Quanto è sostenibile la “Politica Sostenibile?”

Ambiente, nasce l'Osservatorio sulla Sostenibilità: obiettivi e ...

Autore: Pietro Carlomagno


In molti, la prima reazione quando sentono parlare di Agenda 2030, è quella di sgranare gli occhi e osservare l’interlocutore con la sufficienza che si riserva agli stolti e agli ingenui.
Perché diciamoci la verità, gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu, appaiono ai più come un mero libro dei sogni, altro che becero populismo. No, dico, avete mai letto sti obiettivi? Tanto per dire, se ce la fate ad arrivare fino in fondo, sarebbero questi: “Porre fine ad ogni forma di povertà e fame nel mondo; Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età; Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti; Raggiungere l’uguaglianza di genere; Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua; Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni; Incentivare una crescita economica, duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti; Costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile; Ridurre le disuguaglianze all’interno e fra le Nazioni; Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili; Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo; Adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le sue conseguenze; Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile; Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre; Promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibili; Rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.”

…. Ma dai. Di che stiamo parlando?

E’ naturale avere una reazione quantomeno sarcastica. Concetti troppo semplici, elementari e ovvi, che non possono essere recepiti da alcuna complessa e sviluppata coscienza personale, o insegnati ad alcun figlio, o masticati in alcuna famiglia, figurarsi considerarli come manifesto di una programmazione politica planetaria.
… Siamo seri, dai!

Banalizzare e semplificare il complesso mondo in questi termini è un insulto a tutti gli sforzi che gli uomini nel corso dei secoli hanno fatto per complicare la vita al prossimo, per arrivare al degrado sociale e culturale che dopo secoli di nichilismo e pensiero debole si è riusciti a realizzare. Quel decadimento che ha richiesto un processo di graduale deterioramento, tanto più lungo quanto più onorevole è stata la storia e la grandezza degli imperi distrutti, quella decadenza sociale che è stata l’arma di ogni dittatura e degenerato potere, costruiti con sacrificio da affamati e disoccupati, unico vero materiale con cui si possono edificare.
Tutti quei sermoni fatti ai giovani pur di non offrirgli più gli esempi, per usucapire ogni diritto tanto da non farne percepire neanche più la perdita, l’assenza e l’arbitrio prepotente di chi li calpesta, perdendo ogni onore con l’indifferenza di chi non ha curato la propria casa.
Il cambiamento del mondo, ora più che mai, è una “minaccia” senza alcuna forza, perché nessuno è esente da colpa, neanche chi oggi arrogando a se la sensibilità e l’adeguatezza si scandalizza di Sodoma e Gomorra, perché se avesse adempiuto a tale responsabilità sarebbe stato il guardiano che è mancato e la guida che non ha indicato.
Nessuno oggi, tanto il genio con i suoi limiti che lo stupido dalle infinite risorse, è disposto a prendersi il pesante fardello della propria responsabilità e riconoscersi nel suo quotidiano e nel suo pensiero, avendo il comodo pretesto del governo ladro e della delegittimata politica, quella che pur votata dal popolo, alla fine e non si sa perché, non è espressione del popolo, così come il popolo non è mai espressione del singolo e noi non saremo mai espressione di noi stessi, figurarsi se vorremo trovare noi stessi nei nostri figli e nipoti.

Parlare ad un mondo decadente ed irragionevole, per attrarre l’attenzione e far emergere l’ipocrisia, i concetti vanno urlati con cinismo e contraddizione, smontando ogni alibi e disinteresse, svestendosi di confusi ideologismi per superare le diffidenze che rifiutano di cercare nuovi strumenti al servizio di una nuova visione.

La verità, probabilmente, sta anche nel fatto che parlare di sostenibilità, significa parlare anche di equità, concetto che per essere accettato da chi ha in mano la metà abbondante deve comprendere che non è una minaccia al suo privilegio, ma una garanzia per un futuro possibile.
La verità, probabilmente, sta anche nel fatto che parlare di sostenibilità significa non chiedere più diritti indiscutibili senza adempiere agli obblighi civici e culturali di cittadino, di padre, di madre e di figlio, rispondendo ognuno con responsabilità e dignità al proprio ruolo, riconoscendo la legittima guida a chi propone soluzioni giuste prima ancora che comode e di facile consenso.
La verità, probabilmente, sta anche nel fatto che parlare di sostenibilità, non è vero che fa comodo a tutti e che tutti la ricercano, perché non tutti, nonostante sia semplice, ovvia e banale, la comprendono, perché come spesso accade, il maestro appare solo quando l’allievo è pronto, e l’esempio spesso non c’è perché ci rifiutiamo di vederlo.
“Sostenere la Sostenibilità”, spesso, significa anche mettersi in discussion
e.

