http://www.antonellarusso.it L’arte fuori dai musei e dalle fondazioni d’arte pubbliche e private Riflessione condivisa di Antonella Russo con Fortunato d’Amico, docente di architettura Politecnico di Milano sede di Mantova, critico e curatore indipendente in occasione del 50° anniversario del Ministero dei Beni culturali e Ambientali fondato da Giovanni Spadolini nel 1975 00:51 La condizione della cultura e dell’arte in Italia: musei pubblici e fondazioni private sotto scacco dei capitali 06:00 I cahiers des doléances 07:00 la promessa disattesa del modello Torino per una città della cultura varato nel 1999 per la riqualificazione post-industriale del capoluogo piemontese 13:48 il direttore manger espressione dell’economia liberista americana 14:16 La Biennale di Venezia del 1964 , la Pop Arte e Leo Castelli 15:15 quando negli anni ’60, ’70 le gallerie d’arte italiana promuovevano cultura 16:05 l’arte fuori dai musei e dalle fondazioni d’arte : la via italiana alla cultura del territorio 19:00 direttore manager, precarizzazione del personale esternalizzazione dei servizi 21: 00la partecipazione culturale attiva del cittadino culturalmente custode, curatore e promotore
Categoria: Fortunato D’Amico
Dedalo Minosse. Roadshow 2024

Il Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura è l’unico Premio internazionalmente accreditato a livello internazionale, che si focalizza sul ruolo del Committente.
Fondato a Vicenza nel 1997 è promosso da ALA Assoarchitetti, l’associazione degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti italiani è co-promosso dalla Regione del Veneto, dal Comune di Vicenza e dalla Confprofessioni.
In attesa della nuova tredicesima edizione del Premio che si svolgerà a Vicenza il prossimo autunno, Dedalo Minosse viaggia in forma itinerante ed atterra a Detroit, dove dal 3 al 6 settembre 2024, è esposto con una mostra e un convegno!

La mostra è allestita all’interno dell’Università Detroit Mercy, in occasione del Detroit Design Month, con più di 20 progetti di committenti selezionati dalla Giuria, provenienti da tutto il mondo.
Perché Detroit? Perché proprio uno dei premi attribuiti la scorsa edizione è stato commissionato e realizzato a Detroit. Un’occasione per raccontarlo sul posto con i protagonisti del processo che ha portato alla costruzione di un’opera eccellente, il Centro per l’educazione della prima infanzia, il Marygrove Early education Center, commissionato dalla Kresge Foudnation.
La Kresge, fondazione privata, lavora nelle città americane per estendere le opportunità delle comunità investendo in arte e cultura, istruzione, ambiente, salute, servizi umani, come fattori di crescita. Sviluppa le leadership della comunità – intese come fattori determinanti per sostenere e migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini – coltivando l’ecosistema artistico e culturale della Città.

La Kresge attribuisce la massima priorità alle organizzazioni di quartiere, che sono specchio delle comunità, per contribuire a metterle in grado d’impedire che il razzismo strutturale e il pregiudizio, determinino il futuro della Città.
La Kresge afferma l’importanza del design nell’educazione della prima infanzia, insistendo sul fatto che tutti, compresi i bambini, meritano di godere del beneficio di un buon progetto. Anche grazie a Kresge, Detroit è diventata un modello nazionale per i servizi offerti ai bambini e alle famiglie.
Durante tutto il processo di progettazione, la Fondazione è stata un partner determinante, che ha stimolato il team di progettazione a creare un luogo capace di offrire possibilità e dignità ai bambini e alle famiglie, un luogo che rifletta le diversità presenti nella comunità.
Così il Marygrove Early Education Center (Marygrove EEC), situato nel campus dell’ex Marygrove College riadattato al nuovo uso, è configurato come un centro educativo all’avanguardia, che sostiene 150 studenti, provenienti dai quartieri locali più sfavoriti.

