A Scuola della Felicitร 

di Silvia Vercelli

Agenda 2030 e Obiettivo Numero 4 โ€“ Istruzione di Qualitร : abbiamo avuto modo di affrontare il tema in articoli precedenti e raccontare alcune delle iniziative intraprese da WorldGlocal al riguardo.

Oggi, ci focalizziamo su un target in particolare, altrettanto importante, il 4.7:

โ€œEntro il 2030, assicurarsi che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra lโ€™altro, lโ€™educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, lโ€™uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversitร  culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibileโ€

Quali sono queste โ€œconoscenze e competenze necessarieโ€ che รจ importante acquisire?

Una cornice immediata che fornisce un orientamento in tal senso รจ quella proposta dal Joint Research Centre, definita GreenComp โ€“ The European Sustainability Competence Framework.

Fonte: Joint Research Centre, GreenComp โ€“ The European Sustainability Competence Framework.

รˆ articolata in 12 competenze chiave, da coltivare per promuovere lo sviluppo sostenibile, a partire dallโ€™infanzia; le stesse sono suddivise in quattro aree tematiche, tra loro interrelate, in una trama interdisciplinare, dove il pensiero sistemico e lโ€™alfabetizzazione al futuro, assumono valore, se interconnesse ai valori di sostenibilitร . E dove la capacitร  di agire diventa determinante a completare il quadro complessivo.

Come metterle in pratica ?

Il materiale per approfondire questi concetti e per ispirarsi a proposte di realizzazione pratica, รจ disponibile per la comunitร  educante, attraverso diverse fonti istituzionali e grazie a diversi enti  e gruppi di lavoro preposti; a titolo di esempio, il Manuale per lโ€™Educazione allo Sviluppo Sostenibile dellโ€™Unesco, il Quaderno dedicato da ASVIS lo scorso ottobre (Target 4.7. Educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale),o il materiale accessibile dal portale del MIUR.

Siamo consapevoli tuttavia, come ci ricorda lโ€™Obiettivo 17 dellโ€™Agenda 2030, dellโ€™importanza di creare delle reti di interazione reciproca e azione condivisa, per arrivare a realizzare concretamente traguardi predefiniti e cambiamenti durevoli, piuttosto che apprendere e agire individualmente nel proprio ambito quotidiano.  

A questo proposito, abbiamo avuto modo di conoscere un esempio di iniziativa che propone un programma formativo completo in tal senso: la Scuola della Felicitร , nata a Ottobre 2020, dallโ€™illuminazione e per opera di due docenti, unitesi in seguito nellโ€™Associazione Educazione Creativa, che hanno messo a punto un ciclo di incontri a tema, reiterato attraverso successive edizioni e rivolto, principalmente, a tutti i docenti di ogni ordine di scuola, di tutte le regioni italiane.

Come richiama il titolo stesso, lโ€™obiettivo ultimo del programma รจ la felicitร , intesa come realizzazione dellโ€™individuo e, insieme, la contribuzione al benessere della societร .  

Il โ€œsottotitoloโ€ รจ: Competenze sulla Pedagogia e Creazione di Valore, a indicare il punto di partenza, ispirato  al pensiero dellโ€™educatore T. Makiguchi, vissuto negli anni โ€™30, nel quale si ritrovano gli stessi princรฌpi relativi alle attuali teorie di apprendimento per uno sviluppo sostenibile e connessioni con altri educatori contemporanei Dewey, Montessori e Makarenko.

Citando Makiguchi:

ยซQual รจ dunque lo scopo dellโ€™educazione nazionale? Piuttosto che individuare complesse interpretazioni teoriche, sarebbe meglio iniziare osservando il bambino che vi siede sulle ginocchia e chiedersi: come posso far sรฌ che questo bambino conduca una vita veramente felice?ยป

Ed ecco cosรฌ, oltre ai princรฌpi di cui sopra, nella Scuola della Felicitร , sivanno poi a toccare di volta in volta temi di varia natura, ma tutti incentrati su unโ€™educazione di qualitร , o meglio sulla qualitร  dellโ€™educazione, con il suo ruolo crucialenel promuovere valori e atteggiamenti di cittadinanza responsabile e  mirati a coltivare uno sviluppo creativo ed emotivo.

Educazione finalizzata sรฌ alla felicitร  di bambini e ragazzi, ma che non puรฒ prescindere dallโ€™attraversare quella degli adulti di riferimento: dallโ€™Agenda 2030 e Carta della Terra, lโ€™Empatia corporea, la psicologia quantistica, alla pace e la cittadinanza globale; i partecipanti, attraverso questo percorso, sono stimolati allโ€™autoriflessione e alla co-creazione di proposte di fattibilitร  e laboratori concreti, grazie agli interventi di diversi professionisti, coordinati con un approccio maieutico e multidisciplinare, in unโ€™ottica trasformativa e generativa.

Si tratta di una proposta innovativa e accessibile a tutti.

Innovativa, perchรจ si rivolge alla scuola stessa e prepara il terreno per unโ€™ educazione โ€˜trasformativaโ€™, mettendo i partecipanti in condizione di diventare essi stessi agenti di cambiamento nei loro ambiti di azione quotidiani.

Accessibile a tutti, perchรจ aperta, oltre che al personale scolastico, anche ad altre figure educative come i genitori o operanti in ambito sociale; un vero e proprio, programma di educazione non formale grazie al quale si possono sviluppare le competenze trasversali sia allโ€™interno che al di fuori del contesto dโ€™istruzione formale, attraverso un approccio olistico e partecipativo. รˆ inoltre gratuito e comodamente accessibile su piattaforma interattiva.

Senza lasciare nessuno indietro, in risonanza con i princรฌpi di sostenibilitร .  

Nel tempo, attraverso le diverse edizioni e grazie a diversi partecipanti, รจ nata una vera e propria comunitร  di pratica, a cui ciascuno puรฒ attingere per un confronto collettivo e per poi sviluppare attivitร  laboratoriali e multidisciplinari nel proprio ambito educativo. Andando cosรฌ a facilitare quella rigenerazione nelle conoscenze e nei comportamenti che diventa oggi indispensabile per stare al passo con i tempi e intraprendere azioni orientate verso la direzione che va a beneficio dei singoli e della collettivitร .

La stessa scuola ha anche partecipato con un intervento al Festival di Sviluppo Sostenibile ASVIS 2021.

Considerati i valori condivisi di creazione di valore, competizione umanitaria e attenzione alla comunitร  locale e la forte connessione degli stessi con lโ€™approccio di WorldGlocal, insieme a Chiara Crosti, abbiamo accolto con gioia la proposta di condividere nellโ€™ambito del programma della Scuola della Felicitร  la nostra testimonianza come militanti nel favorire la conoscenza e intraprendere azioni condivise in linea  con gli stessi temi, nelle nostra comunitร  e nellโ€™ambito lavorativo. Nel nostro intervento, dal titolo โ€œSostenibilitร  e Condivisione โ€“ un punto di vista internazionaleโ€ raccontiamo, come, attingendo alla rete di risorse di  WorldGlocal, siano riuscite a dare vita nel tempo, ciascuna nel proprio ambiente di appartenenza, a progetti in ambito per lo piรน educativo, rivolti ai bambini e agli adulti.

