In occasione della Giornata della Terra, vi vogliamo raccontare della nostra partecipazione alla Giornata dellโOrto e del Riciclo, svoltasi sabato 9 Aprile e organizzata dal Comitato Quartiere Boschetto, di Trezzano sul Naviglio, presso il Parco dei Sorrisi: un percorso per scuole e famiglie finalizzato alla presa di consapevolezza, da parte di ciascuno, delle potenziali azioni concrete, individuali e collettive, per salvaguardare il benessere di tutti noi e delle nuove generazioni.
La risposta da parte del Pianeta รจ stata caratterizzata da un sole alto e splendente, ma anche da un forte vento. Forse a voler mettere alla prova la determinazione di organizzatori, ospiti e partecipanti o forse a ricordare a tutti lโesistenza di potenti fonti di energia rinnovabile.
Vento che non ha perรฒ impedito agli alunni della scuola elementare IC Roberto Franceschi, insieme alle loro maestre, di mettersi allโopera, sotto la guida degli esperti ranger del Comitato, per far rivivere lโorto didattico, grazie allโattivitร di semina di ben 4 tipi di insalate e prezzemolo e di messa a dimora di piantine di insalata, pomodori, peperoncini piccanti, arrivando cosรฌ a completare due aiuole su tre. Il resto sarร portato avanti e curato, a rotazione, da tutti gli alunni della stessa scuola, attraverso un programma di incontri che si snoda fino alla fine dellโanno scolastico.
I piรน resilienti si sono poi uniti, a turno, insieme ad altri avventurieri, al gioco sul tema del riciclo: indossando collane a tema, realizzate creativamente per lโoccasione, hanno interpretato con grande spirito competitivo il ruolo delle principali tipologie di rifiuti โ plastica, carta e umido e sperimentato in prima persona il beneficio della raccolta differenziata. Al suono della trombetta a indicare, inesorabile, la fine gioco, righelli e calendari eco – sostenibili a disposizione per tutti.
Per poi passare allโangolo lettura, dove poter riflettere e disquisire su quali effetti puรฒ produrre sul nostro ambiente, un gesto superficiale come quello di gettare un rifiuto dal finestrino di unโauto, rispetto a quelli di azioni dal significato piรน profondo e consapevole, come quella intrapresa da Wangari Maathai, ad esempio, che, ispirata dal desiderio di risanare la sua terra e sensibilizzare le persone della sua comunitร , ha dato vita al movimento โGreen Beltโ, grazie al quale sono stati piantati, nel tempo, ben oltre 51 milioni di alberi ! E qui gli occhi dei bimbi si sono illuminati al pensiero di cosa potesse nascere dalla loro semina della giornata. Ci teniamo a ringraziare la Biblioteca delle Storie Infinite di Trezzano, per i suggerimenti e le indicazioni sui testi consigliati per la lettura, per le diverse fasce dโetร .
E i genitori ? Lo spazio predisposto per la condivisione e il confronto sui 17 obiettivi di sostenibilitร ha risentito della potenza del vento, che ne sosteneva la danza in giro per il parco. Un sentito grazie a chi ha contribuito a raccoglierli ! Anche lโintervento previsto da parte di AMSA non รจ stato possibile. Come ringraziamento finale per la partecipazione e messaggio da portare a casa con sรฉ e condividere con gli amici, il relatore, ha perรฒ potuto consegnare ai bimbi la borraccia con su scritto โSiamo fatti di acqua, e non di plasticaโ.
Nonostante gli impedimenti, siamo stati felici di constatare che, chi ha partecipato รจ tornato a casa facendo tesoro dei preziosi semi della giornata. Noi comprese, con la mente proiettata verso la prossima occasione per agire localmente, pensando globalmente e con lโaugurio che venga data continuitร a quanto avviato.
“Stai sempre vicino a qualcosa che cresce. Che sia un bambino, un progetto, unโidea, o un nuovo giorno. Senza mai dimenticare la terra, la cura di una pianta. Lโincanto, di un fiore che sboccia.“
Silvia Vercelli e Chiara Crosti intervistano Maria Francesca Rodi
Oggi parliamo di arte sociale, di come possa essere uno strumento di aggregazione sociale, un legante intergenerazionale e delle innumerevoli possibilitร che offre per vivere esperienze di trasformazione e inclusione, porgendo spunti e riflessioni che nella condivisione e co-creazione mettono radici in luoghi apparentemente poco fertili, fino a far crescere nuove visioni e dar luce a nuove collaborazioni.
Abbiamo invitato una giovane artista, Maria Francesca Rodi, a raccontarci alcuni esempi di progetti che lโhanno vista nel ruolo di artista sociale, per capire meglio come nascono questi progetti e di quali energie e situazioni necessitano in modo da auspicare che prendano forma anche in altri luoghi ed occasioni.
Il punto di partenza รจ sempre lโinnesco di collaborazioni e rete tra associazioni, istituzioni e cittadini, come espresso anche nellโobiettivo17 dellโagenda 2030.
I progetti artistici a cui ha partecipato o ideato, sono saldamente radicati nella realtร e volti a dare speranza, potrebbero inoltre in ambito educativo dare un contributo ad accompagnare e ispirare la crescita delle future generazioni.
Maria Francesca Rodi รจ legata fin dalla nascita al tema della rigenerazione, infatti, nella sua quotidianitร si dedica alย Mercatino โTra Noi e Voiโ, fondato nel 1997 dalla nonna paterna Mariuccia insieme alla mamma Agata; qui si puรฒ trovare un vero e proprio polo di rigenerazione delle risorse, si puรฒ portare ciรฒ che non si usa piรน per far sรฌ che possa riacquistare nuova vita .
Il profondo bisogno di appartenenza e rivitalizzazione della materia sono gli stessi princรฌpi che caratterizzano i progetti artistici di cui ha fatto parte, focalizzati sul lavoro di squadra per non lasciare nessuno indietro, dove ritroviamo anche concetti chiave dellโAgenda 2030 dell’ONU come: i diritti umani, lโamore per lโambiente, la ricerca di paritร di genere e del dialogo intergenerazionale.ย
Nel 2017, in occasione delย Forum Rebirth di Cittadellarte โ Fondazione Pistoletto, organizzato a Milano daย Fortunato DโAmico, curatore artistico, per creare uno spazio di incontro tra diversi professionisti con obiettivi comuni, Maria Francesca conosce Tina Monaco, inquilina, attiva rappresentante degli abitanti delle torri di Via Russoli a Milano (case A.L.E.R.) e coordinatrice deย โLe Sciureโdellโ Associazione Coltivare la Cittร ,ย donne in pensione che contribuiscono al benessere sociale collettivo da trentโanni a questa parte.