La nuova estensione del Campus è situata nelle adiacenze dell’edificio principale, un edificio gotico “Tudor” a quattro piani, del 1927: un fabbricato insieme modesto e di carattere, rivestito in terracotta smaltata, con tre cortili ben organizzati e un interno semplice ma elegante. Il nuovo progetto fa riferimento ai dettagli, al peso materico e alla memoria delle strutture storiche in muratura di Detroit e la nuova facciata policroma costituisce un esempio di impiego progredito del ventunesimo secolo, di un materiale da costruzione tradizionale, quale il mattone.
In occasione dell’esposizione, il 4 settembre 2024 si tiene la conferenza di presentazione del Premio, moderata da Wendy Jackson, Managing Director della Kresge Foundation.
Intervengono: Dan Pitera, Preside e professore dell’Università Detroit Mercy e Giurato del Premio Dedalo Minosse, Marcella Gabbiani Direttrice del Premio, Marlon Blackwell progettista dell’opera, e Marco Magni dello studio Guicciardini & Magni già vincitore del Premio Speciale Caoduro Lucernari nel 2017, con l’opera di Santa Maria del Fiore di Firenze.
Ospite speciale la Console italiana di Detroit Allegra Baistrocchi, patrocinatrice della manifestazione.
Evento collaterale alla mostra, il Dedalo Cinema, quinta edizione, che incontra la città di Detroit con alcune proiezioni.
Dedalo Cinema è la manifestazione sorella del Premio alla Committenza, che racconta gli Architetti nel cinema, prendendo spunto dal volume di Giorgio Scianca e Steve della Casa “La recita dell’Architetto”, che racconta la figura dell’architetto in quasi 2000 film, in oltre cento anni di Cinema e centinaia di Paesi.










Accanto al committente quindi si celebra la seconda figura chiave del processo costruttivo: “Non c’è Dedalo senza Minosse o Palladio senza Trissino”, per citarne solo alcuni di ben noti.
Il Premio incontra finalmente la città di Detroit, dopo un dialogo a distanza di quasi due decenni, che grazie al Premio e alle sue manifestazioni, si è svolto tramite workshops di rigenerazione urbana, scambi di studenti, conferenze, lavori della Giuria, in USA e in Italia.
La Mostra itinerante Dedalo Minosse continuerà il suo Roadshow in autunno, con ulteriori tappe: a Parigi, presso il Batimat – il salone francese per i professionisti dell’edilizia, dal 30.09 al 3.10, presso il Parco del Valentino, in collaborazione con ALA Piemonte e il Politecnico di Torino, alla fine di novembre.
La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e la Vita nello spazio extraterrestre
L’ISS è stata in questi anni un simbolo di pace e cooperazione internazionale

All’inizio della stagione estiva in Valle d’Aosta e per il terzo anno consecutivo, l’instancabile animatrice culturale e Ambasciatrice del Terzo Paradiso, Glorianda Cipolla, organizza un incontro annuale sempre di grande interesse, ispirato ai temi proposti dall’installazione-simbolo Terzo Paradiso, opera dell’artista Michelangelo Pistoletto, presente in maniera permanente sul prato adiacente a Les Maisons de Judith in Val Ferret.
Ed è proprio qui che lo scorso 3 agosto 2024, si è svolto il dibattito a cui è stato dato come titolo”V.I.T.A. nello spazio extraterrestre”.
L’ incontro ha riunito esperti di vari settori per esplorare le opportunità legate alle missioni spaziali future e alle relazioni tra arte e scienza. Moderato da Fortunato D’Amico e presentato da Glorianda Cipolla, l’evento ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso di oltre 200 persone, venute diverse regioni italiane per assistere a questa manifestazione.
Ad aprire l’evento con i saluti iniziali sono stati il Sindaco di Courmayeur, Roberto Rota, e la senatrice valdostana Nicoletta Spelgatti.
Gli oratori chiamati a dare i loro personale contributo alle tematiche proposte dalla conversazione sono stati:
Michelangelo Pistoletto, artista
Paolo Nespoli, ingegnere e astronauta che ha partecipato a ben3 missioni spaziali
Fabio Massimo Grimaldi, presidente di Altec, industria aeronautica e aerospaziale con sede a Torino.