La prossima edizione della Scuola della Felicitร  avrร  luogo a Gennaio 2023, con possibilitร  di iscriversi fino a metร  dicembre 2022.

Per chi fosse interessato ad avere piรน dettagli e consultare il programma, lasciamo i contatti qui:

Mail: educazionecreativa.aps@gmail.com

Pagina Facebook: Scuola della felicitร  Competenze per la Pedagogia e Creazione di Valore | Facebook

ALDO PALLANZA. AL FEMMINILE

MyOwnGallery di SuperstudioPiรน, in via Tortona a Milano ospita dal 17 al 27 novembre 2022, con la curatela di Fortunato Dโ€™Amico, la prima personale milanese di Aldo Pallanza, dal titolo โ€œAl femminileโ€.


Cercasi Principe Azzurro. Dopo aver calzato una scarpetta, perfettamente adatta a modellare il suo grazioso piedino, la giovane, ragazza quotidianamente impegnata a lavorare come donna delle pulizie nella casa della matrigna e delle sorellastre, venne scelta dal Principe Azzurro in qualitร  di sua consorte e futura Regina del regno. Cenerentola รจ certamente la favola che meglio esprime la particolare valenza che questo accessorio del vestiario assume nella cultura femminile sul piano simbolico e su quello psicologico di chi la indossa. Certamente Aldo Pallanza conosceva cosรฌ bene lโ€™universo femminile al punto tale da diventare uno dei piรน richiesti e affermati designer della calzatura rivolta alle donne. Aldo Pallanza avrebbe compiuto 100 anni nel 2022. Rivedendo e rileggendo criticamente i modelli di scarpe femminili da lui progettati nel corso della lunga carriera di modellista, i primi realizzati da giovanissimo intorno alla metร  degli anni trenta del secolo scorso, si rimane meravigliati dallโ€™attualitร  con cui questi oggetti, si presentano ancora oggi agli occhi di noi contemporanei. Cosa sarebbe la moda senza designer geniali, come si usa adesso per definire i modellisti di una volta, capaci di elaborare soluzioni empatiche al sentire delle donne del proprio tempo? Aldo Pallanza non era solo un disegnatore di stile ma un tecnico completo, chiamato a sviluppare il progetto di industrializzazione del prodotto in tutta la sua filiera, anche quella di programmatore dei macchinari e delle attivitร  lavorative. Insomma, era un vero designer a disposizione dellโ€™industria dellโ€™abbigliamento femminile con il compito di trasformare la scarpa in un accessorio prezioso e fondamentale nello stile di una donna. Il potere attrattivo delle scarpe รจ fortemente evidente, anche in altre opere di artisti contemporanei come Vanessa Beecroft che fotografa e performa con modelle nude o vestite di pochi ornamenti tra cui quasi sempre sono protagoniste. Aldo Pallanza, quando progetta i sui capolavori, sa che ogni donna vuole sentirsi unica, diversa dalle altre, sensuale, intelligente. Le sue scarpe, prodotte da diverse aziende nazionali e internazionali, sono state vendute in milioni di esemplari in tutto il mondo, hanno certamente influenzato la cultura, le posture, lโ€™immaginario femminile per diversi decenni.
Un inventore di moda che ha lasciato unโ€™impronta estetica influenzando gli stili di vita e i prodotti di altri settori produttivi, dai tessuti, alle tappezzerie, ad altri capi di abbigliamento. La sua creativitร  era sempre ispirata, al punto da inventare, oltre ai modelli di calzatura, tessuti e simil-pellami utilizzati per il loro ornamento, elaborati in modo originale, ottenuti da unโ€™attenta e particolare lavorazione dei materiali.
La conoscenza tecnica acquisita nellโ€™esercizio dellโ€™attivitร  professionale si riverserร  in quella di artista, completamente connesso con lโ€™universo femminile da cui estrapola lโ€™anima del sentire e dellโ€™emozione. Lโ€™intenzione pittorica trasborda spesso dalla tela per diventare scultorea o elemento tattile in cui il disegno, oggetto di trattamenti particolari, emerge in rilievo, in funzione dei supporti utilizzati, quasi mai ortodossi rispetto a quelli in uso nella pittura tradizionale.
Figurativismo e astrattismo sono sempre presenti nelle sue opere e anche la funzione decorativa dellโ€™immagine trova gli equilibri armonici da cui attingere gli elementi di un linguaggio rivolto alla donna.
Le sue figure femminili sono, al passo con i cambiamenti culturali in atto nel mondo contemporaneo, sensibili ad una lettura sulla condizione della donna e del suo ruolo nella societร  moderna, periodicamente segnalata lungo il percorso che negli anni accompagna lโ€™evoluzione politica e giuridica dei popoli.
Cosรฌ nelle sue rappresentazioni, i corpi, le posture e le facce dei soggetti raffigurati portano i segni della diversitร  culturale e dei fattori geografici di appartenenza.
Una emancipazione femminile lenta e quasi sempre silenziosa che ha reso possibile in questi ultimi decenni la nascita di una nuova consapevolezza, sia maschile che femminile, che ha portato alcune radicali trasformazioni. Potrร  sembrare strano, ma รจ realistico affermare, come hanno scritto eminenti antropologi e sociologi, che a queste dinamiche di riforma hanno contribuito tante componenti, tra cui anche quelle rivendicazioni agitate dallโ€™universo che gravita intorno al sistema della moda. Dobbiamo cosรฌ riconoscere anche ad Aldo Pallanza il merito di avere portato il suo piccolo contributo al progresso culturale di cui tutti stiamo testimoni.

LABORATORIO AFRICA

โ€œNoi architetti abbiamo unโ€™occasione unica per proporre idee ambiziose e creative che ci aiutino a immaginare un piรน equo e ottimistico futuro in comuneโ€.

Lesley Lokko curatrice della Biennale Architettura 2023

Ne discuteremo con:

Arch. Giacomo Bassmaji, Art director Cairepro

Dott. Giovanni Umberto De Vito, Ambasciatore Italiano in Senegal

Arch. Nello Tafuro, Presidente Cairepro

Prof. Mario Zamponi, Dipartimento di Scienze politiche e sociali, Universitร  di Bologna

Prof. Alfredo Ronchetta, giร  Ordinario Politecnico di Torino

Prof. Romeo Farinella, Ordinario di Progettazione Urbanistica, Universitร  di Ferrara

Dott. Alessio Salvadori Pannini, Cooperatore in Africa

Arch. Antonio Armaroli, Vice Presidente Cairepro

modera Fortunato Dโ€™Amico, Architetto, curatore indipendente


Per confermare la tua presenza clicca qui >>> https://bit.ly/3yWfNXW


Il convegno Laboratorio Africa organizzato da Cairepro in occasione dei 75 anni di storia della Cooperativa Architetti e Ingegneri di Progettazione si svolgerร  venerdรฌ 28 ottobre alle ore 17:30. I Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia ospiteranno lโ€™evento dedicato al continente africano: unโ€™analisi storica, antropologica, urbanistica e architettonica; interverranno sul tema accademici, professionisti, imprenditori, cooperatori e amministratori pubblici.  

