RIFIUTI CLIMA E SOSTENIBILITA’: E’ TEMPO DI AGIRE

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Nell’aula magna di via Ravasi, presso l’Università dell’Insubria, si è tenuta la conferenza “Rifiuti, clima e sostenibilità: è tempo di agire”, organizzata dall’Università di Varese assieme ad altre associazioni ed istituzioni nazionali e internazionali. In collegamento streaming con la sede di Como, al mattino il professor Ruggieri ha aperto il dibattito presentando il progetto Green School, promosso da Agenda21 Laghi, ormai da un decennio, in tutte le scuole della provincia di Varese e della Lombardia. L’idea è quella di “rilasciare alle scuole partecipanti una certificazione di scuola ecologica” ha spiegato Paolo Sacchiero, del comitato scientifico del progetto, attraverso la promozione di un apprendimento attivo in seguito affiancato da una fase operativa.
Nel pomeriggio gli interventi delle attiviste climatiche Celeste Righi Rocco e Roberta Bonacossa che hanno portato alla conoscenza del pubblico le loro esperienze internazionali maturate in diverse associazioni come LCOY (Local Conference of Youth). Tra queste anche il progetto di training ambientale 24hoursofreality, promosso dall’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore. Celeste Righi Rocco, attivista e biologa, ha partecipato in maniera attiva anche allo Agenda21tenutosi di recente a Brasilia. Il docente di scienze teoriche e applicate, Fabio Conti, ha incitato il pubblico ad occuparsi personalmente del problema dei rifiuti perché questo è il primo passo per cominciare realmente a ridurne l’impatto devastante nell’ambiente. L’intervento di Fortunato D’Amico, presidente dell’associazione Pensare Globalmente Agire Localmente, ha indagato il problema delle Ecomafie, ormai sempre più evidente sui tutti i territori i italiani e in particolare, come dimostrano le statistiche di Legambiente e dei Carabinieri, in Lombardia. Lo smaltimento dei rifiuti è diventato un affare di milioni di euro e quindi assolutamente capace di attirare tutte quelle organizzazioni criminali che agiscono nei settori dell’economia dove ancora è possibile costruire pratiche o illecite. «Pensare che il cambiamento sia impossibile è il primo passo per perdere queste battaglie». Le proposte di Giulia Pesaro, docente presso l’Università dell’Insubria e il Politecnico di Milano, sono state rivolte alla necessità di incrementare l’economia circolare, la resilienza e lo sviluppo territoriale, attraverso la pratica virtuosa dell’inclusione. Bisogna ridurre lo spreco e consentire ai materiali non più utilizzabili di ritornare in circolo evitando che questi vadano ad aumentare la massa dei rifiuti destinati ad espandere la superficie di quelle enormi isole di plastica che ormai caratterizzano tutti mari del pianeta.

LA BANDIERA DEL MONDO 1+1=3

Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese. A cura di Fortunato D’Amico

Lunedì 30 settembre alle ore 12.00 è stato presentato a Vigevano il progetto artistico culturale di Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese La Bandiera del Mondo 1+1=3, un’opera d’arte unica dove il ruolo dell’artista è al servizio della comunità.

L’opera intende sensibilizzare i cittadini sulla responsabilità e l’impegno di ciascuno nella costruzione di una società armoniosa e sostenibile, che esalti le differenze, in equilibrio con la natura, in accordo con gli intenti e gli obiettivi promossi dall’ Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

La Bandiera del Mondo 1+1=3, nasce dall’incontro di due artisti, Angelo Savarese e Michelangelo Pistoletto, e dalla volontà di entrambi di creare un evento compartecipato per dare al pubblico l’opportunità di riconoscere la propria identità nazionale insieme a quella degli altri, come parte di un contesto territoriale e culturale, ampio e unitario, dove ognuno ha un ruolo fondamentale per il corretto mantenimento degli equilibri.

Dopo essere stata ospitata a Roma, Milano, Matera e Monza, La Bandiera del Mondo 1+1=3, è giunta a Vigevano Città Ideale, città dell’arte rinascimentale, nel segno del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto e del progetto Flags di Angelo Savarese, simbolo di Cittadellarte, ma anche del Rebirth Day, manifestazione che viene celebrata ogni anno in tutto il mondo dalle Ambasciate del Terzo Paradiso.