I tre relatori sono stati in passato tra i protagonisti della missione Expedition 52/53, che ha avuto luogo nel 2017 sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e che ha preso il nome di VITA (Vitality, Innovation, Technology), ispirata al concetto del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. La missione, sulla Iss, Stazione spaziale internazionale, come ha ricordato Massimo Grimaldi, ha segnato un’importante tappa nella cooperazione spaziale tra NASA e ASI Agenzia Spaziale Italiana, di cui Paolo Nespoli, astronauta dell’ESA, Agenzia Spaziale Europea, è stato il protagonista.
Michelangelo Pistoletto ha evidenziato che un aspetto innovativo della missione è stato l’uso dell’app SPAC3, sviluppata in collaborazione con RAM Radioartemobile e Fabrizio L’Abbate di ESA, Francesco Rea di ASI, per sensibilizzare il pubblico sulla conservazione del nostro pianeta. Grazie a questa applicazione, gli utenti hanno potuto partecipare attivamente alla creazione di un’opera d’arte sociale, coinvolgendo l’intera comunità internazionale che ha utilizzato l’app, e riflettere sui temi della sostenibilità e sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile proposti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Paolo Nespoli ha ricordato che, negli ultimi sette anni, l’ambiente attorno alla ricerca scientifica e aerospaziale è cambiato notevolmente. L’arrivo di nuovi attori non istituzionali in questo mercato ha portato a una progressiva diminuzione degli investimenti da parte degli enti pubblici nella ricerca scientifica e nella progettazione di strumentazioni legate alle dinamiche aerospaziali. Se da un lato questa nuova condizione ha favorito rapidi sviluppi tecnologici, dall’altro ha sollevato importanti questioni riguardanti la privatizzazione imprenditoriale.
Tra gli ospiti era presente anche il fisico Roberto Battiston, che all’epoca della missione VITA era presidente dell’ASI. Battiston ha affermato che, a 60 anni dalla storica competizione tra Russi e Americani, stiamo assistendo a una nuova corsa allo spazio, dove le dimensioni economiche, geopolitiche e militari acquisiscono sempre più importanza. La lista delle nazioni coinvolte si è ampliata, includendo superpotenze come la Cina e l’India. Le destinazioni non si limitano più alle orbite terrestri, ma includono anche la Luna, vista come base per future esplorazioni verso Marte e altri corpi celesti. Questa nuova corsa allo spazio ha generato una crescente competizione per il dominio nello spazio, con implicazioni significative per il futuro dell’esplorazione spaziale e delle relazioni internazionali.

Fabio Massimo Grimaldi, Fabio Grimaldi ha accennato alle opportunità offerte dall’industria spaziale per l’economia globale, sottolinenando il ruolo le ultime innovazioni e le ricadute nella società e le tendenze del settore. In questo contesto, ha ricordato, il ruolo internazionale di Torino come protagonista di queste ricerche.
Aneddoti divertenti sugli orari e sul tempo dedicato al sonno e al cibo destinato agli astronauti in orbita sulla sulla ISS sono stati raccontati da Paolo Nespoli, suscitando grande interesse da parte del pubblico. Michelangelo Pistoletto ha rammentato l’importanza dell’integrazione del progresso scientifico e della sostenibilità, supportata da considerazioni etiche, è fondamentale per costruire una prospettiva di pace preventiva. La cooperazione internazionale in ambito scientifico può superare le divisioni politiche e promuovere la fiducia tra le nazioni. Investire in tecnologie sostenibili e pratiche etiche aiuta a ridurre le tensioni legate alle risorse. È essenziale che le decisioni scientifiche siano guidate da principi etici, considerando l’impatto sulla società e sull’ambiente. Infine, promuovere una cultura della pace e della sostenibilità attraverso l’educazione contribuirà a creare un futuro più pacifico.

Infine, a commentato Fortunato D’Amico, come già commentato tutti quanti gli altri relatori, la ISS è e rimane un simbolo di pace e di cooperazione tra diverse nazioni, tra cui Stati Uniti, Russia, Europa, Giappone e Canada, anche se la guerra in Ucraina ha complicato le relazioni tra Russia e Occidente, portando a preoccupazioni sulla continuità della cooperazione spaziale.
V.I.T.A. NELLO SPAZIO EXTRATERRESTRE
Paolo Nespoli, Michelangelo Pistoletto, Fabio Grimaldi, Fortunato D’Amico