Interverranno diversi ospiti illustri tra cui: l’Ambasciatore dโ€™Italia in Senegal, Dott. Giovanni Umberto De Vito, che farร  un saluto istituzionale; Mario Zamponi Docente del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dellโ€™Universitร  di Bologna che introdurrร  il tema dal punto di vista storico sociale; Romeo Farinella, Professore Ordinario di Progettazione Urbanistica dellโ€™Universitร  di Ferrara, che ha sviluppato diversi progetti in collaborazione con la Facoltร  di San Luis de Senegal; Alfredo Ronchetta, Senior Professor del Politecnico di Torino che ci parlerร , tre le cose, delle abitazioni tradizionali swahili. 

Alessio Salvadori Pannini, Direttore di ENABEL Costa Dโ€™Avorio, oltre a Nello Tafuro, Presidente Cairepro, Antonio Armaroli, Vice Presidente Cairepro e Giacomo Bassmaji, art director e architetto. La conferenza sarร  moderata da Fortunato D’Amico, architetto e curatore indipendente.

Il Presidente Nello Tafuro dichiara: โ€œCairepro รจ attiva da 75 anni nel campo della progettazione di architettura e di ingegneria su tutto il territorio nazionale. Dopo diversi tentativi di operare oltre confine, abbiamo trovato in Senegal un territorio fertile e favorevole e una committenza attenta e collaborativa. La nostra attivitร  in Africa ci vede protagonisti in Senegal e Gambia da circa cinque anni. Con Laboratorio Africa vogliamo ribadire la nostra visione di internazionalizzazione e approfondire le tematiche sul territorio che ci ospita grazie ai contributi che porteranno i nostri ospiti. Lโ€™iniziativa sarร  lโ€™occasione per parlare dei progetti attivi e dello sviluppo futuro di Cairepro in Africaโ€.

La serata si concluderร  con un aperitivo a buffet offerto a tutti gli ospiti che saranno presenti, un momento conviviale per incontrarsi e condividere le esperienze legate al continente africano e la sua storia. Per gli architetti presenti sono riconosciuti due crediti formativi. 

Il 28 ottobre alle ore 17:30 Laboratorio Africa presso i Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia per info comunicazione@cairepro.it โ€“ http://www.cairepro.it

Evento promosso da Cairepro con il patrocinio di Universitร  di Ferrara | Dipartimento di Architettura, ALA Assoarchitetti, Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Reggio Emilia, Ordine degli Ingegneri di Reggio Emilia, Fondazione E35, Legacoop Emilia Ovest, Pensare Globalmente Agire Localmente.

L’ORIGINE DELLA MATERIA tra Arte e Scienza

di Valentina Facchinetti

Il 4 Luglio 2012 venne confermata al pubblico la cosiddetta โ€œParticella di Dioโ€ dal CERN di Ginevra, il suo compito รจ quello di conferire massa a tutte le altre particelle: lโ€™origine della materia. Fu inizialmente teorizzata da Peter Higgs dal quale prende il nome e la sua scoperta fu un traguardo straordinario. A dieci anni da quel giorni, la Strada Sotterranea al Castello Sforzesco di Vigevano ci invita ad unire la lettura scientifica di quel momento a quella artistica: โ€œIl Bosone di Higgs, tra Arte, Scienza e Trascendenzaโ€

Grazie a Valerio Grassi, uno scienziato di forza al CERN negli anni della scoperta e Cavaliere Dellโ€™Ordine Del Merito Della Repubblica Italiana, e Giuseppe Portella, artista della resina da sempre ispirato dal tema della scienza e dello spazio, ci viene presentata una mostra a cura di Fortunato Dโ€™Amico e Chiara Crosti, dove ogni opera dโ€™arte trova una sua applicazione nel mondo e spazio della fisica.

Cerchi concentrici e sfere che ingannano lโ€™occhio danno la possibilitร  al visitatore di lasciarsi trasportare in mondi che vanno al di lร  del corpo umano fino a raggiungere la dimensione della โ€œParticella di Dioโ€.

Come dice lโ€™artista Giuseppe Portella, indagare su questi fenomeni si puรฒ fare in molte forme: se il compito dello scienziato e della fisica รจ di studiare e trovare una veritร  oggettiva, lโ€™arte lascia piรน spazio ad una dimensione umana e ad una sua applicazione interiore.

Trascendenza รจ quello che accomuna le due. Materia e spirito. โ€œSiamo polvere di stelle e parte del Big Bangโ€ ripete spesso Valerio Grassi ed รจ interessante notare come nei quadri si rispecchia questa unicitร  e dimensione che va oltre il nostro mondo e ricorda quello particellare.

La mostra si pone come punto di incontro tra le due discipline, โ€œquasi come un esperimento socialeโ€ come menzionato dallo scienziato, dove lo spettatore รจ portato ad unโ€™indagine interna quando confrontato con la piccolezza e l’immensitร  di quello che ci compone.

Grazie alla mostra possiamo anche conoscere la biografia di queste due personalitร  che si occupano di argomenti molto lontani lโ€™uno dallโ€™altra ma che riescono a trovare un punto che le accomuna nella โ€œParticella di Dioโ€.

INTERVISTA A GIUSEPPE PORTELLA

di Valentina Facchinetti

Come รจ nata questa collaborazione tra arte e scienza, e come vede questa trascendenza nellโ€™unione tra le due?

A mio parere, scienza e arte non si possono dividere. La scienza deve dare delle risposte di tipo formale e matematico, ma non puรฒ dare tutto. Non puรฒ dare ciรฒ che invece lโ€™arte puรฒ fare. Tuttavia le due cose viaggiano sullo stesso binario.

รˆ un’indagine; unโ€™indagine di cose che non conosciamo. La scienza รจ chiamata ad approfondire tutto questo e anche lโ€™arte deve fare la sua parte. Deve dare una visione assolutamente immaginifica, filosofica. Senza lโ€™immaginazione, nรฉ lo scienziato nรฉ l’artista arriverebbero a dare una risposta.

Perรฒ queste due risposte possono anche essere coincidenti, perchรฉ quando nelle mie opere cerco di realizzare gli atomi, li immagino in senso figurativo. Invece di avere un paesaggio classico vedo un paesaggio spaziale, vedo come siamo dentro; quindi devo immaginarmi gli atomi in un certo modo: che vibrano, che si rincorrono, si uniscono.

E poi vado a vedere un riscontro nelle immagini scientifiche, anche se inizialmente le ho immaginate nella mia testa.

A me la scienza piace perchรฉ dร  delle risposte che puntano a trovare la veritร  e trattano fenomeni interessantissimi che non possono non affascinare lโ€™artista. Lโ€™arte รจ chiamata ad occuparsi non solo della bellezza ma tutto di quello che ci circonda e piรน dello spazio cosa cโ€™รจ? Noi alla fine cosa siamo? E mi riferisco alla trascendenza, siamo spirito e materia.