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L’organizzazione dell’intera installazione ed esposizione è curata dall’Associazione “Pensare Globalmente Agire Localmente. Vigevano Global Local”, con il patrocinio del Comune di Vigevano, e la supervisione di Fortunato D’Amico, collaboratore di Cittàdellarte, che così ha presentato l’evento: “ Attraverso un gesto semplice ovvero l’apposizione di una bandiera realizzata sugli appositi supporti che disegnano la struttura del segno-simbolo, lo spettatore diventa partecipante attivo e assume la facoltà di ri-immaginare il mondo sotto un’altra luce”L’ associazione “Pensare Globalmente Agire Localmente. Vigevano Global Local” che si propone di promuovere il programma Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e i suoi 17 Global Goals, in partnership con altre associazioni presenti sul territorio.L’installazione è stata poi collocata nelle Spazio Espositivo della Prima Scuderia Castello Sforzesco di Vigevano, dove è rimasta in mostra sino al al 10 ottobre 2019.

LOCUS LOCI

Living on the Land

Daniela Pellegrini – Alfredo Rapetti Mogol – Raymundo Sesma

Vicenza. Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura Basilica Palladiana

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Vicenza. 21 settembre – 6 ottobre 2019 – Come di consueto ogni due anni il Premio Dedalo Minosse affianca ai progetti dei committenti premiati una mostra d’arte dedicata ai temi dell’architettura e alle intuizioni, le suggestioni e le proposte elaborate dagli artisti, esposte nel grandioso salone superiore della Basilica Palladiana.

Pensare globalmente e agire localmente” è lo slogan adottato dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che incoraggia un forte cambiamento dell’attuale modello di sviluppo a favore di una consapevole produzione di tutti gli artefatti e del loro uso.

“Locus Loci – Living on the Land”,invita ad “ascoltare” i luoghi secondo logiche globali e locali, attitudini sensibili, atteggiamenti flessibili, adattabili alle interpretazioni culturali dei contesti specifici.

In un’epoca in cui la diffusione  delle Megacities  e delle Smart Cities promuove opportune riflessioni sulle tecnologie di costruzione da comparare al paradigma della sostenibilità, è necessario  prestare attenzione anche a come oggi si sviluppa in ambito sociale e territoriale il nuovo “atteggiamento verso l’architettura”. In quanto tale esso influenza i comportamenti dei cittadini e predispone la continua trasformazione e l’ adattamento dello dell’habitat umano alle recenti esigenze di comfort. “Pensare globalmente e agire localmente”.

Daniela Pellegrini

Le città e le architetture devono ora armonizzare le loro attività  in assonanza  con i principi della sostenibilità, valorizzare le differenze esistenti tra le molteplici  culture esistenti sul pineta, relazionarsi all’interno dell’ampio  scenario internazionale.

Le diversità,anche nell’architettura, costituiscono la vera ricchezza planetaria.

Tre artisti, provenienti da esperienze artistiche diverse, e uno studio di architettura, sono stati chiamati a rappresentare parte della molteplicità dei punti di ascolto e di osservazione degli spazi di vita. Raymundo Sesma, impegnato con la sua arte grafica a rigenerare e dare un nuovo volto alle periferie urbane del Messico e di altre nazioni, coinvolgendo i cittadini in pratiche di condivisione e rigenerazione del territorio. Daniela Pellegrini, artista “nomade” che coniuga alla pratica della fotografia, la scultura, la grafica, la poesia e congegna installazioni in cui la natura femminile restituendo il senso una profonda e illimitata intimità alla pratica quotidiana dell’abitare il pianeta.

Raymundo Sesma tra le sue opere

La parola è indagata da Alfredo Rapetti Mogol come luogo di origine del fenomeno artistico, piattaforma delle virtù umane, strumento per potenziare l’estensione emozionale dei suoni, traslitterati nella pittura e nella scultura sino a permeare la dimensione spaziale del vissuto quotidiano.

L’installazione di Alfredo Rapetti Mogol all’interno della scenografia curara da Gabbiani & Associati

L’installazione progetta dallo studio Gabbiani & Associati è la rappresentazione di un landscape urbano contemporaneo, che restituisce una prospettiva armonica e concertata del fenomeno architettonico del terzo millennio. Ispirata ad una visione corale dell’architettura, l’opera si inserisce nel dialogo del contesto artistico e porta ulteriori contributi agli intenti critici di questa mostra artistica curata da Fortunato D’Amico, presidente dell’associazioone Pensare Globalmente Agire Localmente.

Fortunato D’Amico e Marcella Gabbiani davanti all’installazione di Alfredo Rapetti Mogol inserita nella scenografia curata da Gabbiani & Associati