Dallโincontro tra queste donne di valore, nasce il Collettivo Artistico: โIL NODO LaChicca&LeSciureโ e lโidea di realizzare la prima opera collettiva: Per fare lโalbero ci vuole Il Nodo, scultura multicolore realizzata partendo da strisce di tessuto riciclato e annodato. Questo รจ stato il primo seme piantato con il desiderio di dare una seconda vita ad abiti e tessuti dismessi, oggetti vissuti e quasi dimenticati, tramite il lavoro di squadra e la speranza, con materiali di riciclo, dove ogni partecipante ha donato una parte di sรฉ cedendo qualcosa di dismesso, come vecchie stoffe, e laddove non รจ stato possibile, il mercatino โTra Noi e Voiโ si รจ impegnato a procurare il necessario.
Attraverso questa prima esperienza con Le Sciure, Maria Francesca percepisce il loro spirito combattivo e proattivo che le sostiene da sempre nonostante le situazioni prevalentemente precarie in cui vivono. Giร da tempo, infatti, quando il lavoro di squadra o lโintegrazione non assumeva ancora il valore di oggi, avevano spontaneamente costituito un gruppo dinamico e affiatato per portare avanti insieme diversi tipi di attivitร , dalla ginnastica allโapprendimento di una nuova lingua, alla danza o terapia.
A questo primo progetto di arte sociale, sono poi seguite altre iniziative, sempre accomunate dal desiderio di creare la squadra e fare insieme. Al collettivo artistico รจ stato dato il nome Il Nodo, a simboleggiare ciรฒ che sancisce i rapporti e le relazioni, dove ciascuno contribuisce per la propria parte. Da cinque, sei persone si รจ arrivati, attraverso il passaparola, ad ingrandire la squadra, fino a raggiungere trenta membri. E a ingrandire anche lo spazio, di conseguenza: dalla sede della biblioteca condominiale, di via Russoli 18 ci si รจ spostati alla nuova sede de Il Nodo, di via Russoli 14, ex studio medico, sempre su concessione di A.L.E.R.
Un paio di anni dopo, le stesse persone si uniscono in una performance in Piazza Duomo, a realizzare il simbolo de Il Nodo,un cerchio caleidoscopico composto da strisce di tessuto recuperato e annodato, in scala 1:1. rendendo partecipi della performance anche i passanti facendo passare di mano in mano dei gomitoli di stoffa annodata in precedenza che venivano passati di mano in mano creando nuove trame e narrazioni; lโevento ha suscitato anche lโinteresse dei media televisivi che hanno mandato in onda il relativo servizio, proprio lโ8 marzo, 2020. Data significativa in cui vengono rese protagoniste proprio quelle donne che hanno vissuto quando la paritร di genere non esisteva e la gestione dellโeconomia familiare pur essendo lasciata nelle mani delle donne non veniva resa visibile o valorizzata.
In sintonia con gli stessi valori, lโoperaย Cuore di Mamme, nata per celebrare la giornata dedicata alle stesse, coinvolge tutte in un lavoro manuale di squadra, nellโatto creativo di tagliare e annodare. Tutte, anche chi non รจ mamma fisicamente, perchรจ non cโรจ bisogno di essere mamma per creare qualcosa.ย Questa opera รจ esposta presso Orto Cucito in Via Italo Svevo 3 a Milano, terreno confiscato alla mafia e rigenerato grazie a Opera in Fiore.
Alla squadra delle Sciure, si uniscono in seguito i ragazzi delย progetto ReAct di WeWorld, un progetto doposcuola volto allโ integrazione, protagonisti giovani figli di stranieri nati in Italia.
Due generazioni accomunate dalla sfida della ricostruzione, dopo la guerra la prima e verso un mondo sostenibile la seconda: una vera e propria esperienza di dialogo intergenerazionale e interculturale.
Grazie allโincontro tra le donne e i ragazzi, sono state realizzate due opere significative nel 2020: un Calendario Sociale dedicato allโarte al femminile, ogni mese dedicato ad unโopera di unโartista donna dove Le Sciure hanno posato come modelle insieme ai ragazzi, e la Bandiera della Speranza, un grande telaio umano con tanto di trama e ordito, due squadre di persone, e la spola, di mano in mano, a turno avanti e indietro, su e giรน, a passare un gomitolo multicolore, in un percorso che parte dal nero fino a giungere alla luce attraverso uno spettro di colori, a simboleggiare il passaggio di un pensiero attraverso la speranza e alla creazione di nuove possibilitร . Questa performance รจ stata realizzata al Parco Spezia, in una struttura anchโessa recuperata da EXPO 2015 e destinata ad un nuovo uso.
Per concludere, altra opera significativa, che lancia un messaggio sulla profonda interconnessione di ciascuno di noi con la natura: Albero Siamo Tutti , incentrata sul tema dellโimportanza di rigenerare, realizzata con scarti di tessuti canapa e lino, insieme ai valori del passato, appartenenti alle generazioni passate perchรจ non vadano persi nel tempo. Dai colori piรน cupi si passa ad una scala sempre piรน luminosa fino a giungere al verde chiaro, che esplode in questo respiro di foglie sospese. Un bisogno di ritornare a respirare che riguarda tutti: noi e la natura.
Come nasce lโidea del progetto โIl Nodoโ? E perchรฉ questo nome?
Il Nodo รจ il primo importante frutto di INSIEMEproject, un progetto nato per creare connessioni virtuose tra le persone attraverso la collaborazione e lโarte etica.
Il nodo nasce come gesto istintivo durante Arte al Centro 2016 presso Cittadellarte Fondazione Pistoletto a Biella, dove con altre due artiste sono stata invitata a dare forma ad una performance estemporanea attraverso tessuti di scarto. Il nodo รจ ciรฒ che sancisce i rapporti, gli eventi e le cose.
Un aneddoto curioso รจ che in realtร i nodi sono tra le primissime cose che ho creato ancor prima di venire alla luce, nel grembo di mia madre devo essermi divertita in grandi evoluzioni annodando il cordone ombelicale ripetute volte โฆsarei stata curiosa di vedere quella mia primissima opera!
Il nodo รจ unione. Attraverso la fusione di due discipline: arte e moda ho voluto creare coesione tra le persone. Lโ anagramma della parola nodo รจ dono, il mio sogno รจ quello di portare speranza attraverso progetti artistici, lโ arte del fare, dove ognuno possa essere attivo protagonista attraverso un gesto semplice come il nodo.
Attraverso lโarte, abbiamo raggiunto lโimportante obiettivo di portare la periferia in centro, dare spazio al potenziale creativo delle Sciure e far luce sulla situazione in cui vivono, cercando un equilibrio tra ciรฒ che รจ stato e ciรฒ che potrร essere.
Ci sono state delle difficoltร nel creare squadra tra persone e generazioni molto diverse tra loro, sia per etร che per esperienze di vita?