Quello che la scienza forse non puรฒ andare ad indagare รจ forse la spiritualitร , ma รจ importante. Noi siamo su due linee, linea verticale, spirito, linea orizzontale, materia. Queste due unioni non possono sovrapporsi.

Io cerco di giocare con le forme sferiche, le mie opere sono molto dedicate allo spazio e alla scienza. Per me non cโ€™รจ piรน niente da dipingere: con la fotografia e il digitale che senso ha, a mio parere, dipingere un viso o una persona nel suo aspetto esteriore. A me interessa quello interiore, che รจ quello spaziale, spirituale. Che รจ quello che ribadiva Valerio, in una citazione che a me piace molto โ€œNoi siamo figli delle stelleโ€. Abbiamo dentro la polvere di stelle e qualcuno deve pur raffigurarla.

Una signora mi ha detto โ€œma รจ un arte strana, non lโ€™ho mai vista โ€œ, io mi sono permesso di dire โ€œรจ una arte figurativa dello spazioโ€; perchรฉ per me รจ importante andare a saldare questo ciclo, per questo metto le sfere. Il non inizio e la non fine. Che cosa รจ il nostro transito terrestre? La non morte e la non nascita, un continuo trasformarsi cosรฌ come la materia รจ in continua trasformazione. Il nostro รจ solo un passaggio che ci porta ad un altro tipo di materia o alla non materia, quello che studiano loro, i fisici, lโ€™antimateria.

Io ho concentrato tutto il mio lavoro negli ultimi 15 anni sullo studio della luce,sono partito dalle terre rare luminescenti; ho avuto la fortuna di testare, per primo in Italia, questo fenomeno. Sono terre che si nutrono di luce sia artificiale che naturale e la rimettono in perpetua al buio. Questo ti insegna che il buio non esiste, quindi quando si parla di buio nello spazio รจ in realtร  il limite dei nostri occhi, quello che non siamo in grado di vedere. Da lรฌ รจ nata lโ€™esigenza di approfondire con lโ€™utilizzo delle tecnologie cinematografiche sottili, le carte olografiche, che riflettono la luce ed ho tolto il colore.

Lo studio del ciclo lo lux racchiude la luce e lโ€™olografia.

Noi stiamo andando verso lโ€™olografia, tutto quello che vediamo รจ falso.

Ci sono cantanti che salgono sul palco proiettando solo la loro immagine ed il pubblico applaude questo.

Lโ€™immagine olografica diventerร  realtร  aumentata, immagini che non ci sono ma vediamo. Quindi la mia domanda รจ cosa e che vediamo veramente? Mi viene da dire che tutto quello che vediamo non corrisponde alla realtร . Se esiste una realtร  viene allora rielaborata e da li possiamo collegare lo studio della cinetica rivisitata. Semi sfere che in realtร  non ciรฒ sono, cerchi perfetti che quando muovo il mio sguardo dal fianco dellโ€™opera, non esistono.

Stesso fenomeno con lโ€™olografia, come mai quando cambio posizione vedo colori diversi? La luce lavora in base alla posizione e lโ€™opera si muove. Lo studio della cinetica e delle terre rare luminescenti e la luce pura, quindi trasparenze, ti convoglia la luce in modi particolari, attraverso le sfere in resina muove la luce e crea immagini diversi in base alla posizione. Tutto questo per me continua a confermare che tutto quello che vediamo non รจ corretto, รจ una nostra rielaborazione

Di conseguenza al suo discorso sulla luce voglio chiederle, se tutto quello che vediamo non รจ realtร , cโ€™รจ un collegamento al suo uso ripetitivo della sfera o mezza sfera? Questa forma concava o convessa riflette ovviamente la realtร  in modo differente da come noi la vediamo.

Beh, questa domanda รจ bellissima, ti sei giร  quasi risposta. Attraverso la sfera cambia lโ€™immagine. Leonardo Da Vinci per primo disse โ€œi nostri occhi sono sferici per cui noi vediamo le cose al contrario, io in questo momento ti vedo ribaltata e il mio cervello aggiusta la visione. รˆ proprio grazie alla forma sferica, che io trovo ovunque nello spazio. Io adoro la sfera perchรฉ non ha angoli. Vorrei citare una frase di Telesio, un filosofo del 1500 che diceva โ€œIl nostro pensiero รจ diretto dallโ€™armonia e proporzione.โ€.

Cosa esiste di piรน armonioso della sfera? รˆ senza inizio e fine, il nostro pianeta รจ una sfera, i nostri atomi sono sfere, le cellule sono cerchi, sfere. Questa forma, la forma in sostanza, la troviamo sempre nel nostro pianeta, รจ la forma perfetta. Io ne sono innamorato, ma credo si capisca e continuo a proporla perchรฉ non riesco a uscirne prima di tutto, ma ha un’attinenza precisa con la scienza. รˆ nel nostro dna. Ho giร  realizzato un’opera del DNA usando la sfera che perรฒ non si trova qui. Il DNA รจ composto da sfere, con segmenti che tagliano.

Per me la sfera entra perfettamente nella scienza, la scienza non puรฒ stare senza questa forma che ritroviamo sempre.

Ritornando invece al Bosone di Higgs, che รจ di ispirazione di questa intera mostra. รˆ successo ormai dieci anni fa, lei di quel momento cosa ricorda? E in che modo pensa che questa scoperta abbia influenzato la sua arte o la ricerca che viene prima della creazione delle sue opere?

Per me รจ stata una grande scoperta e come per tutti gli umani mi ha creato un poโ€™ di sconvolgimento. Quando si arriva alla particella di dio, dove potrร  arrivare lโ€™uomo?

Il mio primo pensiero รจ sempre che utilizzino queste conoscenze nella maniera buona e purtroppo non possiamo dire che sia sempre il caso. Queste scelte che hanno molto a che fare con il profitto al contrario di una progressione universale, a volte mi fanno paura.

Io la vorrei sempre interpretare in una maniera trascendente, se mi รจ concesso. Lasciarla anche lรฌ dove รจ. Una particella di Dio, intaccata dallโ€™uomo.

Il mio sconvolgimento sarebbe lโ€™uomo che arrivi a credersi dio, la scienza deve andare avanti ed รจ una parte fondamentale ma io la vedo da artista. Lโ€™opera si fa per essere venduta o perchรฉ si sente il bisogno di farla e comunicare qualcosa? Per me la seconda. Se รจ fatta per essere venduta, lโ€™opera non possiede piรน amore nรฉ passione ed รจ diventata un utilizzo, un profitto. Forse mi ha fatto un poโ€™ paura, sono sincero.

Io dico โ€œLasciate che fluisca tutto come รจ stato disegnato.โ€ E adesso e dopo?

Le mie opere sono partite prima perรฒ. Mi sono ritrovato in quelle immagini e ho riconosciuto di essere sulla strada giusta per averlo immaginato

Da quanti anni lavora su questo?

Un quarto di secolo tutto sulla resina, anche se i miei primi dipinti, quadri di olio su tela risalgono al 1986; avevo 13 anni: non compravo i giochi, compravo i colori ad olio e i pennelli. Mio padre non voleva. Ma a me piaceva disegnare.

