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Andrea Felice, Carlo Motta, Fortunato D’Amico: scenari dell’arte nell’epoca del Covid-19
Andrea Felice. La settimana dell’arte contemporanea natalizia in Fantacity

Inaugurazione 13 dicembre 2019 ore 19.00
Studio Andrea Felice Art & Design
Via di Casal Bruciato 11 – Roma
Fino al 20 dicembre 2019
Venerdì 13 dicembre 2019 alle ore 19.00 inaugura la mostra Felice Fortunato Natale Anno Nuovo di Andrea Felice, a cura di Fortunato D’Amico. In esposizione una raccolta di opere ed oggettistica appartenenti alla numerosa collezione dei lavori – Fantaworld – che Andrea Felice ha realizzato in questi anni di intensa attività rivolta all’arte, al design e all’architettura.

Durante la serata interverranno Massimo Domenicucci, Claudio Crescentini, Giulio Ceppi, Fortunato D’Amico, nonché l’artista.
“[…] Fantaworld è un progetto elaborato su una nuova dimensione della realtà, in cui si coniugano più profondità temporali. La rappresentazione è caratterizzata dall’utilizzo di molteplici media artistici: il fumetto, la grafica di Piranesi, la fotografia, il disegno architettonico e paesaggistico del mondo contemporaneo, il video. Il risultato è la visione di un’area del fantastico atemporale, in cui il passato e il futuro si uniscono al formare un continuo presente. E’ la condizione percettiva della nostra epoca, definita e profilata dall’uso di tecnologie multimediali. Un infinito proiettarsi di immagini che incrocia personaggi e momenti della storia con il contesto attuale, creando un continuo spaesamento cronologico assolutamente originale rispetto al sentire dei nostri antenati.

[…] Fantaworld è quindi un esercizio mentale, un allenamento corroborante per risvegliare menti pigre e lineari, alienate da pensieri bloccati e in preda alla difficoltà di compiere prassi e passi coraggiosi nella notte del cambiamento. In quest’ottica, Fantaworld si pone come un insieme di strumenti pensato per incoraggiare chi vuole davvero iniziare a camminare sui sentieri liberi e magici del mondo interiore, in comunione con altri temerari, per condividere una pratica reale verso l’equilibrio e l’armonia, verso il raggiungimento di un amore reale di micro e macro cosmi temporali solo apparentemente distanti, ora legati da un’unione più intima. E’ una filosofia che coniuga perfettamente non solo i livelli spirituali, ma anche quelli del vivere quotidiano nei suoi aspetti sociali, ambientali ed economici.

Per questa ragione l’attitudine al cambiamento incoraggiata dal lavoro di Andrea Felice risuonano in sintonia armonica con le richieste di sostenibilità globale dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il compito è ora rimodellare il mondo attraverso gli oggetti esperienziali che ci circondano e ricordano ai renitenti le missioni individuali e collettive che dobbiamo compiere per permettere al nostro pianeta di salvarsi da un’immanente catastrofe, provocata da un uso incauto della cultura e della tecnologia e dalla dissoluzione di qualsiasi valore etico a favore di un edonismo consumistico autodistruttivo. Raggiungere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile promulgati dall’ONU è il messaggio che le opere di Andrea Felice intendono promuovere, al fine di immaginare un’altra impostazione della vita. Per fare questo è necessario allenare la mente ad uscire dagli abituali schemi di ragionamento e a riattivare quei centri di consapevolezza che concorrono ad abituare la riflessione che tutto è possibile se davvero ci crediamo. […]” (dal testo critico di Fortunato D’Amico)