La squadra รจ nata spontaneamente dallโunione di individui che avevano gli stessi valori e obiettivi, il passaparola funziona sempre. LeSciure appartengono a una generazione speciale, quella della rinascita dopo la guerra, abituata a rialzarsi e andare avanti, a vivere la vita perchรจ bella. Ho ritrovato in loro un entusiasmo per la vita che non sempre vedo nei miei coetanei.ย Nellโultimo anno, pre-covid, la squadra si รจ allargata con lโ arrivo dei ragazzi del progetto ReAct, insieme abbiamo lavorato ad opere scultoree, installazioni, performance. La cosa piรน emozionante รจ stata veder nascere il tipico rapporto nonni-nipoti tra persone estranee, ognuno ha avuto la possibilitร di donare una piccola parte di sรฉ, sia materialmente come la merenda o vecchi abiti per le opere, che i propri saperi e valori. Le difficoltร in realtร le abbiamo trovate allโesterno della squadra. Da fuori lโarte sociale, infatti, non รจ sempre riconosciuta e valorizzata come tale. Nonostante qualche spiraglio che ci ha aperto questo periodo di pandemia in cui si รจ percepita la profonda interconnessione che ci lega. Oggi lโarte sociale puรฒ essere un potente strumento per creare spazi, occasioni e un nuovo modo di stare insieme costruttivo, dove i talenti e le esperienze di ciascuno possono essere condivisi. Il lato piรน creativo e sensibile di ognuno di noi ci da lโopportunitร di cogliere dellโarte lโaspetto piรน nobile, che รจ quello di prendersi cura della collettivitร e camminare insieme su tematiche globali. Siamo felici e grate di espandere la nostra visione e i nostri progetti attraverso sempre nuove collaborazioni che portano al confronto, elemento fondamentale di crescita.
Come mi ha insegnato il maestro Michelangelo Pistoletto, lโartista non รจ solo colui che crea le opere dโarte, ma il suo ruolo si realizza proprio nel portare il cambiamento attraverso azioni concrete, colgo lโoccasione per ringraziarlo della nomina ad ambasciatrice del Terzo Paradiso.
Quando mi chiedono cosa faccio, io rispondo che mi occupo di rigenerazione quasi a 360 gradi, tra lโ attivitร del Mercatino di famiglia e i progetti di arte sociale, il comune denominatore รจ la rigenerazione delle risorse, della materia, degli animi, delle possibilitร . In questโottica fondamentale รจ ricordarsi che siamo tutti collegati col tutto, SOLO INSIEME SI CREA LโUNIVERSO.
Proprio la scorsa estate ero in Calabria, nostra terra dโorigine, dove ho assistito aimรจ a diversi episodi di incendi dolosi. La prima riflessione รจ stata: โI nostri nonni non si sarebbero mai sognati di dare fuoco ad un albero, ritenuto sacro, ciรฒ che dava sostentamento, vita al paese. Comโรจ possibile che questo rapporto di armonia sia andato perdutoโ. Da questa riflessione, รจ nata lโopera โALBERO SIAMO TUTTIโ.
Che rilevanza potrebbero avere questi stessi princรฌpi in ambito educativo?
Quando mi chiedono cosโรจ lโ arte per me, rispondo che lโARTE รจ MAGIA, perchรฉ porta il cambiamento, attraverso lโarte siamo in grado di cambiare le cose, la vita. Lโattivitร creativa ha la sensibilitร di illuminare le risorse ancestrali che ognuno di noi ha giร dentro di sรฉ, la pratica attraverso il lavoro di squadra puรฒ portare allo sviluppo delle stesse, ricordandoci di essere tutti parte di unโunica grande opera collettiva.
Ogni scarto puรฒ essere risorsa, da cui possono nascere fiori, rose, nodiโฆ
Ascolta l’intervista sul nostro Podcast nella rubrica “Madre terra”
Ieri giovedรฌ 16 dicembre, per la prima volta unโopera di arte sociale tra le mura di A.L.E.R. sede centrale Viale Romagna 26, lโopera sarร esposta fino al 15 gennaio 2022
โSIAMO TUTTI FOGLIE DELLO STESSO ALBEROโ 2021 Collettivo Artistico iL NODO LaChicca&LeSciure Materiali di riciclo
Lโalbero รจ simbolo universale della vita, ponte tra il mondo materiale terrestre e lโimmateriale celeste, nodo tra il sotterraneo inconscio e la luminositร della coscienza. Archetipo di resilienza, evoluzione e perpetua rinascita che vede ognuno di noi sbocciare come germogli del cosmo. Solo insieme si crea lโuniverso. Tutte le opere del Nodo sono conformi alle direttive e agli obiettivi dellโ Agenda 2030 dellโ ONU. Nel 2017 nasce il Collettivo Artistico iL NODO LaChicca&LeSciure co-fondato dallโ artista e attivista Maria Francesca Rodi e le signore dellโ Associazione Coltivare la Cittร coordinate da Tina Monaco.
In foto: Alcuni inquilini e iscritti al Collettivo Artistico iL NODO – Domenico Ippolito, direttore Aler – Angelo Sala, presidente Aler – Tina Monaco, coordinatrice Sciure Associazione Coltivare la Cittร – Lucia Giannattasio, presidente autogestione Russoli – Fortunato DโAmico, curatore artistico – Maria Francesca Rodi, artista ideatrice del progetto e co-fondatrice del Collettivo Artistico iL NODO insieme alle Sciure
Le Sciure sono donne in pensione, per lo piรน inquiline delle case popolari A.L.E.R. di via Franco Russoli, periferia sud di Milano, donne proattive che contribuiscono al benessere sociale collettivo da trentโanni a questa parte. Il Collettivo crea relazioni virtuose tra gli abitanti, rigenera gli spazi, le materie e gli animi anche attraverso la magia dellโarte. Con lโ augurio di una cittร piรน etica e sostenibile
Collaborazione alla Curatela: Fortunato DโAmico
Sponsor Tecnici: il Mercatino โTra Noi e Voiโ, C.E.L.C. Confederazione Europea del Lino e della Canapa, Antonio Marras
Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questa cosa Lโarte รจ speranza
Michelangelo Pistoletto riceve il Premio alla Carriera Lorenzo il Magnifico alla 13a Florence Biennale 2021. Il premio aรจ stato attribuito allโartista per la continuitร della ricerca, condotta per oltre sessantโanni in ambito artistico e interdisciplinare,ย che ha portato contributiย di fondamentale importanza non solo alle discipline artistiche ma anche a quelle umanistiche, scientifiche, e sociali. Unโarte, quella di Michelangelo Pistoletto,ย che ha dato avvio aย praticheย e percorsi di militanza in tutto il mondo,ย in cui lโ Arte รจ al centro di una trasformazione responsabile e sostenibile della societร . Principi, questi, su cui si fonda il progetto di Cittadellarte, organizzazione non profit con sede a Biella, che pone lโarte in direttaย interazione con i diversi settori della societร , attraverso lโattuazione di programmi orientati ย alla promozione delle differenze culturali come sistema di arricchimento deiย valori individuali e sociali, della salvaguardia ambientale, della responsabilitร dellโartista e della sua opera nei confronti della societร . Michelangelo Pistoletto รจ premiato per il suo eccellente lavoro di diffusione, attraverso le arti, della demopraxia, quindi della partecipazione attiva dei cittadini ai processi di progettazione, sviluppo e gestione della societร . Michelangelo Pistoletto viene insignito da questa onorificenza alla carriera per il suo costante contributo alla costruzione del dialogo fra le parti sociali, perseguito con determinazione, con la convinzione che per completare lโopera di umanizzazione planetaria รจ necessario considerare prioritari la difesa dei diritti umani, la tutela delle biodiversitร e del loro habitat,ย la promozione della giustizia e della pace nel mondo.