Alla fine degli anni novanta รจ successo qualcosa, ho detto basta, non dipingo piรน. Per me non cโ€™รจ piรน nulla da disegnare. So che gli artisti si arrabbiamo.

Sono andato su un altra materia perchรฉ poi lโ€™arte cosa deve comunicare? Un linguaggio odierno. Possiamo continuare ad usare olio e tela? Con tutto il rispetto per chi ancora lavora con questi strumenti. Per me lโ€™arte di oggi bisogna adattarla ad un linguaggio moderno. La resina mi dร  quella possibilitร  su un altro livello. E quindi mi sono innamorato follemente allโ€™inizio degli anni novanta. Da quel momento tutte le mie opere sono state prodotte con lโ€™utilizzo della resina.

Questa รจ una lastra unica, un esperimento unico nel suo genere. Sono andato a togliere tutto, non cโ€™รจ piรน supporto, tavola, tela. Non c’รจ nulla. Una lastra totalmente in resina. A me piace moltissimo sperimentare, non bastano tre vite. Per quellโ€™opera lโ€™ho lasciato al sole. La resina รจ un prodotto che si muove e quindi nel processo di solidificazione subisce alte temperature e si รจ piegata, prendendo quella forma. Irripetibile perchรฉ non sarei piรน in grado di rifarla, un pezzo unico nel suo genere. Lโ€™intervento esterno e la resina in sรฉ non ti permettono un controllo totale della materia. Devi sempre trovare un compromesso. Non รจ possibile renderla docile totalmente. A quellโ€™opera in particolare ci sono molto affezionato.

INTERVISTA A VALERIO GRASSI

di Valentina Facchinetti

Prima di tutto vorrei iniziare con una domanda su come รจ nata questa collaborazione tra arte, scienza e, come dice il titolo, trascendenza.  Quindi tra lei e lโ€™artista Giuseppe Portella.

Allโ€™inizio io lโ€™artista non lo conoscevo. รˆ stata unโ€™idea dei curatori, unโ€™idea molto felice perchรฉ penso da sempre che il mondo dellโ€™arte e della scienza abbiano un grandissimo connubio. Molti artisti sono residenti a Ginevra e prendono ispirazione dallโ€™ambiente che li circonda e hanno dei mentori. Io stesso sono stato un mentore in questo caso per uno spettacolo di danza che seguiva le linee di ciรฒ che io studiavo.

Ho passato buona parte della mia vita nel rendere visibile quello che รจ invisibile, lโ€™arte figurativa come puoi capire รจ molto fruibile e genera emozioni immediate: mi piace ed รจ bella oppure non mi piace o la devo ancora capire. รˆ raro che lโ€™arte non lasci qualche reazione immediata

Quello che facciamo noi invece non puรฒ piacere o non piacere. รˆ una realtร  fisica che compone ognuno di noi, ma non cosรฌ relativamente fruibile. Bisogna trasformarla in un’immagine, c’รจ un connubio forte con queste opere.

Trascendenza perchรฉ non si puรฒ rimanere totalmente insensibili a concetti cosรฌ importanti. Di cosa siamo fatti? Come lโ€™universo si evolve? Viviamo in un mondo in cui ci รจ dato tutto; quello che tocchiamo esiste, รจ nostro. Le nostre vite sono molto brevi rispetto allโ€™intera storia del nostro mondo.

Percepire noi stessi che percepiamo, รจ un concetto molto importante, trascendente e bello. Le domande devono scaturire dalla meraviglia, nello stesso modo in cui guardi un’opera e ti fa scaturire delle emozioni (angoscia piuttosto che meraviglia) e ci portano a riflettere. Questa mostra per me รจ un bellissimo esperimento sociale.

Cosa intende con esperimento sociale?

Esperimento sociale perchรฉ quello che vedo, prendendo ad esempio le persone con cui ho parlato poco prima, loro sono venute a Vigevano per mangiare un gelato in piazza, poi hanno notato questa mostra, entrano e vogliono parlare con lโ€™artista e in realtร  trovano me, senza capire subito se sono quello delle foto al CERN. Alcune persone con cui ho parlato sono rimaste qui per piรน di un ora con domande che non pensavano nemmeno di avere dentro di loro. Questa mostra รจ stata per loro il pretesto per riuscire in quel tipo di ricerca interiore. In realtร  non ho pretesa che chiunque venga qui comprenda tutto perfettamente, non siamo allโ€™universitร .

รˆ piรน un’esperienza che si fa per piacere.

Quando stavamo guardando il video mi ha indicato il reattore e me lo ha descritto come un mandala, possiamo quindi dire che lei รจ stato immerso nella scienza, ovviamente, ma anche nellโ€™arte o comunque in una bellezza estetica e simmetrica.

La questione del mandala. Mi occupavo di fare le visite guidate quando ero al CERN e alla fine del tour cโ€™era una domanda che mi aspettavo sempre โ€œDieci miliardi di dollari, ma alla fine come possiamo usarlo?โ€ La risposta รจ tutta intorno a noi. Utilizziamo ora tecnologie che vengono sviluppate grazie alle conoscenze prese dal CERN. Ma cosa รจ? Noi lo abbiamo sviluppato come un mandala tibetano, che viene distrutto dopo anni, per ricordare la caducitร  delle cose terrene. La trascendenza รจ forte in questa similitudine.

Il Bosone di Higgs, come dico spesso, รจ di tutti, siamo tutti. รˆ Chiara, sono le mie figlie. In realtร  lo posso monetizzare? No, ma rimane uno strumento importante. Senza di esso non esistiamo. Quindi perchรฉ dobbiamo portarlo ad una dimensione terrena e pensare che senza un valore monetario non sia importante.

โ€œA cosa serve?โ€ Mi serve ad esistere, che non รจ poco.

L’acceleratore di particelle e il detector servono per guardare i componenti piรน intimi del nostro universo, la cosa bella รจ che รจ magnifico pensare come lโ€™uomo sia arrivato ad un livello tale da poter ricostruire una parte della creazione dellโ€™universo in laboratorio.

Sai da cosa sei composta tu? Cosรฌ, velocemente?

Non saprei, atomi?

Il due percento di te รจ stato creato direttamente dal Big Bang, il novantotto percento di te รจ stata creato facendo esplodere una supernova. Il tuo di dna รจ uno in tutta la storia dellโ€™universo. Quindi tu sei: parte del Big Bang, parte di una supernova, polvere di stella e unica ed irripetibile in tutta la storia dellโ€™universo.

Ognuno di noi รจ veramente importante, e non possiamo sprecare la nostra vita in carolate. ร‰ un poโ€™ brutto pensare che le nostre decisioni siano cosรฌ materialistiche. Noi abbiamo il dovere di partecipare pensando allo sviluppo della cultura generale, e quindi non puรฒ non essere un’esperienza trascendente. Si parla dellโ€™evoluzione del nostro sapere collettivo.

Il tramonto visto attraverso una fotografia appartiene a te tanto quanto al fotografo che lโ€™ha scattata. Cosรฌ la mia conoscenza appartiene a te tanto quanto a me. Il sapere deve essere qualcosa che appartiene a tutti. Al CERN, le informazioni e i lavori sono scaricabili gratuitamente da tutti dal web. Chiunque abbia bisogno di quelle informazioni puรฒ scaricarle in base al suo studio.

