Universo Espanso di Raymundo Sesma

Intervento site specific di alla Biblioteca Pubblica Fernando Tola de Habich

Puebla (Messico)

L’Universo Espanso: Riflessioni su Arte, Architettura e Spazio Pubblico

L’idea di un universo espanso va oltre i confini e le convenzioni stabilite nella società contemporanea. In questo contesto, la lettura di un ambiente urbano degradato non può limitarsi a un’analisi puramente architettonica; deve abbracciare una visione artistica e futuristica. È fondamentale considerare come il paesaggio urbano possa trasformarsi non per imposizione, ma attraverso analogie che riflettono le esperienze umane.

Un Nuovo Approccio Critico

Il momento storico attuale richiede l’adozione di nuove categorie critiche e terapeutiche per affrontare le idee e la realtà urbana e sociale. Espandere le discipline e le idee diventa un atto di emancipazione necessario, un’emergenza che invita a riflettere su come pensare e agire in modo costruttivo all’interno del corpo sociale. Questa proposta si riferisce a un intervento site-specific presso la Casa della Cultura di Puebla, focalizzandosi sulla biblioteca e sulla letteratura del XIX e XX secolo. L’obiettivo è creare uno spazio dove diverse discipline si incontrano, arricchendo l’esperienza sensoriale e intellettuale degli utenti. La biblioteca diventa così un luogo di incontro per il pensiero umano, dove architettura, design, letteratura, scultura e pittura si fondono in un’unica esperienza.

La Biblioteca come Tempio della Conoscenza

Per l’artista, la biblioteca non è solo un luogo di venerazione, ma un tempio di incontro e rivelazione dei misteri della conoscenza. Questo spazio diventa cruciale nella costruzione di un ambiente pubblico che è anche privato, dove gli utenti possono esplorare la dialettica creata dai legami strutturali tra gli elementi del luogo. Lo spazio pubblico e domestico è concepito come un laboratorio suscettibile di intervento. Qui, arte e artificio convergono in un approccio multidisciplinare, liberando l’ordinario da una routine opprimente.

L’Universo Espanso: Comprensione e Impegno

Il concetto di universo espanso si basa su una comprensione poliangolare della realtà. Questa visione dinamica invita a considerare i sensi come strumenti per ampliare l’orizzonte della comprensione olistica del mondo. È una lettura multidimensionale che incoraggia un cambiamento di atteggiamento dall’estetica all’etica, coinvolgendo ciascuno di noi nella consapevolezza di essere parte di un continuum temporale. R. Sesma descrive la città come una mappa che genera conoscenza e certezza, trasformandosi in un laboratorio per il cambiamento sociale. La città è vista come soggetto suscettibile di intervento, pronta per essere avvolta da nuove idee e pratiche artistiche.

Spazio Empirico Multisensoriale

Questo lavoro si propone come uno spazio empirico multisensoriale che coesiste con arte e architettura. Diventa una porta d’accesso a se stessi, costruito come parte integrante dell’esperienza umana. L’interazione tra artista e spettatore evolve da semplice osservazione a partecipazione attiva. Benjamin Buchloh definisce questa esperienza come “scultorea”, sottolineando l’importanza dell’intervento nello spazio pubblico per poetizzare il luogo attraverso le relazioni dialettiche tra i diversi elementi del contesto.

La Scultura come Pratica Meditata dello Spazio

Nell’ambito della scultura, l’intento è quello di generare spazio nello spazio stesso. L’opera diventa trasparente attraverso proiezioni matematiche che esplorano forme geometriche ideali. Non si tratta solo di contemplazione; il focus è sul processo di trasformazione dell’opera stessa. L’opera scultorea manifesta una realtà propria che supera la sua identità oggettiva. Essa inizia e finisce come se stessa, rappresentando uno spazio partecipato e vissuto.

Testo: Fortunato D’Amico

LOCUS LOCI

Living on the Land

Daniela Pellegrini – Alfredo Rapetti Mogol – Raymundo Sesma

Vicenza. Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura Basilica Palladiana

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Vicenza. 21 settembre – 6 ottobre 2019 – Come di consueto ogni due anni il Premio Dedalo Minosse affianca ai progetti dei committenti premiati una mostra d’arte dedicata ai temi dell’architettura e alle intuizioni, le suggestioni e le proposte elaborate dagli artisti, esposte nel grandioso salone superiore della Basilica Palladiana.

Pensare globalmente e agire localmente” è lo slogan adottato dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che incoraggia un forte cambiamento dell’attuale modello di sviluppo a favore di una consapevole produzione di tutti gli artefatti e del loro uso.

“Locus Loci – Living on the Land”,invita ad “ascoltare” i luoghi secondo logiche globali e locali, attitudini sensibili, atteggiamenti flessibili, adattabili alle interpretazioni culturali dei contesti specifici.

In un’epoca in cui la diffusione  delle Megacities  e delle Smart Cities promuove opportune riflessioni sulle tecnologie di costruzione da comparare al paradigma della sostenibilità, è necessario  prestare attenzione anche a come oggi si sviluppa in ambito sociale e territoriale il nuovo “atteggiamento verso l’architettura”. In quanto tale esso influenza i comportamenti dei cittadini e predispone la continua trasformazione e l’ adattamento dello dell’habitat umano alle recenti esigenze di comfort. “Pensare globalmente e agire localmente”.

Daniela Pellegrini

Le città e le architetture devono ora armonizzare le loro attività  in assonanza  con i principi della sostenibilità, valorizzare le differenze esistenti tra le molteplici  culture esistenti sul pineta, relazionarsi all’interno dell’ampio  scenario internazionale.

Le diversità,anche nell’architettura, costituiscono la vera ricchezza planetaria.

Tre artisti, provenienti da esperienze artistiche diverse, e uno studio di architettura, sono stati chiamati a rappresentare parte della molteplicità dei punti di ascolto e di osservazione degli spazi di vita. Raymundo Sesma, impegnato con la sua arte grafica a rigenerare e dare un nuovo volto alle periferie urbane del Messico e di altre nazioni, coinvolgendo i cittadini in pratiche di condivisione e rigenerazione del territorio. Daniela Pellegrini, artista “nomade” che coniuga alla pratica della fotografia, la scultura, la grafica, la poesia e congegna installazioni in cui la natura femminile restituendo il senso una profonda e illimitata intimità alla pratica quotidiana dell’abitare il pianeta.

Raymundo Sesma tra le sue opere

La parola è indagata da Alfredo Rapetti Mogol come luogo di origine del fenomeno artistico, piattaforma delle virtù umane, strumento per potenziare l’estensione emozionale dei suoni, traslitterati nella pittura e nella scultura sino a permeare la dimensione spaziale del vissuto quotidiano.

L’installazione di Alfredo Rapetti Mogol all’interno della scenografia curara da Gabbiani & Associati

L’installazione progetta dallo studio Gabbiani & Associati è la rappresentazione di un landscape urbano contemporaneo, che restituisce una prospettiva armonica e concertata del fenomeno architettonico del terzo millennio. Ispirata ad una visione corale dell’architettura, l’opera si inserisce nel dialogo del contesto artistico e porta ulteriori contributi agli intenti critici di questa mostra artistica curata da Fortunato D’Amico, presidente dell’associazioone Pensare Globalmente Agire Localmente.

Fortunato D’Amico e Marcella Gabbiani davanti all’installazione di Alfredo Rapetti Mogol inserita nella scenografia curata da Gabbiani & Associati