Chiara Crosti e Silvia Vercelli intervistano Chiara Mignemi
โVoglio essere unโanziana feliceโ รจ lโispirazione che guida Chiara Mignemi, 30 anni, fondatrice di Kuroko s.n.c. e ideatrice del progetto Memorabilia, insieme al socio Riccardo Micheloni.
โE voglio che lo siano anche tutti gli altriโ aggiunge.
Da un bisogno individuale di rassicurazione e aspettativa di un futuro sereno per sรฉ e per i propri familiari, nasce cosรฌ unโimpresa sociale operante nel terzo settore e per il bene dellโintera comunitร .
Dedicata, nello specifico, a chi appartiene alla fascia della terza e quarta etร , una fase della vita in cui le persone, libere da impellenze lavorative e dotate di un prezioso bagaglio di esperienza, possono beneficiare di una maggiore quantitร di tempo a disposizione. Tempo che, se non accompagnato da strumenti e fattori ambientali favorevoli, puรฒ diventare perรฒ un grande limite, in cui si rischia addirittura di rimanere intrappolati, per poi ritrovarsi in situazioni di isolamento e solitudine.
Diverse sono le iniziative proposte attraverso il progetto multidisciplinare โMemorabiliaโ, che ci racconta Chiara in questo podcast, replicabili in diversi contesti e territori.
โLa tua vita da leggereโ โ unโoccasione di contatto tra chi desidera raccontare il proprio vissuto e persone capaci di accoglierlo ed elaborarlo in forma narrativa, dove lโidea di delegare il dialogo a qualcuno che non sia un familiare permette di creare uno spazio di spontaneitร , in cui si esce dagli schemi imposti dai ruoli per lasciar emergere la vera identitร della persona, in tutta la sua complessitร , dando cosรฌ modo di creare anche relazioni piรน autentiche con gli stessi familiari.
Operazione che assume un valore ancor piรน grande se rivolta alle donne comuni, nate in una certโepoca, a cui lโespressione femminile dellโanzianitร รจ stata difficilmente concessa.
Lo stesso tipo servizio, dal nome โUna storia tira lโaltraโ si declina anche in forma laboratoriale, per RSA e centri diurni, con livelli di maggiore o minore stimolazione cognitiva e utilizzo di strumenti che portano ad attivare le memorie.
In un percorso che va al di lร del prodotto artistico finale, lasciando dietro di sรฉ un tesoro inestimabile, dal punto vista sociale e storico, mettendo sempre la persona al centro, nel totale rispetto della sua intimitร e privacy.
โMashup Generazionale / Disegnare Alternativeโ – proposta per le scuole medie e superiori, volta, a partire da un semplice esercizio di proiezione identitaria (un elaborato dal titolo โQuando avrรฒ ottantโanniโ), a stimolare la riflessione su sรฉ stessi in unโaltra fascia dโetร , partendo da una fase, quella adolescenziale, in cui la senilitร รจ qualcosa di ancora inesplorato, pur presentando diversi punti in comune con la stessa, quali anche i sentimenti di solitudine e incomprensione.
Una sperimentazione che porta esiti interessanti e costruttivi come le conclusioni sulla necessitร di una societร piรน inclusiva per gli anziani e lโattivazione di un dialogo intergenerazionale libero da preconcetti.
โTi passo a prendereโ โ servizio, con accompagnamento, in collaborazione con una rete di teatri di Milano per favorire la socializzazione e lโincontro con la cultura, che diventa cosรฌ espediente di condivisione di vedute e interessi nonchรฉ punto di partenza per una conversazione piacevole e avvio di potenziali relazioni di amicizia e sostegno reciproco.
Un insieme di iniziative accomunate da una fantasia rivoluzionaria, che si innesta su un lavoro sociale costante, fatto per piccoli passi, tra ostacoli burocratici da una parte e forte determinazione e solide competenze dallโaltra.
Proprio come i kuroko, quelle figure che nel teatro tradizionale giapponese, operano sulla scena vestiti completamente di nero e come ombre sistemano le cose.
Non รจ un caso che lo stesso nome sia stato scelto per lโimpresa sociale.
Chiara, nel suo racconto ha citato e trasmesso piรน volte i concetti di dignitร e inclusione, entrambi correlati ad un principio imprescindibile nellโambito degli obiettivi di sostenibilitร dellโAgenda 2030: โNon lasciare indietro nessunoโ
Nello specifico vediamo una connessione con lโObiettivo 10 (Ridurre le Disuguaglianze), lโObiettivo 3 (Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le etร ), pensando ai benefici sul benessere della persona derivanti dalla riconquista della propria autonomia e dalla possibilitร di nutrire la propria mente con nuovo cibo rispetto al rapporto passivo che puรฒ crearsi di fronte a un freddo schermo televisivo.
E non ultimo, lโObiettivo 17 (Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale).
ร soprattutto attraverso questโultimo che un progetto come questo puรฒ diventare sostenibile, a tutti gli effetti, ovvero accessibile a tutti, indipendentemente dalle possibilitร economiche, attraverso una solida rete di associazioni e istituzioni a supporto. Ci auguriamo pertanto che da questi sforzi quotidiani compiuti nellโombra si possano raccogliere presto i frutti per unโopera collettiva di cui possa beneficiare tutta la comunitร nel suo insieme.
Per chi volesse saperne di piรน e contattare direttamente Chiara, ecco il sito di riferimento https://progettomemorabilia.it/
Vivienne Westwood riceve il premio alla carriera alla 13a Florence Biennale ed รจ in visita al padiglione Cavaniglia Eternal Feminine Eternal Change curata da Fortunato DโAmico. Il premio assegnato a Vivienne Westwood โin riconoscimento di una produzione creativa rivoluzionaria che ha segnato la storia del design della moda nel corso degli ultimi cinquantโanni, cambiando e ampliando il concetto di femminilitร , e per aver ideato e promosso campagne innovative con lโobiettivo di proteggere la vita sulla nostra Madre Terraโ.
Le รจ stato dedicato uno spazio espositivo che ripercorre le tappe principali della sua carriera, con una particolare attenzione alle sue campagne in difesa dei diritti umani e dellโambiente.
