Alberto Fortis

Intervista a Slash Radio Web

Alberto Fortis si racconta ai microfoni di Slash Radio Web in un’intervista che è un attraversamento emozionale e lucido di una carriera lunga e coraggiosa, fatta di musica, poesia e inesauribile desiderio di evoluzione.
Durante l’incontro, Fortis condivide aneddoti personali e momenti indimenticabili del suo percorso professionale, alternando memoria e presente con la naturalezza di chi ha sempre vissuto la musica come forma di verità. Dai primi esordi alla maturità creativa dell’ultimo album, ogni parola è portatrice di una sincerità, diretta, concreta, necessaria.
Per lui la scrittura è ancora oggi il luogo della sperimentazione, il laboratorio alchemico della visione e del suono, il territorio in cui praticare la libertà espressiva. E come sempre, nei suoi racconti, il confine tra musica e vita si dissolve, lasciando emergere il gesto artistico nella sua autenticità più profonda.
Il nuovo album, composto da otto tracce, ognuna delle quali è accompagnata da un video d’autore, è un prodotto intenso, pieno di energia, la stessa delle origini, che ancora oggi, a 70 anni appena compiuti, lo spinge a scrivere, suonare, creare un processo in cui l’emozione
si rinnova senza discontinuità temporale anche nei concerti dal vivo.
Un lavoro visivo e musicale che Fortis cura nel dettaglio, mettendo in scena, oltre alla scrittura della canzone, il suo secondo grande amore: la fotografia e il linguaggio dell’immagine, da sempre al centro della sua Intuizione estetica.
I video realizzati sono tutti una piccola opera, estensione poetica della musica, come nel brano Shopping con Alanis, ironico e surreale, intimo e teatrale, sospeso tra ritmo e riflessione fantastica sulla realtà contemporanea che ha superato l’irreale.
Per Alberto Fortis creare significa costruire un insieme coerente in cui note, gesti, immagini e parole trasmettono contenuti ritenuti essenziali alla vita individuale e collettiva e all’elevazione spirituale degli esseri umani.
Questa consapevolezza è segnata da un costante impegno sociale profuso come ambasciatore
di diverse organizzazioni non profit, tra cui i City Angels, associazione milanese che fornisce sostegno concreto alle persone senza dimora. La sua è una presenza attiva, orientata alla relazione diretta e al supporto quotidiano.
Da ricordare la recente collaborazione con Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte, che introduce un ulteriore ambito d’azione, la promozione della Pace Preventiva, declinata in forma progettuale e operativa. In questo contesto si intrecciano grammatiche visive e pratiche sociali.
La conversazione in diretta su Slash Radio Web evidenzia una continuità mai interrotta tra espressione e comportamento. Le sue affermazioni coincidono con le sue scelte operative. Ogni elemento risulta funzionale a una linea di condotta basata sulla partecipazione e sulla responsabilità. Un’intervista intensa, appassionata e viva, che restituisce la voce di un artista che non ha mai smesso di guardare il mondo con stupore e di restituirlo nelle forme intrecciate di più linguaggi poetici.

Fortunato D’Amico

SCINTILLE L’Arte fuori da musei e dalle fondazioni con Antonella Russo e Fortunato D’Amico

http://www.antonellarusso.it L’arte fuori dai musei e dalle fondazioni d’arte pubbliche e private Riflessione condivisa di Antonella Russo con Fortunato d’Amico, docente di architettura Politecnico di Milano sede di Mantova, critico e curatore indipendente in occasione del 50° anniversario del Ministero dei Beni culturali e Ambientali fondato da Giovanni Spadolini nel 1975 00:51 La condizione della cultura e dell’arte in Italia: musei pubblici e fondazioni private sotto scacco dei capitali 06:00 I cahiers des doléances 07:00 la promessa disattesa del modello Torino per una città della cultura varato nel 1999 per la riqualificazione post-industriale del capoluogo piemontese 13:48 il direttore manger espressione dell’economia liberista americana 14:16 La Biennale di Venezia del 1964 , la Pop Arte e Leo Castelli 15:15 quando negli anni ’60, ’70 le gallerie d’arte italiana promuovevano cultura 16:05 l’arte fuori dai musei e dalle fondazioni d’arte : la via italiana alla cultura del territorio 19:00 direttore manager, precarizzazione del personale esternalizzazione dei servizi 21: 00la partecipazione culturale attiva del cittadino culturalmente custode, curatore e promotore

L’Agenda 2030 e il Dialogo in Azienda

di Silvia Vercelli

Nell’Azienda multinazionale presso cui lavoro, insieme ad altri colleghi e alla Direzione, abbiamo contribuito adideare ed avviare la creazione di uno spazio virtuale, su un portale interno, finalizzato alla condivisione di conoscenze e strumenti che, oltre all’apprendimento reciproco, possano allo stesso tempo favorire la costruzione di un network informale e mantenere viva l’interazione tra le persone, soprattutto in questo periodo in cui non c’è la possibilità di vedersi con continuità.