Anche perchรฉ come ho giร  detto il Bosone di Higgs siamo tutti noi, appartiene a tutti.

A dieci anni dalla scoperta, se ripensa a quel momento, a quella mattina, cosa prova e cosa le รจ rimasto impresso?

Allora, in realtร  non c’รจ stato un giorno in cui abbiamo scoperto questa cosa, nel senso che vedevamo un picco di energia che come una fotografia diventava sempre piรน nitida. Abbiamo poi deciso di fare una conferenza al CERN il 4 luglio, con tutti i big e sembrava fosse un concerto, talmente tanta la gente venuta da istituti di ricerca affiliati.

Io ho detto โ€œIo lรฌ non vadoโ€ e sono stato esattamente sopra il rivelatore. Perchรฉ stava ancora funzionando, c’รจ ancora molto da scoprire, ma sentivo di dover stare proprio lรฌ, proprio sopra il Bosone di Higgs.

Mi sentivo di avere questa capacitร  che quando mi trovavo lรฌ, sopra il rivelatore, potevo chiudere gli occhi e esattamente percepire la collisione delle particelle quando avvenivano 40 milioni di volte per secondo. Ero arrivato ad un punto di non solo conoscere i dati ma tramutarli in una percezione reale di quelle collisioni. Non sono matto, รจ un poโ€™ come quando gli atleti arrivano ad avere capacitร  insuperabili durante le gare dove danno il massimo di loro stessi. Tutti i loro emisferi del cervello operano in sintonia.

Immagino abbia aiutato anche lโ€™esperienza, dopo anni di lavoro.

Beh ovviamente.

Era un mondo fantastico, perรฒ era un poโ€™ come andare sulla luna. Come il secondo uomo che andรฒ sulla luna, descrisse lโ€™esperienza come una magnifica desolazione. Non cโ€™รจ nulla, รจ desolato e magnifico allo stesso tempo.

Io mi sono reso conto che quel mondo รจ assolutamente magnifico ma desolato, io sono andato lรฌ in vetta, che una buona parte del percorso, ma importante รจ anche saper tornare. Il rischio di non tornare tutti interi รจ alto.

Ho iniziato a pensare che mi mancasse qualcosa, in generale lโ€™esperienza richiede molto da te, รจ quasi impossibile pensare di avere una famiglia, รจ troppo complicato. Dentro di me sapevo di voler diventare anche un papร  e ho pensato che la mia vita potesse anche cambiare, quel mondo non รจ tutto dorato.

Ho portato con me molto di quello che ho trovato a Ginevra, il colore delle pareti del mio ufficio ora sono come quelli del CERN. Molte delle tecnologie della mia azienda sono state ricostruite basate su quelle del CERN per fare altre cose.

Una volta mi raccontava un mio amico, generale dellโ€™aeronautica, personaggio notevole, primo a selezionare donne tra cui Samanta Cristoforetti; lui mi diceva che per via dellโ€™etร  ha smesso di pilotare uno dei suoi aerei preferiti, della guerra fredda, impressionante da vedere; ma mi diceva che nessuno avrebbe potuto togliere dentro di lui le emozioni di volare.

C’รจ anche un altro fatto. Dopo che sono andato via dal CERN non รจ stata fatta nessunโ€™altra scoperta, se vogliono torno come porta fortuna.

รˆ un mondo bello ma da cui รจ bello anche tornare.

Io sono Cavaliere dellโ€™Ordine del Merito della Repubblica e forse molti altri saranno piรน bravi di me, non ne dubito, ma io ho questo titolo perchรฉ ho designato buona parte della mia carriera a raccontare queste cose ed esperienze affinchรฉ fossero disponibili a tutti.

รˆ un modo per dire ce lโ€™ho fatta anche io, avevo un sogno che ho perseguito e ho realizzato. Non dico quale sogno tu debba avere, รจ il tuo ma รจ importante credere in se stessi, in fondo siamo polvere di stelle e parte del Big Bang.

Lei ha lavorato al CERN durante gli anni della scoperta e per il suo lavoro รจ stato insignito di un riconoscimento di cavaliere dellโ€™ordine del merito, per quanto riguarda le opere che vediamo qui, tra la sua ricerca e il modo in cui lโ€™artista le ha rappresentate che riscontro vede?

La scoperta per me รจ stata conoscere questo artista ed รจ stato merito dei curatori che hanno fatto un ottimo lavoro dal punto di vista interdisciplinare. Secondo me lโ€™artista Giuseppe Portella ha un repertorio di opere in resina che sono davvero molto affini perchรฉ ricordano un mondo particellare non solo dal punto di vista geometrico ma anche guardandole come sfere che si creano a vicenda. Una sola di loro non avrebbe molto senso, ma sono una moltitudine con una disposizione ben precisa che compone un disegno. Trovo un connubio molto forte.

Questa mostra vogliamo portarla anche in altre cittร . Molto probabilmente a Siena con cui ho un legame molto forte e nella bergamasca a Bergamo Scienza, quindi sarรฒ presente il piรน possibile.

Secondo me รจ importante capire come le persone reagiscono e interagiscono, anche perchรฉ c’รจ questo concetto che circonda lโ€™accademia e la scienza che la fa sembrare distante dalla gente. In realtร  appartiene a tutti, ma deve esserci un lavoro dietro di creare un linguaggio comune.

IL BOSONE DI HIGGS. Tra arte, scienza e trascendenza

Le rappresentazioni iconografiche del Bosone di Higgs, illustrato da piรน punti di vista, trovano spesso corrispondenze con altre immagini in uso nei linguaggi figurativi provenienti da tradizioni religiose e di indirizzo spirituale. Il design dellโ€™acceleratore LHC, in uso al CERN di Ginevra ha in alcune sue viste, similitudini impressionante con quelle dei disegni concentrici dei Mandala. 

Queste particolari forme di rappresentazioni sacre sono costruite a partire da un impianto diagrammatico geometrico di provenienza tibetana. Sono utilizzate nelle culture religiose e spirituali di provenienza asiatica per offrire ai devoti elementi di meditazione e suggestioni idonee al raggiungimento di una dimensione dellโ€™ Essere trascendente dalla materia e dallโ€™ambiente che lo circonda. 

Attraverso il raccoglimento interiore il praticante potrร  sperimentare forme di spiritualitร  e di filosofia che ispirano comportamenti e atteggiamenti interiori equilibrati e di accettazione nei confronti delle esperienze della vita.

Il Mandala รจ costituito da un disco di forma rotonda organizzato attorno a un punto centrale attorno al quale ruotano una serie di disegni simmetrici colorati a rappresentare lโ€™ordine del micro e del macro cosmo. Il Mandala รจ un luogo-logo simbolico, geometrico, attivatore di connessioni e di relazioni rappresentative verso un mondo di misteri in cui abitano le divinitร .