La Val Ferret ospita per il terzo anno consecutivo un incontro speciale dedicato al Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. Quest’anno, l’evento si concentra sulla connessione tra arte e scienza, con uno specifico interesse per le missioni spaziali. Il futuro dell’astronautica si presenta come un periodo di continuo progresso e sfide interessanti. Le prospettive includono un’ulteriore esplorazione del sistema solare, missioni robotiche e umane su Marte e sulla Luna, ulteriori sviluppi tecnologici per migliorare l’efficienza delle missioni spaziali e l’approfondimento dell’esplorazione oltre il nostro sistema solare. Quali saranno gli impatti sulla sostenibilità, sulla coesione sociale e sull’organizzazione della vita planetaria provocati da questi progressi scientifici e spaziali? Quali principi etici ispireranno e guideranno le missioni spaziali perché diventino attività responsabili che tengano conto degli effetti e delle implicazioni a lungo termine?A discutere di questi temi il 3 Agosto 2024, presso le Les Maisons de Judith in Val Ferret, saranno: Michelangelo Pistoletto (artista), Paolo Nespoli (astronauta), Fabio Massimo Grimaldi, (Altec). L’incontro, presentato da Glorianda Cipolla, è moderato da Fortunato D’Amico. Michelangelo Pistoletto e Paolo Nespoli sono stati i protagonisti nel 2017 della missione Expedition 52/53, destinazione la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Il progetto ha avuto come ispirazione il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. La missione, denominata VITA, Vitality, Innovation, Technology, è stata la terza di lunga durata delle sei che la NASA ha messo a disposizione dell’Agenzia Spaziale Italiana nell’ambito dell’accordo per la consegna dei moduli logistici, Leonardo, Donatello e Raffaello. Protagonista della missione l’astronauta dell’ESA Paolo Nespoli, alla sua terza missione sulla ISS. Tra i simboli rappresentati all’interno del segno formula Terzo Paradiso, assunto come emblema del progetto, vi erano un filamento di DNA per la vita e la scienza, un libro per la cultura e l’istruzione, e la Terra stessa come emblema dell’umanità. A questa missione è stata associata un’altra iniziativa, l’app SPAC3, sviluppata da ESA con RAM Radioartemobile, in collaborazione con ASI e Cittadellarte-Fondazione Pistoletto. L’app era finalizzata a sensibilizzare la salvaguardia della vita sul nostro pianeta, coinvolgendo il pubblico nella creazione di un’opera d’arte sociale. Con SPAC3 era possibile seguire la missione, creare collage artistici con le immagini catturate dalla piattaforma da Paolo Nespoli e partecipare attivamente all’opera collettiva basata sui concetti del Terzo Paradiso. Un’iniziativa che ha permesso di avvicinare lo spazio extraterrestre alla comunità planetaria e diffondere i concetti di sostenibilità condividendo messaggi relativi ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, focalizzati sulle questioni globali relative all’habitat, all’economia, alla prosperitàdel pianeta, al partenariato e alla pace preventiva.
Solo una visione chiara dell’interconnessione tra progresso scientifico, esplorazione spaziale, sostenibilità e doveri etici potrà guidare l’umanità verso un futuro in cui l’espansione nello spazio diventi un’opportunità per crescere in simbiosi con il nostro pianeta e con l’ecosistema cosmico circostante. Il dialogo interdisciplinare e la cooperazione sono imprescindibili per massimizzare i vantaggi di questo avvincente cammino verso l’ignoto. Scienza e Arte, nelle loro molteplici forme di creare e dialogare con l’ambiente e la società, devono collaborare per contribuire al progresso della cultura, alla realizzazione di progetti di rinascita e innovazione per favorire l’opera di umanizzazione attraverso una pace preventiva.
Il Manuale delle Infrastrutture del Ciclismo
Progettare lo sport
all’insegna della sostenibilità
economica, sociale e ambientale