Ad oggi si tratta di un’iniziativa limitata a livello locale, che coinvolge i dipendenti delle sedi distribuite in Italia e la redazione è costituita, oltre a me, da altri quattro colleghi, che, nell’atto di proporre contenuti in base alle competenze e passioni personali, cercano di volta in volta di rendere protagonisti anche altri. Attraverso la condivisione di articoli, podcast, video, sessioni live con professionisti esterni, etc., sostenuti dalla Direzione delle rispettive funzioni. 

Confrontandomi con chi segue il canale “Mondo Esterno”,ho avuto l’occasione di accennare ai temi dell’Agenda 2030ed entrambi siamo arrivati alla conclusione che questo tipo di spazio potrebbe costituire terreno fertile per iniziare a sensibilizzare il singolo cittadino che è rappresentato da ciascun dipendente e avviare così un confronto generativo e continuativo sugli obiettivi di sostenibilità, senza dover necessariamente aspettare che sia l’Azienda, come istituzione, a mettere in campo iniziative di questo tipo. 

Come diceva Hannah Arendt, per quanto siamo colpiti dalle cose del mondo, per quanto profondamente possano scuoterci e stimolarci, esse diventano umane per noi solo quando possiamo discuterne con i nostri compagni, colleghi e amici.

Abbiamo così registrato e pubblicato sullo stesso canale, nel mese di luglio, un primo dialogo introduttivo tra noi due per far conoscere l’Agenda 2030, il concetto di sviluppo sostenibile, le 5 P, e abbiamo iniziato ad approfondire gli obiettivi legati al Pianeta, essendo quelli che arrivano più facilmente a toccare le vite di tutti. Impostando la conversazione dal globale al locale, dall’ideale al pratico, siamo così arrivati a lanciare una prima sfida. 

Utilizzando l’espediente della “Guida per Salvare il Mondo per Persone Pigre”, il mio collega ha invitato ciascuno a portarci un esempio, una proposta, un gesto quotidiano che ha già intrapreso in questo senso o che può avviare da oggi stesso.

Così da poter condividere il tutto insieme, in una sessione live, al rientro dalla pausa estiva, per una nuova ripartenza. 

È stata allo stesso tempo un’occasione per me, per accennare a WorldGlocal e per trasmettere l’importanza di far parte di una rete di persone che si uniscono per un obiettivo comune, al fine di sostenersi e arricchirsi reciprocamente attingendo ai contributi di ciascuno, nonostante non ci si conosca direttamente. 

Come motivo ispiratore, in chiusura, un estratto de “Il Terzo Paradiso” dei Subsonica, che ben si presta ad accompagnare questo nostro spazio, una sorta di terzo cerchio, in cui ciascuno è chiamato a contribuire e co-creare nella direzione della sostenibilità. 

Questo dialogo ci è sembrato un buon primo passo, che ha richiesto una piccola dose di coraggio, considerando la complessità del contesto e del momento storico in cui è stato compiuto e che non sappiamo che tipo di risposta ci porterà. Il solo fatto di averlo intrapreso ci ha però permesso di sprigionare un’ulteriore ondata di energia e fiducia per il futuro. 

«Se ci chiediamo quale fu l’origine del monte Sumeru – scriveva Nichiren Daishonin – troviamo che esso ha avuto origine da un singolo granello di polvere, così come il vasto mare si è originato da una sola goccia di rugiada».Ecco, tutto sta nel coraggio di fare il primo passo. E poi un altro e un altro ancora. Perché la distanza tra zero e uno è molto più grande di quella tra uno e cento, e anche un viaggio di mille miglia inizia da un primo passo.                – D. Ikeda – 

Per chi fosse interessato ad ascoltare la registrazione del primo passo, la trova a questo link https://youtu.be/dPRNzjotrZM

Lo Zainetto e WorldGlocal. La Mia Piccola Parte per il Nostro Grande Pianeta

In occasione del 22 Aprile, Giornata Mondiale della Terra, l’Associazione Culturale Lo Zainetto e WorldGlocal hanno voluto dedicare la rubrica de “La Mamma Secchiona”, al tema dell’educazione ambientale. Attraverso il racconto di due esperienze personali di cittadinanza attiva e creazione di reti locali da cui poter trarre esempio ed ispirazione per poi contestualizzarle in modo consapevole nella cornice globale degli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030.

Marcella Gabbiani a Dynamic Culture

Rubrica DYNAMIC CULTURE: Fortunato D’Amico incontra Marcella Gabbiani, con il Patrocinio del Comune di Milano RICOSTRUIRE SENZA SOSTA LA SPERANZA – Neruda @LibreriaBocca1775 CANALE YOUTUBE – oltre 650 incontri con la CULTURA #socialtvlbocca​ 2021