La rivelazione dellโ€™esistenza del Bosone di Higgs, conosciuto anche come la โ€œParticella di Dioโ€, o la โ€Particella maledettaโ€, venne confermata al pubblico dal CERN di Ginevra il 4 luglio del 2012. Da quasi mezzo secolo gli scienziati hanno indagato sulla presenza nel mondo sottonucleare di una particella il cui compito รจ di conferire massa a tutte le altre particelle e che consentisse loro di apparire come entitร  materiali e quindi di manifestarsi visivamente. Il suo nome รจ un tributo a Peter Higgs, fisico britannico e Premio Nobel per la fisica nel 2013, che giร  nel 1964 aveva teorizzato la sua esistenza. La scoperta di questa nuova particella elementare completa un altro tassello della teoria fisica e del Modello Standard.

A dieci anni dalla scoperta del Bosone di Higgs, la Strada Sotterranea Nuovissima del Castello Visconteo Sforzesco di Vigevano ospita la mostra โ€œIl Bosone di Higgs, tra arte, scienza, trascendenzaโ€. 

รˆ un evento particolare che integra alla visione scientifica quella artistica, rilevando come da punti di vista diversi รจ possibile allargare il campo delle conoscenze umane sul piano della filosofia, della trascendenza e della capacitร  di riformulare la progettazione e la gestione di molti aspetti delle attivitร  sociali. 

I protagonisti in mostra con le loro documentazioni e le loro opere sono: Giuseppe Portella, artista da sempre interessato alle relazioni tra arte e scienza; Valerio Grassi, uno scienziato in forza al CERN negli anni della scoperta del Bosone di Higgs e per questo insignito del prestigioso riconoscimento di Cavaliere dellโ€™Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Saranno esposte delle parti del calorimetro del detector Atlas del Cern provenienti dalla Sezione di Milano dellโ€™Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

La mostra รจ affiancata da conferenze, proiezioni audio-video ed eventi performativi che si terranno durante tutto il periodo espositivo.

Fortunato Dโ€™Amico


Il BOSONE DI HIGGS, TRA ARTE, SCIENZA e TRASCENDENZA

Giuseppe Portella – Valerio Grassi

a cura di Fortunato Dโ€™Amico e Chiara Crosti

Strada Sotterranea Nuovissima del Castello Visconteo Sforzesco di Vigevano

Via XX Settembre, Vigevano (Pv)

dal 3 al  30 LUGLIO 2022

Orari di apertura: sabato e domenica dalle ore 10.30 alle ore 12.30-16.30 alle ore 19.00

INGRESSO LIBERO

VERNISSAGE

3 luglio 2022 ore 17.00

CONFERENZA per il 10ยฐ anniversario della scoperta del Bosone di Higgs

4 luglio 2022 ore 21.15

con Valerio Grassi e Fortunato Dโ€™Amico

Un evento organizzato da Pensare Globalmente Agire Localmente | Sopramaresotto

in collaborazione con

Rete Cultura e Wetown e AVDA Associazione Vigevanese Divulgazione Astronomica

Patrocinio del Comune di Vigevano

Con il contributo di Atlas advanced technologies s.r.l.

Si ringrazia:

Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Sezione di Milano

CERN

Per informazioni: worldglocal@gmail.com

CALEIDOSCOPIO | Suono Luce Tempoย 

Genova BeDesign Week 2022ย  | CALEIDOSCOPIO

a cura di Fortunato Dโ€™Amico e Chiara Ferella Falda

3 architetti in dialogo con 14 artisti contemporanei Massimo Facchinetti, Enrico Frigerio, Massimo Roj con Maria Cristina Carlini, Max Casacci, Mario De Leo, Flavio Di Renzo, Pina Inferrera, Flavio Lucchini, Max Marra, Ercole Pignatelli, Pier Paolo Pitacco, Alfredo Rapetti Mogol, Giangiacomo Rocco di Torrepadula, Giovanni Ronzoni, Michele Sangineto, Giorgio Scianca.

Santa Maria di Castello Salita di Santa Maria di Castello, 15 – Genova

โ€œCALEIDOSCOPIO | Suono Luce Tempoโ€ รจ una mostra e serie di incontri interdisciplinari e multiculturali che si terranno dal 18 al 22 maggio 2022, allโ€™interno degli spazi del convento di Santa Maria di Castello, durante le giornate di Genova BeDesign Week. Sono stati invitati a portare il loro contributo architetti, designer, artisti, musicisti, che da punti di vista differenti convergeranno le loro proposte e suggestioni, su alcuni tra piรน interessanti elementi progettuali su cui si fonda la percezione dellโ€™ambiente reale: il suono, la luce e il tempo. Elementi che concorrono a determinare la condizione qualitativa dello spazio abitativo nella quale fluttuiamo quotidianamente. La mostra CALEIDOSCOPIO รจ promossa da DIDE (Distretto del Design di Genova) e si inserisce nel palinsesto della nuova edizione della design week che questโ€™anno si rinnova e si differenzia ancora di piรน da tutte le altre manifestazioni analoghe, aggiungendo un elemento di indiscussa eccellenza, il design nautico. Rimane invece invariata e anzi valorizzata la mission che da sempre anima la manifestazione, la rigenerazione concreta e visibile del territorio e la valorizzazione e diffusione della cultura del design. Il distretto del design questโ€™anno si amplia coinvolgendo altre zone della cittร , a cominciare dal quartiere del Molo.

Nello spettacolare scenario della chiesa di Santa Maria di Castello e annesso convento, datati XII secolo, prende vita la mostra CALEIDOSCOPIO curata da Fortunato Dโ€™Amico e Chiara Ferella Falda, in un momento particolare dellโ€™attuale crisi globale, in cui le discipline del progetto e della creativitร  sono chiamate a correggere gli errori disegnati dalle prospettive consumistiche e a dare risposte in un periodo difficile ed estremamente complesso della storia dellโ€™umanitร . La visione caleidoscopica, intesa in campo medico, รจ il sintomo di unโ€™alterazione della vista causato da unโ€™emicrania visiva che influenza lโ€™udito e lโ€™olfatto. Da unโ€™angolazione completamente diversa, quella proposta dal caleidoscopio, รจ invece un punto di vista che assume connotati positivi per la peculiare caratteristica dello strumento di specchiare otticamente oggetti messi alla rinfusa allโ€™interno di un tubo a forma di cannocchiale e di riorganizzarli sotto un aspetto ordinato ed esteticamente piacevole. La metafora del caleidoscopio consente di approcciare, con una chiave di lettura straordinariamente efficace, i problemi che oggi devono affrontare le principali discipline della creativitร  tecnico, scientifica, come lโ€™architettura e il design. A loro spetta il compito di redigere i progetti degli oggetti che andranno a formare lโ€™insieme dellโ€™habitat artificiale in cui sono immerse le nostre vite e a ridisegnare gli scenari futuri.