La 13ยช Florence Biennale, ospiterร al Padiglione Cavaniglia dal 23 al 31 ottobre 2021, lo special concept curato da Fortunato DโAmico, dal titolo Eternal Feminine Eternal Change, che ospiterร esclusivamente le installazioni di oltre 60 artisti, selezionati dal curatore in chiave interdisciplinare e multiculturale,ย i quali si sono impegnati a realizzare opereย individuali e collettive,ย sul tema della mostra.ย
Il Femminino รจ stato inteso come concetto trasversale, interpretato per dare volto a indagini artistiche sensibili alle tematiche sociali, ambientali, economiche, esplorato da punti di vista differenti, rilevati nel largo panorama espressivo delle arti. Le proposte elaborate da performer, fotografi, pittori, scultori, architetti, designer, musicisti, poeti, video maker, sono state selezionate dal curatore, al fine di sollecitare sul pubblico riflessioni urgenti sulla condizione contemporanea della Grande Madre, un pianeta Terra collassato sotto la pressione dellโinquinamento e della cattiva gestione delle risorse, oltre che di una democrazia decadente, in un’epoca caratterizzata da economie ed epidemie globalizzate. Tra le proposte presentate dagli artisti emergono le problematiche legate allโuniverso femminile alle soglie del terzo millennio, alle differenze culturali e di genere e alla questione LGBTQ+
Il Padiglione Cavaniglia si propone questโanno come un grande laboratorio attivo per pratiche militanti e cambiamenti responsabili e sostenibili, che il mondo dellโarte contemporanea deve necessariamente considerare, non solo da un punto di vista Estetico ma anche Etico.
Lโopera di Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese, La Bandiera del mondo- 1+1=3, che occuperร lo spazio centrale del padiglione, e che verra composta attraverso una performance collettiva, รจ il simbolo di questa nuova consapevolezza di responsabilitร , esorta a Pensare Globalmente Agire Localmente, ad Amare le Differenze per salvare il femminino che accoglie tutte le biodiversitร : il pianeta Terra.
ARTISTIIN MOSTRA
Artiglieria – Change for Planet; Yuval Avital; Stefano Benedetti e Carlo Busetti; Marco Bertรฌn; Claudia Cantoni; Silvia Capiluppi – LenzuoliSOSpesi; Maria Cristina Carlini; Max Casacci; Giulio Ceppi; Andrea Cereda; Sara Conforti; Paola Crema; Mario De Leo; Chiara Del Sordo; Massimo Facchinetti; Valentina Facchinetti; Roberto Fallani; Andrea Felice; Manuel Felisi; Anna Ferrari e Piero Cademartori; Elia Festa; Enzo Fiore; Martina Fontana; Duilio Forte; Patrizia Benedetta Fratus; Marcella Gabbiani; Loredana Galante; Piero Gilardi; Rossella Gilli; Giuse Iannello; Pina Inferrera; Lorenzo Lucatelli; Maria Elisabetta Marelli; Max Marra; Marica Moro; Fabio Novembre; Fiammetta Parola e Ermanno Ivone; Daniela Pellegrini; Ercole Pignatelli, Giuliano Sangiorgi e Laura Zeni; Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese; Cristina Pistoletto; Giuseppe Portella; Sonja Quarone e Pablo Stomeo; Alfredo Rapetti Mogol “Cheope”; Giorgio e Silvia Rastelli; Paola Risoli; Paola Rizzi; Maria Francesca Rodi – Collettivo Artistico โiL NODO LaChicca&LeSciureโ; Massimo Roj; Giovanni Ronzoni; Pierangelo Russo; Ludovica Sitajolo; Mari Terauchi; Oliveiro Toscani; Barbara Uccelli; Emmanuele Villani; Fiamma Zagara.
In occasione dellโincontro โCLIMATE CHANGE. Non solo un problema ecologicoโ, tenutosi Sabato 9 Ottobre, presso l’Auditorium San Dionigi di Vigevano, sono stati invitati a questa prima conferenza di presentazione i relatori:
Andrea Ballone, giornalista per la Provincia Pavese, lโAraldo, Senza Filtro e Tpi. Gianni Biondillo, scrittore, architetto, docente universitario. Chiara Crosti, attivista dellโAssociazione Pensare Globalmente Agire Localmente ODV .Maria Francesca Rodi, artista e attivista. Massimo Facchinetti, Architetto e designer docente del Politecnico di Milano. S.E. Monsignor Maurizio Gervasoni, Vescovo di Vigevano. Ha introdotto e coordinato il dibattito Fortunato DโAmico.
Chiara Crosti ha presentato lโassociazione “Pensare Globalmente Agire Localmente” e alcuni esempi di azioni concrete intraprese in ambito locale da parte di alcuni membri dellโAssociazione, con lโintento di sensibilizzare i presenti sui temi di sostenibilitร dellโAgenda 2030, far conoscere lโassociazione stessa e condividere idee e progetti realizzabili su altri territori.
Di seguito una sintesi dei temi esposti:
“LโAssociazione รจ nata circa due anni fa a Vigevano. I soci sono rappresentati da figure appartenenti a quella che oggi identifichiamo come CITTADINANZA ATTIVA, che operano in diversi contesti sociali e territoriali con la finalitร condivisa di portare ad attuazione, a livello globale, quelli che sono gli obiettivi indicati dallโAgenda 2030 e, a livello locale, quella di creare una comunitร partecipativa.
LโAGENDA 2030 รจ un documento che propone uno sviluppo sostenibile e si differenzia da quelli sottoscritti nel passato perchรฉ chiama a partecipare al cambiamento direttamente la societร civile; il concetto di PENSARE GLOBALMENTE E AGIRE LOCALMENTE muove ognuno di noi a portare nel proprio contesto, nel proprio territorio e negli ambiti sociali di cui facciamo parte, progetti, iniziative e trasformazioni con un ruolo attivo, partendo dalla creazione di reti, proprio come indicato nellโobiettivo N.17 dellโAgenda ed attivando altri cittadini, istituzioni, associazioni, comitati, scuole,ecc. alla creazione di progetti condivisi per realizzare gli altri obiettivi.
Diventa quindi un approccio che si amplifica in dimensioni sempre piรนtiere, al proprio paese, cittร , e cosรฌ via creando un modello di crescita basato sui princรฌpi dello sviluppo sostenibile in termini economici, sociali ed ambientali
Lโassociazione attraverso il suo blog worldglocal.com raccoglie eventi, progetti, iniziative in modo da proporre testimonianze reali e concrete di come ognuno di noi possa operare in questa trasformazione sociale, economica e ambientale.
Abbiamo avviato una serie di PODCAST per dare spazio ad esperienze in ambiti diversi di cittadinanza attiva in modo da fornire una ispirazione, un punto di partenza per chi ancora non ha preso parte al cambiamento.
Nelle prime tre puntate abbiamo affrontato temi come la salute e il benessere con Roberta Massei, il Social Housing e lโarte come luogo di incontro per far nascere riflessioni ed imparare a progettare insieme il futuro.
Ieri abbiamo registrato la quarta puntata incentrata sullโObiettivo n.10, โRidurre le Diseguaglianzeโcon Chiara Mignemi.