Andrea Felice (1961) artista e architetto. Il percorso prende avvio dalla fine degli anni ottanta, nel 1991 con una personale alla Galleria l’Ariete di Roma, nel 1995 partecipa alla Collettiva Presenza Inside – Progetto Europa 95, curata da Forum Interart Roma, a cui seguono altre mostre dal 2001 al 2011. Nel 2012 a Bergamo riceve un premio con l’opera Presenze al Concorso G. B. Moroni – La mia libera espressione. Realizza a Roma due personali: Fantacity, al Complesso dei Dioscuri al Quirinale, e Cuore che batte su Roma eterna al DAI Studio, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del Comune di Roma e dell’Ordine degli Architetti. Da novembre 2012 ad aprile 2013 realizza a Berlino la personale Mondi del Terzo millennio presso la Sala Hoffmann del Plus Berlin. Sul finire dell’anno a Milano riceve il Premio della Critica d’Artenella XXIV edizione del Premio delle Arti Premio della Cultura. Da novembre 2015 a maggio 2016 è tra gli artisti che espongono al MACRO di via Nizza alla mostra EGOSUPEREGOALTEREGO – Volto e Corpo Contemporaneo dell’Arte. Nel 2018 a Palermo partecipa alla mostra internazionale «Nature is viral» Paradise lost ‐ artists support the green world – durante Manifesta 12 presso Palazzo Scavuzzo Trigona. Da marzo a ottobre 2019 realizza a Firenze la personale Il Presente Immaginario presso il Plus Florence. A novembre 2019 partecipa a Paratissima Torino con una sua personale Fantaworld, e inizia la sua produzione di gadget con le sue opere. Svolge anche la professione di architetto presso il suo studio associato; dal 2002 è docente di Produzioni Cinematografiche con animazione e SFX presso il Corso di Laurea in Scienza e Tecnologia per i Media all’Università “Tor Vergata” di Roma e di Scenografia Cinematografica presso il Corso di laurea Magistrale Mcu e in Architettura – Interni e Allestimenti alla Sapienza Roma. È stato docente presso l’Università Tor Vergata, presso la Facoltà di Architettura La Sapienza Roma e presso l’Università Federico II di Napoli. È esperto di cinema di animazione disneyano, dal 1928 al 1941. Dal 1999 al 2000, è nel direttivo di Immagine, associazione culturale che organizza le mostre Lucca Comics prima, ed Expocartoon (Roma) dopo. Scrive articoli per le riviste di grafica e cinema, architettura, design e comunicazione. Nel 2013 riceve il Premio all’Architettura per il recupero dell’Ex-Opificio Sonnino di Roma, Zona Ostiense, nella XXV edizione del Premio delle Arti Premio della Cultura a Milano. www.andreafelice.eu
IL DESIGN DEL CAMBIAMENTO. EMMANUELE VILLANI

Design dei servizi, prodotti, opere di arte applicata, prototipi, piccole città, fotografie, sculture lunari, disegni, architetture, mobili, lampade e tante, tantissime realizzazioni, compongono il lavoro e la ricerca di Emmanuele Villani in più di trent’anni di attività. Se osserviamo tutti questi esperimenti progettuali sempre troviamo in comune la sostenibilità del progetto e delle opere eseguite, con un’attenzione esasperata per il dettaglio e la qualità complessiva del lavoro, visto come unica speranza, quella progettuale, per dare una direzione all’attività dell’umano, con passione e intransigenza al tempo stesso.

E’ possibile incontrare Emmanuele Villani nel suo laboratorio mentre con una saldatrice è intento a collegare strutture di ferro, con una sega circolare a modellare qualche asse, con un bullone a montare una delle sue torri. E’ raro e difficile perchè ama lavorare nel silenzio delle sue macchine, mentre modella e costruisce con facilità disarmante le sue opere. Se si riesce a essere accolti in quel mondo si può trovare una dimensione concreta del fare, una volontà di agire che si percepisce nitidamente e senza maschere. Nel corso dell’inaugurazione si è svolta una performance di Danilo e Francesco Nigrelli, con lettura di brani tratti da Hugo Von Hofmannsthal e Paolo Menghi e con la prima di un progetto video degli stessi autori dal titolo ” Parole senza amore. Parole di verità.

BIOGRAFIA
Emmanuele Villani si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano con Ezio Manzini con una tesi su “La Grande Distribuzione come operatore ambientale. Un campo di applicazione del design dei servizi”. Ha lavorato con Enzo Mari e Michele De Lucchi. Nel corso di oltre trent’anni di attività si è occupato di architettura, industrial design, service design e grafica, con numerosi progetti realizzati in Italia e all’estero. Fondatore dello studio manìarchitetti (www.maniarchitetti.it), del laboratorio di progettazione e manifattura Officine Boiardo (www.officineboiardo.it) è, dall’A.A. 2015-2016, professore a contratto presso la Scuola di Design del Politecnico di Milano.

LA BANDIERA DEL MONDO 1+1=3
Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese. A cura di Fortunato D’Amico
Lunedì 30 settembre alle ore 12.00 è stato presentato a Vigevano il progetto artistico culturale di Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese La Bandiera del Mondo 1+1=3, un’opera d’arte unica dove il ruolo dell’artista è al servizio della comunità.
L’opera intende sensibilizzare i cittadini sulla responsabilità e l’impegno di ciascuno nella costruzione di una società armoniosa e sostenibile, che esalti le differenze, in equilibrio con la natura, in accordo con gli intenti e gli obiettivi promossi dall’ Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
La Bandiera del Mondo 1+1=3, nasce dall’incontro di due artisti, Angelo Savarese e Michelangelo Pistoletto, e dalla volontà di entrambi di creare un evento compartecipato per dare al pubblico l’opportunità di riconoscere la propria identità nazionale insieme a quella degli altri, come parte di un contesto territoriale e culturale, ampio e unitario, dove ognuno ha un ruolo fondamentale per il corretto mantenimento degli equilibri.
Dopo essere stata ospitata a Roma, Milano, Matera e Monza, La Bandiera del Mondo 1+1=3, è giunta a Vigevano Città Ideale, città dell’arte rinascimentale, nel segno del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto e del progetto Flags di Angelo Savarese, simbolo di Cittadellarte, ma anche del Rebirth Day, manifestazione che viene celebrata ogni anno in tutto il mondo dalle Ambasciate del Terzo Paradiso.

