impossibile pensare di avere una famiglia, รจ troppo complicato. Dentro di me sapevo di voler diventare anche un papร e ho pensato che la mia vita potesse anche cambiare, quel mondo non รจ tutto dorato.
Ho portato con me molto di quello che ho trovato a Ginevra, il colore delle pareti del mio ufficio ora sono come quelli del CERN. Molte delle tecnologie della mia azienda sono state ricostruite basate su quelle del CERN per fare altre cose.
Una volta mi raccontava un mio amico, generale dellโaeronautica, personaggio notevole, primo a selezionare donne tra cui Samanta Cristoforetti; lui mi diceva che per via dellโetร ha smesso di pilotare uno dei suoi aerei preferiti, della guerra fredda, impressionante da vedere; ma mi diceva che nessuno avrebbe potuto togliere dentro di lui le emozioni di volare.
C’รจ anche un altro fatto. Dopo che sono andato via dal CERN non รจ stata fatta nessunโaltra scoperta, se vogliono torno come porta fortuna.
ร un mondo bello ma da cui รจ bello anche tornare.
Io sono Cavaliere dellโOrdine del Merito della Repubblica e forse molti altri saranno piรน bravi di me, non ne dubito, ma io ho questo titolo perchรฉ ho designato buona parte della mia carriera a raccontare queste cose ed esperienze affinchรฉ fossero disponibili a tutti.
ร un modo per dire ce lโho fatta anche io, avevo un sogno che ho perseguito e ho realizzato. Non dico quale sogno tu debba avere, รจ il tuo ma รจ importante credere in se stessi, in fondo siamo polvere di stelle e parte del Big Bang.
Lei ha lavorato al CERN durante gli anni della scoperta e per il suo lavoro รจ stato insignito di un riconoscimento di cavaliere dellโordine del merito, per quanto riguarda le opere che vediamo qui, tra la sua ricerca e il modo in cui lโartista le ha rappresentate che riscontro vede?
La scoperta per me รจ stata conoscere questo artista ed รจ stato merito dei curatori che hanno fatto un ottimo lavoro dal punto di vista interdisciplinare. Secondo me lโartista Giuseppe Portella ha un repertorio di opere in resina che sono davvero molto affini perchรฉ ricordano un mondo particellare non solo dal punto di vista geometrico ma anche guardandole come sfere che si creano a vicenda. Una sola di loro non avrebbe molto senso, ma sono una moltitudine con una disposizione ben precisa che compone un disegno. Trovo un connubio molto forte.
Questa mostra vogliamo portarla anche in altre cittร . Molto probabilmente a Siena con cui ho un legame molto forte e nella bergamasca a Bergamo Scienza, quindi sarรฒ presente il piรน possibile.
Secondo me รจ importante capire come le persone reagiscono e interagiscono, anche perchรฉ c’รจ questo concetto che circonda lโaccademia e la scienza che la fa sembrare distante dalla gente. In realtร appartiene a tutti, ma deve esserci un lavoro dietro di creare un linguaggio comune.