Lโ€™Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con i suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, aiuterร  il pubblico a orientarsi nella lettura delle opere esposte e servirร  da guida per tutti coloro che la utilizzeranno per comprendere i contesti nei quali รจ necessario intervenire urgentemente e adottare comportamenti idonei a raggiungere la sostenibilitร  economica, sociale e ambientale entro il 2030. Lโ€™approccio suggerito dallโ€™agenda รจ interdisciplinare e multiculturale, stimola un confronto e un dialogo tra i professionisti in antitesi con lโ€™approccio multi-specialistico che ha creato barriere spesso invalicabili. Eโ€™ necessario aprire un dibattito costante tra creativi e professionisti, il matematico deve dialogare con l’artista, lโ€™architetto con lโ€™ingegnere, il musicista con il manager, le istituzioni tra di loro. La sostenibilitร  non riguarda solo lโ€™ambiente ma lโ€™urgenza di dare a tutti la possibilitร  di vivere in un mondo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale, economico. Un profondo cambiamento che riguarda le imprese, i Governi, le Amministrazioni, lโ€™opinione pubblica, e ovviamente la cultura.

CALEIDOSCOPIO agiterร  riflessioni sulla questione del Suono e dei paesaggio sonori, sempre piรน artificiali e meno naturali, ed esaminerร  la luce come fenomeno cromatico, anche nei suoi risvolti psicologici e simbolici, cosรฌ come in quelli del suo utilizzo nei moduli fotovoltaici, che sfruttano l’energia solare per produrre energia elettrica. Luce per comprendere le ombre delle meridiane e lo scorrere delle ore del Tempo diurno ma anche di quello musicale. E alla velocitร  della luce il nostro mondo sta mutando, proiettando il futuro in una dimensione inaspettata e fantascientifica dellโ€™esistenza. Chi avrebbe mai detto, solo qualche anno fa che improvvisamente il frenetico pianeta Terra, antropizzato dalla globalizzazione, si sarebbe bloccato allโ€™unisono, imponendo una brusca frenata di tutte le attivitร  economiche, sociali, culturali, costringendo tutti noi ad un rapido ripensamento e riadattamento delle abitudini e dellโ€™abitare il pianeta?

Sono protagonisti di CALEIDOSCOPIO | Suono Luce Tempo: gli architetti Massimo Facchinetti, Enrico Frigerio, Massimo Roj in dialogo con gli artisti Maria Cristina Carlini, Max Casacci, Mario De Leo, Flavio Di Renzo, Pina Inferrera, Flavio Lucchini, Max Marra, Ercole Pignatelli, Pier Paolo Pitacco, Alfredo Rapetti Mogol, Giangiacomo Rocco di Torrepadula, Giovanni Ronzoni, Michele Sangineto, Giorgio Scianca.

Un evento di Sopramaresotto e Associazione Pensare Globalmente Agire Localmente.

Con il Patrocinio di: ADI – Associazione per il design industriale, ALA – Assoarchitetti, Dedalo Minosse – Premio internazionale alla committenza di architettura, DiDe. Main Sponsor: ItalMesh Media Partner: ARCA International Sponsor tecnici: SlashFolder, Studio Ronzoni

CONTATTI:

Fortunato Dโ€™Amico fortunatodamico@sopramaresotto.it

Chiara Ferella Falda chiara@chiaraferellafalda.comย 

โ€œLa Giornata dellโ€™Orto e del Ricicloโ€

di Silvia Vercelli

In occasione della Giornata della Terra, vi vogliamo raccontare della nostra partecipazione alla Giornata dellโ€™Orto e del Riciclo, svoltasi sabato 9 Aprile e organizzata dal Comitato Quartiere Boschetto, di Trezzano sul Naviglio, presso il Parco dei Sorrisi: un percorso per scuole e famiglie finalizzato alla presa di consapevolezza, da parte di ciascuno, delle potenziali azioni concrete, individuali e collettive, per salvaguardare il benessere di tutti noi e delle nuove generazioni.

La risposta da parte del Pianeta รจ stata caratterizzata da un sole alto e splendente, ma anche da un forte vento. Forse a voler mettere alla prova la determinazione di organizzatori, ospiti e partecipanti o forse a ricordare a tutti lโ€™esistenza di potenti fonti di energia rinnovabile.

Vento che non ha perรฒ impedito agli alunni della scuola elementare IC Roberto Franceschi, insieme alle loro maestre, di mettersi allโ€™opera, sotto la guida degli esperti ranger del Comitato, per far rivivere lโ€™orto didattico, grazie allโ€™attivitร  di semina di ben 4 tipi di insalate e prezzemolo e di messa a dimora di piantine di insalata, pomodori, peperoncini piccanti, arrivando cosรฌ a completare due aiuole su tre. Il resto sarร  portato avanti e curato, a rotazione, da tutti gli alunni della stessa scuola, attraverso un programma di incontri che si snoda fino alla fine dellโ€™anno scolastico.

I piรน resilienti si sono poi uniti, a turno, insieme ad altri avventurieri, al gioco sul tema del riciclo: indossando collane a tema, realizzate creativamente per lโ€™occasione, hanno interpretato con grande spirito competitivo il ruolo delle principali tipologie di rifiuti โ€“ plastica, carta e umido e sperimentato in prima persona il beneficio della raccolta differenziata. Al suono della trombetta a indicare, inesorabile, la fine gioco, righelli e calendari eco – sostenibili a disposizione per tutti.

Per poi passare allโ€™angolo lettura, dove poter riflettere e disquisire su quali effetti puรฒ produrre sul nostro ambiente, un gesto superficiale come quello di gettare un rifiuto dal finestrino di unโ€™auto, rispetto a quelli di azioni dal significato piรน profondo e consapevole, come quella intrapresa da Wangari Maathai, ad esempio, che, ispirata dal desiderio di risanare la sua terra e sensibilizzare le persone della sua comunitร , ha dato vita al movimento โ€œGreen Beltโ€, grazie al quale sono stati piantati, nel tempo, ben oltre 51 milioni di alberi ! E qui gli occhi dei bimbi si sono illuminati al pensiero di cosa potesse nascere dalla loro semina della giornata. Ci teniamo a ringraziare la Biblioteca delle Storie Infinite di Trezzano, per i suggerimenti e le indicazioni sui testi consigliati per la lettura, per le diverse fasce dโ€™etร .

E i genitori ? Lo spazio predisposto per la condivisione e il confronto sui 17 obiettivi di sostenibilitร  ha risentito della potenza del vento, che ne sosteneva la danza in giro per il parco.  Un sentito grazie a chi ha contribuito a raccoglierli ! Anche lโ€™intervento previsto da parte di AMSA non รจ stato possibile. Come ringraziamento finale per la partecipazione e messaggio da portare a casa con sรฉ e condividere con gli amici, il relatore, ha perรฒ potuto consegnare ai bimbi la borraccia con su scritto โ€œSiamo fatti di acqua, e non di plasticaโ€.

Nonostante gli impedimenti, siamo stati felici di constatare che, chi ha partecipato รจ tornato a casa facendo tesoro dei preziosi semi della giornata. Noi comprese, con la mente proiettata verso la prossima occasione per agire localmente, pensando globalmente e con lโ€™augurio che venga data continuitร  a quanto avviato.

Stai sempre vicino a qualcosa che cresce. Che sia un bambino, un progetto, unโ€™idea, o un nuovo giorno. Senza mai dimenticare la terra, la cura di una pianta. Lโ€™incanto, di un fiore che sboccia.

(Anna Maria Ortese)