L’organizzazione dell’intera installazione ed esposizione è curata dall’Associazione “Pensare Globalmente Agire Localmente. Vigevano Global Local”, con il patrocinio del Comune di Vigevano, e la supervisione di Fortunato D’Amico, collaboratore di Cittàdellarte, che così ha presentato l’evento: “ Attraverso un gesto semplice ovvero l’apposizione di una bandiera realizzata sugli appositi supporti che disegnano la struttura del segno-simbolo, lo spettatore diventa partecipante attivo e assume la facoltà di ri-immaginare il mondo sotto un’altra luce”L’ associazione “Pensare Globalmente Agire Localmente. Vigevano Global Local” che si propone di promuovere il programma Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e i suoi 17 Global Goals, in partnership con altre associazioni presenti sul territorio.L’installazione è stata poi collocata nelle Spazio Espositivo della Prima Scuderia Castello Sforzesco di Vigevano, dove è rimasta in mostra sino al al 10 ottobre 2019.

LOCUS LOCI
Living on the Land
Daniela Pellegrini – Alfredo Rapetti Mogol – Raymundo Sesma
Vicenza. Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura Basilica Palladiana

Vicenza. 21 settembre – 6 ottobre 2019 – Come di consueto ogni due anni il Premio Dedalo Minosse affianca ai progetti dei committenti premiati una mostra d’arte dedicata ai temi dell’architettura e alle intuizioni, le suggestioni e le proposte elaborate dagli artisti, esposte nel grandioso salone superiore della Basilica Palladiana.
“Pensare globalmente e agire localmente” è lo slogan adottato dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che incoraggia un forte cambiamento dell’attuale modello di sviluppo a favore di una consapevole produzione di tutti gli artefatti e del loro uso.
“Locus Loci – Living on the Land”,invita ad “ascoltare” i luoghi secondo logiche globali e locali, attitudini sensibili, atteggiamenti flessibili, adattabili alle interpretazioni culturali dei contesti specifici.
In un’epoca in cui la diffusione delle Megacities e delle Smart Cities promuove opportune riflessioni sulle tecnologie di costruzione da comparare al paradigma della sostenibilità, è necessario prestare attenzione anche a come oggi si sviluppa in ambito sociale e territoriale il nuovo “atteggiamento verso l’architettura”. In quanto tale esso influenza i comportamenti dei cittadini e predispone la continua trasformazione e l’ adattamento dello dell’habitat umano alle recenti esigenze di comfort. “Pensare globalmente e agire localmente”.

Le città e le architetture devono ora armonizzare le loro attività in assonanza con i principi della sostenibilità, valorizzare le differenze esistenti tra le molteplici culture esistenti sul pineta, relazionarsi all’interno dell’ampio scenario internazionale.
Le diversità,anche nell’architettura, costituiscono la vera ricchezza planetaria.
Tre artisti, provenienti da esperienze artistiche diverse, e uno studio di architettura, sono stati chiamati a rappresentare parte della molteplicità dei punti di ascolto e di osservazione degli spazi di vita. Raymundo Sesma, impegnato con la sua arte grafica a rigenerare e dare un nuovo volto alle periferie urbane del Messico e di altre nazioni, coinvolgendo i cittadini in pratiche di condivisione e rigenerazione del territorio. Daniela Pellegrini, artista “nomade” che coniuga alla pratica della fotografia, la scultura, la grafica, la poesia e congegna installazioni in cui la natura femminile restituendo il senso una profonda e illimitata intimità alla pratica quotidiana dell’abitare il pianeta.

La parola è indagata da Alfredo Rapetti Mogol come luogo di origine del fenomeno artistico, piattaforma delle virtù umane, strumento per potenziare l’estensione emozionale dei suoni, traslitterati nella pittura e nella scultura sino a permeare la dimensione spaziale del vissuto quotidiano.

L’installazione progetta dallo studio Gabbiani & Associati è la rappresentazione di un landscape urbano contemporaneo, che restituisce una prospettiva armonica e concertata del fenomeno architettonico del terzo millennio. Ispirata ad una visione corale dell’architettura, l’opera si inserisce nel dialogo del contesto artistico e porta ulteriori contributi agli intenti critici di questa mostra artistica curata da Fortunato D’Amico, presidente dell’associazioone Pensare Globalmente Agire Localmente.