Il “Manuale delle Infrastrutture del Ciclismo”, curato da Fortunato D’Amico e Massimo Facchinetti, il contributo tecnico di Nicolò Valentini e Aldo Galbiati, e pubblicato da Maggioli Editore nel giugno 2024, rappresenta un’opera di riferimento autorevole e completa per la progettazione e realizzazione di impianti sportivi dedicati al ciclismo. Patrocinato dalla Federazione Ciclistica Italiana (FCI), dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e dall’Unione Ciclistica Internazionale (UCI), il manuale è il risultato di un impegno condiviso e di una passione comune per l’eccellenza delle infrastrutture sportive. Il manuale adotta un approccio multidisciplinare, arricchito dalla vasta gamma di esperienze e competenze nell’ambito ciclistico, grazie alla partecipazione attiva di progettisti, allenatori, ciclisti e tecnici di gara. Questa fusione di conoscenze e competenze conferisce al manuale un’anima poliedrica e solidamente radicata nella realtà del ciclismo contemporaneo, permettendo di esplorare ogni aspetto in maniera dettagliata e completa. Concepito interamente nell’ottica della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, il manuale pone al centro degli obiettivi la promozione di un futuro più verde, equo e inclusivo, in linea con l’Agenda 2030. Questa prospettiva olistica ha guidato ogni fase del progetto, garantendo che le infrastrutture ciclistiche progettate e descritte nel manuale rispondano alle esigenze presenti senza compromettere le risorse future. La struttura del manuale offre una panoramica completa e dettagliata delle diverse tipologie di infrastrutture ciclistiche, organizzando i contenuti in capitoli specializzati correlati alle specificità delle discipline ciclistiche e ai servizi essenziali richiesti per ciascuna pratica. Tra le infrastrutture trattate: Velodromi, Ciclodromi, Piste BMX, Piste Pump Track, Circuiti Ciclocross, Circuiti Mountain Bike, Circuiti Trials, Ciclismo Indoor. Oltre agli esempi pratici e ai case study, il manuale fornisce un sostegno visivo completo attraverso una documentazione grafica dettagliata, vettore essenziale per facilitare il processo di progettazione e realizzazione degli impianti. Ogni capitolo è corredato da schede normative, schede tecniche e di sintesi, costituendo una guida strutturata e completa idonea ad esaminare con accuratezza ognuna delle tipologie esaminate e garantire un approccio corretto alla fase progettuale. Il “Manuale delle Infrastrutture del Ciclismo” si impegna nei suoi contenuti a favorire lo sviluppo di infrastrutture ciclistiche all’avanguardia, di alto livello e di eccellenza, promuovendo un approccio improntato alla durabilità, all’inclusività e al progresso per un futuro che migliori le condizioni umane, la biodiversità e l’inclusione sociale e culturale. Questo prezioso strumento di supporto è destinato a professionisti esperti, progettisti, architetti, ingegneri, geometri, istituzioni accademiche, amministrazioni pubbliche e appassionati del ciclismo, contribuendo al miglioramento e alla diffusione del ciclismo come pratica sportiva e ricreativa, rimanendo fedeli ai valori e alla passione che animano l’universo delle due ruote.
Manuale delle Infrastrutture del Ciclismo” a cura di Fortunato D’Amico e Massimo Facchinetti Maggioli Editore | Pagine 396 |Data pubblicazione: Giugno 2024
Autori
Fortunato D’Amico, Massimo Facchinetti
Comitato Tecnico Scientifico
Giulio Ceppi ( Politecnico di Milano; Design for all Italia ), Cordiano Dagnoni (Presidente F.C.I.),
Fortunato D’Amico ( Politecnico di Milano; Pensare Globalmente Agire Localmente Ass. O.D.V. ), Massimo Facchinetti ( Politecnico di Milano; Fondazione Bioarchitettura ),
Aldo Galbiati ( Ingegnere; Tecnico della F.C.I. ), Gavino Marcello Tolu ( Segretario Generale F.C.I. ),
Nicolò Valentini ( Ingegnere; Direttore di corsa Internazionale; Docente scuola tecnici F.C.I. )
Coordinamento Editoriale
Fortunato D’Amico
Coordinamento Generale
Massimo Facchinetti
Coordinamento Grafico e Scientifico
Fortunato D’Amico con Giulio Ceppi
Progetto Grafico
Giulio Ceppi / Total Tool con Marsha Vetolskiy
Grafica Tecnica e Impaginato
Prototipi s.a.s. con Jacopo Gipponi, Federica Gianni, Carlo Bono, Alessandra Boccalari
Documentazione normative
Fortunato D’amico, Massimo Facchinetti, Nicolò Valentini, Aldo Galbiati, Jacopo Gipponi, Federica Gianni
Dettagli Tecnici Partner
Tecnico/i di azienda/e
Velosolutions, Brugherio CX International, Dolomeet
Specifiche Tecniche con il contributo di
Dolomeet, Fael Luce, Grandi Eventi Val di Sole, Las, Liski, Velosolutions, Vittoria S.p.A.
Testi
Sergio Battistini, Luca Bertagni, Paolo Bozzuto, Alberto Caruso, Giulio Ceppi, Simone Cola, Andrea Costa, Cordiano Dagnoni, Fortunato D’Amico, Daniele D’Aquila, Massimo Facchinetti, Valentina Foffi, Martin Gruber, Hopkins Architects Studio – Londra, Giovanni Malagò, Maria Elisa Pedicini, Romolo Stanco, Mike Taylor – Londra, Claudio Tezza
Interviste
Mirko Celestino, Leonardo Ferrara, Martina Fidanza, Tommaso Lupi, Claudio Mologni, Daniele Pontoni, Federico Ventura, Marco Villa, Elia Viviani
Con la fattiva collaborazione della Commissione impianti sportivi F.C.I.
( Giuseppe Pedicini / Presidente, Massimo Facchinetti, Giovanni Maria Ferraris, Aldo Galbiati, Antonio Gatto, Nicolò Valentini, Roberto Zanatta )
Un ringraziamento particolare all’artista Michelangelo Pistoletto per essere stato l’ispirazione per un’analisi etica e sostenibile sull’utilizzo della bicicletta.”
Nella Libertà di una Storia
L’installazione di Ludovica Sitajolo realizzata all’interno della mostra
“Sogni e Miti di Hollywood, nel Pennello di Nano Campeggi”