Il prossimo progetto relativo ai podcast prevederร la creazione di connessioni tra i soci dellโassociazione stessa, a cui chiederemo nei prossimi mesi di condividere ai nostri microfoni i propri progetti cosรฌ anche da mantenere attiva la relazione tra tutti i componenti dellโassociazione.
In questo processo di co-progettazione รจ possibile partire partire da uno o piรน obiettivi e poi collegarsi a tutti gli altri poichรฉ gli obiettivi sono tutti connessi, e tutti sono chiamati a partecipare.
Di seguito alcuni esempi di cittadinanza attiva per meglio spiegare cosa si intende per attuazione dellโAgenda 2030.
Nel corso di questi due anni sono stati numerosissimi gli eventi, workshop, conferenze, dibattiti, manifestazioni artistiche che hanno preso vita nei diversi territori in cui opera lโassociazione.
A Vigevano, nella strada sotterranea del Castello Sforzesco si sono susseguiti eventi basati sulla interdisciplinarietร e temi declinati in molteplici linguaggi come il Design, lโArte, lโArchitettura, la Musica, la Danza, la Moda, il Teatro, la Poesia, tutti aventi lโobiettivo di promuovere la partecipazione della comunitร .
A Trezzano sul Naviglio ho seguito personalmente diversi progetti, insieme a Silvia Vercelli, attivista dellโassociazione che sta lavorando a livello locale insieme a me.
Ispirate da uno dei princรฌpi guida promossi dallโAgenda 2030 per cui โEโ fondamentale lo sviluppo di nuovi programmi educativi per sostenere la formazione di uomini e donne in grado di diventare agenti di cambiamentoโsono stati realizzati:
La rubrica โLa Mamma Secchionaโ, uno spazio di dialogo, avviato insieme allโAssociazione โLo Zainettoโ (per genitori e bambini nella fascia della prima infanzia), durante il periodo di lockdown, dove cโรจ stata la possibilitร di condividere spunti e approfondimenti da parte di esperti sulle differenti tematiche educative, che di volta in volta emergevano come rilevanti da parte dei genitori interessati, creare connessioni con i diversi obiettivi di sostenibilitร , costante bussola nel processo educativo e concludere poi con un invito alla riflessione e domande aperte su quelle aree potenziali di miglioramento su cui lโadulto potesse intervenire nel proprio ambito familiare.
Cavalcando lโonda dellโinteresse mostrato dai genitori rispetto a questa prima iniziativa, รจ stata poi avanzata la proposta ad un istituto scolastico del territorio di un programma piรน ampio, dal titolo “Educazione allo sviluppo sostenibile: genitori felici, figli felici, comunitร felici“, che prevede un ciclo di 6 incontri, con interventi incentrati sulle “5P” intorno a cui ruotano gli obiettivi di sostenibilitร e che fa leva su 4 elementi chiave:
Condivisione di temi di rilevanza globale e di esperienze o progetti in essere
Maieutica, come espediente per lโacquisizione di consapevolezza, la generazione di domande nuove e lโapprendimento reciproco.
Arte, che viene messa al servizio del sociale, non solo come strumento di trasformazione, ma anche di comunicazione, responsabilitร sociale e sostenibilitร .
Multidisciplinarietร , attraverso lโapprendimento di nuove competenze nelle diverse discipline proposte e la possibilitร di metterle in relazione a differenti ambiti di applicazione
A Cusago, comune confinante a Trezzano, con altri genitori di bambini frequentanti il nidoscuola 0-6 anni Leonardo Da Vinci, con approccio educativo ispirato al metodo Reggio Children Approach, stiamo lavorando alla creazione di un Comitato di genitori per aprire un tavolo di lavoro con diversi interlocutori come lโamministrazione, la dirigente scolastica e la Fondazione Reggio Children con la finalitร di costruire insieme un percorso formativo in continuitร anche con la scuola elementare e che risponda ai requisiti dell’istruzione di qualitร descritta nell’Obiettivo N.4 dell’Agenda 2030 partendo dalla creazione di una comunitร educante con caratteristiche specifiche e adatte al territorio di riferimento.
Personalmente ho partecipato insieme al comitato del mio quartiere, il Comitato Boschetto, a diverse iniziative di tipo sostenibile: per lโambiente attraverso la valorizzazione del parco di quartiere, il Parco dei Sorrisi, cercando di creare luoghi di aggregazione in un paese dove in passato la presenza della malavita รจ stata dominante per decenni ed ha sempre cercato di spezzettare e dividere, facendo perdere il senso di appartenenza dei residenti al proprio territorio dovuta anche alla mancanza di luoghi di incontro dove confrontarsi e creare insieme una realtร locale che rispecchi le reali esigenze di chi la vive.
Insieme a Legambiente, abbiamo partecipato ad un progetto di piantumazione di 100 tuje nel nostro parco, donate dall’azienda Siapi che ha offerto in questo modo una barriera alla CO2 emessa dal transito continuo dei tir nel confinante centro logistico. Grazie allโattivitร di censimento e nomenclatura degli alberi presenti nel parco, abbiamo poi avuto occasione di istruire i bambini della vicina scuola elementare sulla biodiversitร ; a beneficio degli stessi bambini, abbiamo creato un orto didattico di discrete dimensioni, in collaborazione con lโAmministrazione comunale ed Amsa che ci ha fornito il terriccio, per sensibilizzare i bambini sui temi dellโagricoltura e delegato poi alle insegnanti ad affrontare questi temi in maniera piรน ampia.
Abbiamo infine partecipato ad un bando per la riqualificazione di aree comuni dismesse o non curate, per creare nuovi spazi di gioco allโaperto per i bambini e percorsi di attivitร motoria, uniti alla conoscenza dei 17 obiettivi dellโAgenda 2030 attraverso il gioco.
In seguito a queste esperienze io stessa ho preso consapevolezza di vivere il mio territorio con molteplici ruoli da cui mi รจ possibile attivare iniziative a favore dello sviluppo sostenibile: come residente, genitore, membro del comitato di quartiere, ho attivato iniziative per la comunitร e come titolare di unโazienda dello stesso quartiere ho partecipato ad un tavolo di lavoro di trasformazione urbanistica proposto dall’amministrazione comunale di Trezzano, finanziato dal Ministero dellโAmbiente e con principale partner il Politecnico di Milano. La proposta progettuale ha previsto la creazione di una inedita rete tra le aziende trezzanesi per co-progettare proposte in sinergia con la variante del PGT, sulle linee guida dei 17 obiettivi dellโAgenda 2030. Un esempio di tavolo di lavoro e modalitร di lavoro che sarร poi utilizzato come progetto pilota per essere applicato in altri contesti territoriali.