Andrea Felice. La settimana dell’arte contemporanea natalizia in Fantacity

web-invito-Evento_Natale

Inaugurazione 13 dicembre 2019 ore 19.00
Studio Andrea Felice Art & Design
Via di Casal Bruciato 11 – Roma

Fino al 20 dicembre 2019

Venerdì 13 dicembre 2019 alle ore 19.00 inaugura la mostra Felice Fortunato Natale Anno Nuovo di Andrea Felice, a cura di Fortunato D’Amico. In esposizione una raccolta di opere ed oggettistica appartenenti alla numerosa collezione dei lavori – Fantaworld – che Andrea Felice ha realizzato in questi anni di intensa attività rivolta all’arte, al design e all’architettura.

Durante la serata interverranno Massimo Domenicucci, Claudio Crescentini, Giulio Ceppi, Fortunato D’Amico, nonché l’artista.

“[…] Fantaworld è un progetto elaborato su una nuova dimensione della realtà, in cui si coniugano più profondità temporali. La rappresentazione è caratterizzata dall’utilizzo di  molteplici media artistici: il fumetto, la grafica di Piranesi, la fotografia, il disegno architettonico e paesaggistico del mondo contemporaneo, il video. Il risultato è la visione di un’area del fantastico atemporale, in cui il passato e il futuro si uniscono al formare un continuo presente. E’ la condizione percettiva della nostra epoca, definita e profilata dall’uso di tecnologie multimediali. Un infinito proiettarsi di immagini che incrocia personaggi e momenti della storia con il contesto attuale, creando un continuo spaesamento cronologico assolutamente originale rispetto al sentire dei nostri antenati.

[…] Fantaworld è quindi un esercizio mentale, un allenamento corroborante per risvegliare menti pigre e lineari, alienate da pensieri bloccati e in preda alla difficoltà di compiere prassi e passi coraggiosi nella notte del cambiamento. In quest’ottica, Fantaworld si pone come un insieme di strumenti pensato per incoraggiare chi vuole davvero iniziare a camminare sui sentieri liberi e magici del mondo interiore, in comunione con altri temerari, per condividere una pratica reale verso l’equilibrio e l’armonia, verso il raggiungimento di un amore  reale di micro e macro cosmi temporali solo apparentemente distanti, ora  legati da un’unione più intima. E’ una filosofia che coniuga perfettamente non solo i livelli spirituali, ma anche quelli del vivere quotidiano nei suoi aspetti sociali, ambientali ed economici.

Per questa ragione l’attitudine al cambiamento incoraggiata dal lavoro di Andrea Felice risuonano in sintonia armonica con le richieste di sostenibilità globale dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il compito è ora rimodellare il mondo attraverso gli oggetti esperienziali che ci circondano e ricordano ai renitenti le missioni individuali e collettive che dobbiamo compiere per permettere al nostro pianeta di salvarsi da un’immanente catastrofe, provocata da un uso incauto della cultura e della tecnologia e dalla dissoluzione di qualsiasi valore etico a favore di un edonismo consumistico autodistruttivo. Raggiungere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile promulgati dall’ONU è il messaggio che le opere di Andrea Felice intendono promuovere, al fine di immaginare un’altra impostazione della vita. Per fare questo è necessario allenare la mente ad uscire dagli abituali schemi di ragionamento e a riattivare quei centri di consapevolezza che concorrono ad abituare la riflessione che tutto è possibile se davvero ci crediamo. […]” (dal testo critico di Fortunato D’Amico)