Il 20 giugno 2024 è stata inaugurata la mostra “Sogni e Miti di Hollywood, nel Pennello di Nano Campeggi”. Il pittore e cartellonista toscano, scomparso ormai da qualche anno, considerato uno dei più importanti artisti grafici nella storia del cinema, è oggetto di una mostra presso lo spazio espositivo “La Vaccheria” di Roma, dedicata a lui dal Centro Internazionale Antinoo-Yourcenar..
Tra più di 100 opere di Nano Campeggi, Ludovica Sitajolo ha creato l’installazione “Nella Libertà di una Storia”. Un cavallo rosso rivestito di organza emerge dalle bobine della pellicola, galoppando nel grande spazio della Vaccheria verso la sua libertà, “la libertà di una storia”, grazie a un grande ventilatore che muove la criniera.
L’opera rappresenta l’impeto del cavallo in movimento, trasmettendo l’emozione di vitalità e libertà propria del galoppo sfrenato. Il rosso simboleggia il legame con l’opera “I Cavalli di Ben-Hur” di Nano Campeggi, dove i cavalli corrono in un inconfondibile sfondo rosso, catturando il movimento con dinamiche pennellate.
Per enfatizzare l’energia, l’artista ha utilizzato del tessuto di organza rossa che, per la sua trasparenza e capacità di catturare la luce, ricorda le pellicole cinematografiche. Questa trasparenza e gioco di luce sono simbolicamente collegati alle pellicole impressionate dalla luce.
L’opera intende sottolineare il legame con la cinematografia, esprimendo emozioni attraverso storie, come nella prima immagine in movimento creata da “Sallie Gardner at a Gallop” di Eadweard Muybridge nel 1878. I ventilatori, in questo caso, muovono la criniera del cavallo, creando un suggestivo movimento nell’aria che ricorda una danza.
Questo viaggio artistico invita a esplorare ricordi e emozioni, lasciando spazio a storie ancora da creare, tanto dentro di noi quanto fuori.

““Sogni e Miti di Hollywood, Nel Pennello di Nano Campeggi” La Vaccheria, Via Giovanni L’Eltore 35, Eur, Roma”
LUDOVICA SITAJOLO
Nasce a Roma l’11/11/1995 a Roma.
Da sempre affascinata a ogni forma artistica, si diploma al Liceo Artistico Caravaggio nel 2015. Nello stesso anno parte per studiare a Londra dove risiederà cinque anni. Qui frequenta il corso pre accademico al “Kensington e Chelsea College” specializzandosi in Fine Art. Successivamente consegue la laurea in Fine Art and Mixed Media presso l’University of Westminster.
Durante i corsi di studio, l’approccio al pensiero concettuale le permette di sviluppare un dialogo artistico tra spazio, luce e tempo definito mediante la realizzazione di istallazioni immersive; attraverso le quali lo spettatore possa entrare in un’altra dimensione. L’idea è che si possa vivere un’ esperienza unica, come una transizione tra immaginazione e realtà.
Affascinata dalla libertà di poter creare opere con oggetti di ogni genere, e di inventare una nuova identità ad un oggetto, che definisce: “come un allenamento a creare oltre la realtà con la realtà stessa”.
Nel corso degli anni espone in posti come la Biennale di Firenze, l’Archivio Centrale dello Stato, La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la Nuvola di Fuksas e altri. Al momento ha in corso un’esposizione pubblica dell’istallazione “Il Viaggio di Un Incontro” presso Monte Isola (Br) grazie alla vittoria della residenza d’artista di Città dell’Arte, Fondazione Pistoletto.
Concetti di libertà, di percezione, di dialoghi con il tempo e con lo spazio attraverso la luce, un gioco continuo con la stratificazione e la scomposizione della realtà. Occhi sempre puntati su qualcosa di nuovo e qualcosa che ancora non c’è.
M(A)Y FIBER – Percorsi di arte e tessile tra tradizione e sostenibilità
a Busto Arsizio la Venere degli stracci e il Terzo Paradiso