In conclusione, una riflessione sul fatto che tutti gli esempi citati sopra costituiscono una prova concreta di come il processo di trasformazione abbia inizio innanzitutto con la condivisione, motivo per cui sono qui oggi a farvi questo racconto, attivando cosรฌ altri interlocutori per progettare nuovi contesti e contribuire a migliorare la propria comunitร a livello locale e di conseguenza contribuire anche allโattuazione dellโAGENDA 2030 a livello globale.โ
Centosettantaperottanta | What comes first? รจ un progetto di ricerca artistica di Sara Conforti. Nato dalla collaborazione con Moleskine Foundation e ispirato dal tema del progetto educativo AtWork 2022, questo lavoro รจ diventato un installazione site e context specific, a cura di Fortunato D’Amico, ora in esposizione al VI Festival dellโOutsider Art e dellโArte Irregolare, in corso a Palazzo Barolo di Torino dal 1 al 14 ottobre 2021. Sara Conforti concepisce il lavoro artistico come momento di interpolazione e di intreccio tra la dimensione etica e quella estetica. La sua attivitร creativa รจ strettamente connessa ad un operativitร relazionale e ad unโarte che potremmo definire di psicoanalisi interpersonale, motivata dal desiderio di portare un reale contributo al cambiamento sociale, spirituale, finalizzata al raggiungimento di una felicitร da condividere senza sensi di colpa. Il campo di azione artistica su cui si muove Sara Conforti รจ ampio e articolato, difficile da circoscrivere nelle stereotipate visioni dellโarte da salotto del Secolo breve. Il campo di indagine su cui ha scelto di approfondire le sue esperienze artistiche nellโultimo decennio transita nel misterioso mondo della fashion-sfashion a quello dellโuniverso femminile, spesso vittima di ingiustizie e soprusi. Anche in questo progetto di ricerca artistica, Centosettantaperottanta | What comes first?, di fatto realizzato durante lโemergenza pandemica, sono state coinvolte diverse associazioni e Comunitร , attivate attraverso i workshop che si sono tenuti sia in modalitร remota che in presenza, e hanno visto la partecipazione di ben 70 persone.
Eโ stato un serio impegno di militanza artistica messo in atto per mezzo di pratiche condivise, utili a districare la matassa dei nodi e dei sentimenti attorno ai quali si addensano i blocchi annodati dei fili, intesi anche come feelings, che se non sono slegati e liberati impediscono agli stati emozionali inibitori del benessere interiore di dissolversi, annullarsi o trasformarsi in pratiche di guarigione. Insieme allโimpianto strutturale sopra descritto, su cui si fondano le pratiche artistiche di Sara Conforti, convive, in modo altrettanto sistematico, anche quello piรน prettamente semantico, con una decisa predisposizione verso lโaspetto, poetico, magico-simbolico, mitologico. Cosรฌ, nella sua modalitร installativa di porsi al pubblico, Centosettantaperottanta | What comes first? si presenta come unโulteriore occasione per indagare un mondo parallelo a quello dellโapparenza, ed esplorare universi di conoscenze eteree, spesso tralasciati dalla prassi artistica contemporanea. A seguito di poche e semplici regole il pubblico potrร interagire con le opere, i ricami rilegati nel libro di fortuna ed i taccuini realizzati dalle partecipanti ai workshop, tirando a sorte un numero da un insieme di piccoli sassi cifrati. Lโutente potrร cosรฌ rivolgere verso sรฉ stesso la domanda what comes first? Cosa viene prima? Verrร cosรฌ incoraggiato ad aprire il libro ed a scoprire una possibile risposta da approfondire accedendo alla lettura del taccuino cifrato e realizzato da una delle protagoniste verso la quale รจ stato inevitabilmente trascinato dalla sorte. Egli dovrร entrare in empatia con una storia scritta e istoriata da una sconosciuta e dovrร trarne auspici riferendoli ad una situazione di vita che gli appartiene.
Sara Conforti giocando con le regole della sorte richiama ai cosiddetti Libri della Fortuna in gran voga nel periodo del Rinascimento, compilati per gli aristocratici per i personaggi dellโallora nascente borghesie, da parte di studiosi, docenti universitari, filosofi. Quello che ora puรฒ sembrare eccentrico ed esoterico รจ stato invece propedeutico alla formazione di una cultura umanistica interdisciplinare nel periodo della rinascita, per la capacitร di trovare analogie e produrre visioni di conoscenza e di rielaborazione inaspettate. Nel Rinascimento, infatti si assiste al fiorire di un rinovato interesse per il Mito, lโAstrologia, la Cabala, la Geometria, lโAlchimia, i Tarocchi. La diffusione della stampa consentรฌ una larga diffusione della cultura filosofica in generale di quella scientifica e analitica. Questo fu possibile, in unโepoca in cui la fotografia era ancora la protagonista della produzione libraria, grazie alle arti grafiche, che ebbero grande sviluppo proprio in questo periodo. Utilizzando tecniche in gran parte artigianali, gli editori, insieme agli autori e ai grafici, riuscirono a dare corpo e visione a teoremi, a volte difficili da comprendere, espressi dal contenuto dalle parole scritte e facilitati dallโuso delle immagini.
E questo senza ricorrere alla tecnica pittorica tradizionale, ideale per l’istorizzazione delle parte architettoniche, ma certo non compatibili con la produzione editoriale di tipo seriale. Insieme ai filosofi classici e agli scienziati del passato, Platone, Aristotele, Pitagora, Plutarco, Euclide, Torquato Severino Boezio, e tanti altri, emergono anche i nomi degli autori contemporanei del rinascimento, tra i quali quelli di Leonardo, Fibonacci, Leon Battista Alberti, Giovanni Pico della Mirandola. In questo periodo scienza, filosofia e arte incrociano i loro percorsi in chiave multiculturale nelle produzioni editoriali delle prime case editrici, come Aldo Manunzio a Venezia, che tra le altre cose pubblicherร il Triompho di Fortuna di Sigismondo Fanti nel 1526, di recente riscoperto da Renucio Boscolo, in cui insieme le quartine profetiche sono accompagnate dallโimmagine di unโoroscopo realizzato su base quadrata. Eโ un anticipo straordinario, e anche piรน completo rispetto alle quartine o alle sestine, del libro di profezie piรน famoso dal mondo, Le Centurie di Nostradamus, pubblicate anni dopo, nel 1555, ma, senza lโausilio di immagini a commento del testo. Il libro di sorte che anticipa entrambe le pubblicazioni e di Lorenzo Gualtieri detto Spirito, scritto nel 1482; il libro fu miniato solo nel primo decennio del XVI secolo, da artisti umbri provenienti dalla scuola del Perugino e del Raffaello.
Ne seguiranno molti altri, ma qui non รจ possibile recensirli tutti, ma ci รจ utile ricordare che i Libri di Sorte o di Fortuna sono caratterizzati dalla formulazione di una domanda e dalla ricerca di una conseguente risposta che possa chiarire le trame e i fili del destino. Allora come non collocare Centosettantaperottanta | What comes first?, e l’esperienza artistica di Sara Conforti nel file rouge di una cultura artistica umanistica che tesse e disfa tele, rigenera il mito dei viaggi di conoscenza mistica, straordinari voli che ci guidano verso la comprensione del Sรจ e dellโUniverso in cui galleggiano i destini umani? Lโaugurio non puรฒ che essere, per tutti i curiosi e gli intrepidi che decideranno di affrontare il viaggi di ventura insieme a Sara Conforti e alla sua arte combinatoria, che uno solo: Buona Fortuna.