Andrea Felice (1961) artista e architetto. Il percorso prende avvio dalla fine degli anni ottanta, nel 1991 con una personale alla Galleria l’Ariete di Roma, nel 1995 partecipa alla Collettiva Presenza Inside – Progetto Europa 95, curata da Forum Interart Roma, a cui seguono altre mostre dal 2001 al 2011. Nel 2012 a Bergamo riceve un premio con l’opera Presenze al Concorso G. B. Moroni – La mia libera espressione. Realizza a Roma due personali: Fantacity, al Complesso dei Dioscuri al Quirinale, e Cuore che batte su Roma eterna al DAI Studio, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del Comune di Roma e dell’Ordine degli Architetti. Da novembre 2012 ad aprile 2013 realizza a Berlino la personale Mondi del Terzo millennio presso la Sala Hoffmann del Plus Berlin. Sul finire dell’anno a Milano riceve il Premio della Critica d’Artenella XXIV edizione del Premio delle Arti Premio della Cultura. Da novembre 2015 a maggio 2016 è tra gli artisti che espongono al MACRO di via Nizza alla mostra EGOSUPEREGOALTEREGO – Volto e Corpo Contemporaneo dell’Arte. Nel 2018 a Palermo partecipa alla mostra internazionale «Nature is viral» Paradise lost ‐ artists support the green world – durante Manifesta 12 presso Palazzo Scavuzzo Trigona. Da marzo a ottobre 2019 realizza a Firenze la personale Il Presente Immaginario presso il Plus Florence. A novembre 2019 partecipa a Paratissima Torino con una sua personale Fantaworld, e inizia la sua produzione di gadget con le sue opere. Svolge anche la professione di architetto presso il suo studio associato; dal 2002 è docente di Produzioni Cinematografiche con animazione e SFX presso il Corso di Laurea in Scienza e Tecnologia per i Media all’Università “Tor Vergata” di Roma e di Scenografia Cinematografica presso il Corso di laurea Magistrale Mcu e in Architettura – Interni e Allestimenti alla Sapienza Roma. È stato docente presso l’Università Tor Vergata, presso la Facoltà di Architettura La Sapienza Roma e presso l’Università Federico II di Napoli. È esperto di cinema di animazione disneyano, dal 1928 al 1941. Dal 1999 al 2000, è nel direttivo di Immagine, associazione culturale che organizza le mostre Lucca Comics prima, ed Expocartoon (Roma) dopo. Scrive articoli per le riviste di grafica e cinema, architettura, design e comunicazione. Nel 2013 riceve il Premio all’Architettura per il recupero dell’Ex-Opificio Sonnino di Roma, Zona Ostiense, nella XXV edizione del Premio delle Arti Premio della Cultura a Milano. www.andreafelice.eu

IL DESIGN DEL CAMBIAMENTO. EMMANUELE VILLANI

Spaziob_Villani copy.jpg

Design dei servizi, prodotti, opere di arte applicata, prototipi, piccole città, fotografie, sculture lunari, disegni, architetture, mobili, lampade e tante, tantissime realizzazioni, compongono il lavoro e la ricerca di Emmanuele Villani in più di trent’anni di attività. Se osserviamo tutti questi esperimenti progettuali sempre troviamo in comune la sostenibilità del progetto e delle opere eseguite, con un’attenzione esasperata per il dettaglio e la qualità complessiva del lavoro, visto come unica speranza, quella progettuale, per dare una direzione all’attività dell’umano, con passione e intransigenza al tempo stesso.

E’ possibile incontrare Emmanuele Villani nel suo laboratorio mentre con una saldatrice è intento a collegare strutture di ferro, con una sega circolare a modellare qualche asse, con un bullone a montare una delle sue torri. E’ raro e difficile perchè ama lavorare nel silenzio delle sue macchine, mentre modella e costruisce con facilità disarmante le sue opere. Se si riesce a essere accolti in quel mondo si può trovare una dimensione concreta del fare, una volontà di agire che si percepisce nitidamente e senza maschere. Nel corso dell’inaugurazione si è svolta una performance di Danilo e Francesco Nigrelli, con lettura di brani tratti da Hugo Von Hofmannsthal e Paolo Menghi e con la prima di un progetto video degli stessi autori dal titolo ” Parole senza amore. Parole di verità.

BIOGRAFIA
Emmanuele Villani  si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano con Ezio Manzini con una tesi su “La Grande Distribuzione come operatore ambientale. Un campo di applicazione del design dei servizi”. Ha lavorato con Enzo Mari e Michele De Lucchi. Nel corso di oltre trent’anni di attività si è occupato di architettura, industrial design, service design e grafica, con numerosi progetti realizzati in Italia e all’estero. Fondatore dello studio manìarchitetti (www.maniarchitetti.it), del laboratorio di progettazione e manifattura Officine Boiardo (www.officineboiardo.it) è, dall’A.A. 2015-2016, professore a contratto presso la Scuola di Design del Politecnico di Milano.