Dal 4 maggio al 2 giugno 2024, Busto Arsizio diventa un punto di riferimento per gli appassionati di arte tessile e sostenibilità con l’evento “M(A)Y FIBER – Percorsi di arte e tessile tra tradizione e sostenibilità”. Un’iniziativa che intreccia l’arte alla consapevolezza ecologica, inserendo al centro dell’attenzione due celebri opere di Michelangelo Pistoletto: la “Venere degli stracci” e il “Terzo Paradiso”.
La “Venere degli stracci” verrà esposta negli spazi delle Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Mariani Cicogna. Quest’opera, diventata un icona mondiale, è uno dei simboli più significativi del panorama artistico internazionale e dell’Arte Povera, movimento che esalta l’uso di materiali umili e di recupero, criticando il consumismo sfrenato della società moderna. La sua esposizione in un evento dedicato alla sostenibilità sottolinea il dialogo continuo tra arte e ambiente.
Accanto a questo importante pezzo, il cortile adiacente alle Sale Gemelle del Museo del Tessile ospiterà il “Terzo Paradiso”, un’installazione che raffigura la fusione tra il primo paradiso naturale e il secondo paradiso tecnologico, proponendo una visione di un futuro in cui umanità e natura coesistono armoniosamente. Il “Terzo Paradiso” è un forte richiamo alla responsabilità ecologica e alla necessità di un nuovo equilibrio tra uomo e ambiente.
L’evento non si limita alla sola esposizione di opere d’arte, ma diventa anche un laboratorio vivente sul tema della sostenibilità. Si terrà infatti un tavolo di lavoro che vedrà la partecipazione attiva della Fondazione Pistoletto, di artisti e di aziende locali, tutti impegnati a discutere e a proporre soluzioni sostenibili che possano influenzare positivamente la comunità e il tessuto industriale della regione.
“M(A)Y FIBER” si propone quindi come un vero e proprio crogiolo di idee e progetti che mirano a intrecciare la bellezza artistica con la consapevolezza ecologica, rendendo l’arte un motore di cambiamento e un mezzo per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di pratiche sostenibili. Con queste premesse, l’evento di Busto Arsizio si candida a diventare un appuntamento imperdibile per tutti coloro che sono interessati a esplorare nuove vie per un futuro più verde e responsabile.
Giovanni Caccamo al Forum Change the World
Nel contesto del Forum Change the World tenutosi presso le Nazioni Unite, Giovanni Caccamo, in collaborazione con Jesse Paris Smith, Rebecca Foon, Antonio Spadaro e Alessia Zanelli, insieme all’’ONG Diplomatici e Pathway to Paris ha lanciato il progetto Youth and Future.
Il programma è l’estensione internazionale dell’iniziativa italiana Parola ai Giovani, un appello alle idee di cambiamento proposto nel 2022 da Giovanni e il suo team con l’intento di stimolare riflessioni significative, proponendo a giovani italiani di rispondere a due domande cruciali:
Cosa cambieresti nella società in cui vivi e come? Qual è la tua parola per il cambiamento? Le risposte ricevute sono state accuratamente raccolte nel volume Manifesto del Cambiamento, con il testo introduttivo redatta da Papa Francesco.
Giovanni Caccamo propone ora queste stesse domande a tutti i giovani del pianeta, indipendentemente da religione, origine, identità di genere o status sociale. L’obiettivo è la costruzione di un #ManifestoForChange globale, un’opera che raccoglierà le narrazioni, i desideri e le prospettive delle nuove generazioni, tracciando così le linee di sviluppo di un possibile futuro.
Numerose istituzioni accademiche si sono già unite a questa iniziativa, inclusi nomi come Yale University, Harvard University, Berklee College of Music, Wellesley College, UANL e UNIVALI, dando così avvio ad una fase del progetto allargata ad una. comunità più ampia e aperta ad una sempre più necessaria collaborazione internazionale.
Il Manifesto elaborato da Giovanni Caccamo ha bisogno dell’apporto di tutti, poiché il futuro necessita dell’impegno di ognuno di noi. Chiunque sia interessato può partecipare e ha portare il proprio contributo può unirsi al progetto collegandosi al sito manifestoforchange.org.
Media partner principale dell’iniziativa è la Banca Ifis, affiancata da Pulsee Luce e Gas e Alessia Zanelli. Hanno offerto il loro supporto Pathway to Paris, Andrea Bocelli Foundation, Paolo Maria Noseda e Joy Terekiev. Prada è nei crediti in qualità di outfit ufficiale del progetto.
LONDRA INCONTRA MOGOL
INSIEME A NATALIA AUGIAS E FORTUNATO D’AMICO

All’Istituto Italiano di Cultura di Londra, Venerdì 12 aprile 2024, si terrà il talk “Mogol. Pensieri e Parole”.
La serata, condotta da Natalia Augias, avrà come ospiti Mogol e Fortunato D’Amico,
che racconteranno al pubblico il percorso artistico e umano dell’autore dei testi poetici più cantati della musica italiana. Un viaggio allo scoperta di Mogol, arricchito dalle performance musicali di Gioni Barbera e Massimo Satta, che interpreteranno alcuni dei brani più noti dell’artista.
Mogol si è contraddistinto nel panorama della musica italiana e internazionale dei decenni trascorsi per la capacità di vestire le melodie e delle canzoni con una scrittura di testi perfettamente adatta ad interpretare lo spirito e il messaggio musicale.
Le sue parole sono diventate uno strumento ideale per promuovere, insieme alla poesia, un contenuto culturale alto da diffondere nella musica popolare, lasciando una traccia duratura nel tempo e condivisa da più generazioni. La sua opera, apprezzata e studiata ancora oggi, rappresenta un elemento prezioso dell’eredità culturale italiana maturata a partire dalla fine degli anni cinquanta del secolo scorso.
La carriera di Mogol, che ha preso il via nel 1955, si è distinta per le numerose e importanti collaborazioni che hanno costellato il lungo cammino professionale, tra cui spicca quella con Lucio Battisti. Insieme, hanno creato brani che appartengono ormai al patrimonio musicale globale.
L’impatto dei testi di Mogol sulla musica e sulla cultura in generale ha raggiunto un livello di rilevanza tale, sia a livello nazionale che internazionale, che sempre di più gli vengono attribuiti riconoscimenti da parte del mondo accademico, di critici e letterati.
Grazie all’eccezionale abilità di utilizzare magistralmente la lingua italiana e i suoi lemmi, e a una consolidata competenza in materia di metrica, rima e tecniche poetiche, Mogol è riuscito a esprimere emozioni e storie universali. Parlando di quotidiano, amore, ricerca spirituale e relazione con l’ambiente e la società, ha dato vita a opere di grande spessore tematico e formale. Tali lavori hanno contribuito a valorizzare e diffondere la lingua italiana nel mondo, avvicinando al contempo diverse generazioni alla poesia mediante la musica.
SILVIA RASTELLI
FRAM | MENTI
Si apre alla Galleria Biffi Arte la prima antologica piacentina di Silvia Rastelli: una affascinante ricognizione dei temi più cari all’artista e vicini alla sua sensibilità, a cura di Fortunato D’Amico. In mostra, oltre ai ritratti, una serie di istallazioni che compongono il complesso percorso di ricerca della giovane artista piacentina, sviluppato attorno al concetto di identità (anche e non solo femminile) con tutti i suoi estuari e le sue complessità.
Figlia d’arte, Silvia Rastelli esordisce giovanissima sollevando l’interesse di Stefano Fugazza che ne coglie tutta l’intelligenza artistica:
“Silvia Rastelli si muove coerentemente, dando vita a un mondo visivo in cui, più che l’intera figura umana, compaiono porzioni di un volto, in cui un unico occhio si spalanca, lievemente sgomento di fronte all’irrazionalità e all’insensatezza che là, fuori dal sé, sembra prevalere”.
E’ già a fuoco il tema del “frammento”: partendo dal presupposto per il quale concepiamo la realtà in forma fratta, Silvia Rastelli dà vita a una sorta di distopia in cui la figura umana si muove a piccoli pezzi. Un concetto su cui Rastelli costruisce, come ancora rileva Fugazza “una riflessione di ordine espressivo: un’indagine dentro le forme, circa il rapporto tra la forma e lo spazio, circa la corrispondenza tra i colori. Un’indagine, tuttavia, non fine a sé stessa, non ammalata di tecnicismo ma attenta anche alle ragioni dei sentimenti, all’ascolto delle emozioni”.
E accanto a una ispirazione sensibile, si muove una capacità tecnica matura e consapevole, che lavora su stesure cromatiche contrastanti a cui il supporto, in dialogo con le ombre, aggiunge spessore. E della sua tecnica scrive Francesco Poli: “Queste opere, con solidi confini quadrati o rettangolari, nascono dalla combinazione fra tre fondamentali componenti che interagiscono fra loro in modo equilibrato e sinergico: il disegno, la superficie del supporto, e il colore.
Il disegno in bianco e nero, tracciato a graffite, emerge dalla chiara superficie lignea che viene percepita come l’incarnato dei volti, e viene circoscritto dalle stesure cromatiche che funzionano da sfondo, e che sono altrettanto essenziali nell’economia complessiva della composizione, come indispensabile contrappunto”.
Un percorso delicato eppure potente, che trova la sua sintesi più eloquente nella chiosa di Fortunato D’Amico: “La poetica di Silvia Rastelli, intensa, immensa, profondamente ancorata ad una sensibilità attenta a ristabilire equilibri sociali e sentimenti di solidarietà, abbraccia tutta l’umanità in un corale respiro pittorico”.