RIFIUTI CLIMA E SOSTENIBILITA’: E’ TEMPO DI AGIRE

invito


Nell’aula magna di via Ravasi, presso l’Università dell’Insubria, si è tenuta la conferenza “Rifiuti, clima e sostenibilità: è tempo di agire”, organizzata dall’Università di Varese assieme ad altre associazioni ed istituzioni nazionali e internazionali. In collegamento streaming con la sede di Como, al mattino il professor Ruggieri ha aperto il dibattito presentando il progetto Green School, promosso da Agenda21 Laghi, ormai da un decennio, in tutte le scuole della provincia di Varese e della Lombardia. L’idea è quella di “rilasciare alle scuole partecipanti una certificazione di scuola ecologica” ha spiegato Paolo Sacchiero, del comitato scientifico del progetto, attraverso la promozione di un apprendimento attivo in seguito affiancato da una fase operativa.
Nel pomeriggio gli interventi delle attiviste climatiche Celeste Righi Rocco e Roberta Bonacossa che hanno portato alla conoscenza del pubblico le loro esperienze internazionali maturate in diverse associazioni come LCOY (Local Conference of Youth). Tra queste anche il progetto di training ambientale 24hoursofreality, promosso dall’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore. Celeste Righi Rocco, attivista e biologa, ha partecipato in maniera attiva anche allo Agenda21tenutosi di recente a Brasilia. Il docente di scienze teoriche e applicate, Fabio Conti, ha incitato il pubblico ad occuparsi personalmente del problema dei rifiuti perché questo è il primo passo per cominciare realmente a ridurne l’impatto devastante nell’ambiente. L’intervento di Fortunato D’Amico, presidente dell’associazione Pensare Globalmente Agire Localmente, ha indagato il problema delle Ecomafie, ormai sempre più evidente sui tutti i territori i italiani e in particolare, come dimostrano le statistiche di Legambiente e dei Carabinieri, in Lombardia. Lo smaltimento dei rifiuti è diventato un affare di milioni di euro e quindi assolutamente capace di attirare tutte quelle organizzazioni criminali che agiscono nei settori dell’economia dove ancora è possibile costruire pratiche o illecite. «Pensare che il cambiamento sia impossibile è il primo passo per perdere queste battaglie». Le proposte di Giulia Pesaro, docente presso l’Università dell’Insubria e il Politecnico di Milano, sono state rivolte alla necessità di incrementare l’economia circolare, la resilienza e lo sviluppo territoriale, attraverso la pratica virtuosa dell’inclusione. Bisogna ridurre lo spreco e consentire ai materiali non più utilizzabili di ritornare in circolo evitando che questi vadano ad aumentare la massa dei rifiuti destinati ad espandere la superficie di quelle enormi isole di plastica che ormai caratterizzano tutti mari del pianeta.

LA BANDIERA DEL MONDO 1+1=3

Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese. A cura di Fortunato D’Amico

Lunedì 30 settembre alle ore 12.00 è stato presentato a Vigevano il progetto artistico culturale di Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese La Bandiera del Mondo 1+1=3, un’opera d’arte unica dove il ruolo dell’artista è al servizio della comunità.

L’opera intende sensibilizzare i cittadini sulla responsabilità e l’impegno di ciascuno nella costruzione di una società armoniosa e sostenibile, che esalti le differenze, in equilibrio con la natura, in accordo con gli intenti e gli obiettivi promossi dall’ Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

La Bandiera del Mondo 1+1=3, nasce dall’incontro di due artisti, Angelo Savarese e Michelangelo Pistoletto, e dalla volontà di entrambi di creare un evento compartecipato per dare al pubblico l’opportunità di riconoscere la propria identità nazionale insieme a quella degli altri, come parte di un contesto territoriale e culturale, ampio e unitario, dove ognuno ha un ruolo fondamentale per il corretto mantenimento degli equilibri.

Dopo essere stata ospitata a Roma, Milano, Matera e Monza, La Bandiera del Mondo 1+1=3, è giunta a Vigevano Città Ideale, città dell’arte rinascimentale, nel segno del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto e del progetto Flags di Angelo Savarese, simbolo di Cittadellarte, ma anche del Rebirth Day, manifestazione che viene celebrata ogni anno in tutto il mondo dalle Ambasciate del Terzo Paradiso.

27c4aa8d-2b33-42f7-af77-ddaf8a82a7a4

L’organizzazione dell’intera installazione ed esposizione è curata dall’Associazione “Pensare Globalmente Agire Localmente. Vigevano Global Local”, con il patrocinio del Comune di Vigevano, e la supervisione di Fortunato D’Amico, collaboratore di Cittàdellarte, che così ha presentato l’evento: “ Attraverso un gesto semplice ovvero l’apposizione di una bandiera realizzata sugli appositi supporti che disegnano la struttura del segno-simbolo, lo spettatore diventa partecipante attivo e assume la facoltà di ri-immaginare il mondo sotto un’altra luce”L’ associazione “Pensare Globalmente Agire Localmente. Vigevano Global Local” che si propone di promuovere il programma Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e i suoi 17 Global Goals, in partnership con altre associazioni presenti sul territorio.L’installazione è stata poi collocata nelle Spazio Espositivo della Prima Scuderia Castello Sforzesco di Vigevano, dove è rimasta in mostra sino al al 10 ottobre 2019.