Sara Conforti (Torino – 1973) Sara Conforti รจ unโartista militante – attivista. La sua pratica esplora le complessitร del tessuto sociale e di genere unitamente a tematiche sociali, politiche e ambientali. Autrice di progetti performativi, di ricerca artistica e di scultura sociale che hanno come focus lโabito che da oggetto-simbolo della nostra vorace societร del consumo, diventa soggetto-perno capace di stimolare riflessioni profonde intorno all’identitร individuale e collettiva grazie alla riattivazione del processo di reminiscenza. Una pratica per la costruzione di processualitร condivise, mnemoniche e manuali che passano dalla dimensione biografica e confluiscono in opere corali per la generazione di nuovi rituali e legami. Per guardare insieme gli ingranaggi di questo tempo di mezzo che non riesce piรน a sopportare nulla che duri e rappresentato cosรฌ minutamente dal rapporto spaziale e temporale con i nostri indumenti. Un impegno morale e politico che Sara Conforti persegue grazie alla funzione salvifica di quell’arte che si lega alla comunitร e che si pone al centro di luoghi e momenti in cui il gruppo si riconosce e costruisce relazioni. Una necessitร che si rivolge alle contingenze del tempo presente con profonde riflessioni e mappature che coinvolgono habitus e abito nel terreno dellโarte antropologica. Lโindumento si fa totem e diventa cosรฌ elemento privilegiato di una ricerca nel sociale e per il sociale volta alla raccolta di tasselli per la rilettura di quellโeterna ricerca di armonia tra lโumanitร e la disumanitร dei gesti quotidiani. Uno dei tanti รจ il feroce acquisto compulsivo contemporaneo. Per questo, da quasi un ventennio, Sara persegue i suoi studi volti alla comprensione del complesso sistema moda, dei suoi impatti sociali, sanitari, ambientali e psicologici per generare un prisma di conoscenze che definisce la sua pratica artistica indirizzata alla ricerca di forme di preservazione dei valori e dei diritti umani. Per Sara Conforti i nostri abiti sono metafore, sintomi o motori di scelte – di identitร perdute o ritrovate – testimoni di luoghi, rappresentanti ufficiali di stereotipi, di traumi, di gioie. La sua pratica – la sua poetica – si articola intorno al centro vuoto del sistema moda attraverso un’esplorazione sulla semantica della vestizione come fenomeno che caratterizza una societร contemporanea alla ricerca di identitร . Conduce la sua indagine attraverso il progetto Centosettantaperottanta inaugurato negli spazi del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea nel 2012. Titolo che deriva dalla misurazione di una camicia โda uomoโ, ma che identifica uno spazio di esplorazione dedicato allโ universo femminile dove il valore pubblico e privato della memoria e del vissuto incontra la possibilitร di svelarsi. Centosettantaperottanta รจ una prassi tassonomica che declina e moltiplica i diversi capitoli di una ricerca che scava nei guardaroba per cercare e condividere risposte. Diretta conseguenza delle indagini di Centosettantaperottanta รจ infatti il progetto performativo 13600HZ Concert for sewing machines che dal 2013 lโartista costruisce attorno al suono delle macchine per cucire. Ogni volta un Tableau Vivant site specific focalizzato sul tema della ricerca genera una nuova costruzione scenica. Un lavoro corale in cui le partecipanti ai workshop vengono ulteriormente coinvolte nellโespressione corporea e drammaturgica per elaborare i contenuti delle proprie indagini personali che confluiscono nellโatto performativo. Lโagire e la spettacolarizzazione delle riflessioni diventano gesto politico e di consapevole denuncia rivolta alle distorsioni produttive del fashion system che fagocita identitร . Per colmare il gap informativo rispetto agli impatti ambientali, sociali del turbo sistema moda Sara Conforti nel 2011, fonda hรฒferlab ass. cult. Piattaforma multidisciplinare per connettere la cultura della moda etica con il sistema sociale, artistico e produttivo; per stimolare il dibattito sui principali driver di innovazione sostenibile portandoli allโattenzione di unโopinione pubblica sempre piรน consapevole delle criticitร ambientali e sociali del sistema globale della moda. Con un lavoro in networking con importanti stakeholder della cultura, dellโistruzione e della produzione presenti sul territorio regionale e nazionale hรฒferlab ass. cult. organizza workshop, corsi di formazione, incontri, seminari, convegni e rassegne periodiche per stimolare un cambiamento nello stile di vita, consumo e produzione a favore di modelli piรน responsabili e rispettosi dei diritti umani e dellโambiente. Il volano per una diretta azione educativa itinerante รจ il progetto ร nticasartoriaerrante laboratori nomadi per una moda sostenibile dedicato al circular-design e allโauto produzione. Un network al femminile per aprire un โdiscutereโ critico attraverso un fare artistico e manuale per amplificare il protagonismo femminile nelle scuole, nel cuore dei quartieri cittadini, nelle periferie, nelle piazze, nei luoghi di aggregazione, ma anche nei luoghi di cura e di marginalitร dove il perseguimento del riscatto di genere si esprime con forza e coraggio travolgenti: centri di accoglienza, centri psichiatrici, carceri, centri oncologici, comunitร terapeutiche. Quelle cittร invisibili dove รจ fondamentale saper praticare il passo di fianco e dove lโapproccio arte e welfare entra nella relazione dโaiuto per rispondere allโurgenza. Nel 2017 Sara Conforti fonda Lalร geatelier – Dispositivi Vestimentari. Un progetto per la ricollocazione sociale e professionale dedicato a donne in stato di fragilitร che coniuga arte, moda e produzione, didattica e cura, territorio, responsabilitร sociale d’impresa ed economia circolare per la produzione di Capsule Collection in Upcycling. Realizzato in cooperazione con Fragole Celesti – Comunitร doppia diagnosi femminile per la cura di abusi, maltrattamenti e violenze e Fermata dโAutobus onlus beneficia del patrocinio dellโassociazione Tessile e Salute e del coinvolgimento delle aziende tessili dellโeccellenza biellese certificate. http://www.saraconforti.net
Aldo Pallanza nasce in una famiglia di calzolai a Vigevano, ma giร da bambino mostra un grande talento per il disegno e in generale per i lavori artistici. Nelle vacanze estive va ad aiutare i decoratori locali dai quali acquisisce le tecniche e capacitร lavorative. Si diploma con il professor Luigi Barni, allโIstituto Arti e Mestieri Roncalli vincendo anche un premio, che gli avrebbe garantito lโaccesso allโAccademia di Brera che perรฒ non frequenterร perchรฉ il padre gli impone di iniziare a lavorare nellโazienda di famiglia. In breve diventerร un apprezzatissimo โdesignerโ della calzatura, anche se nellโItalia di allora alla sua professione si attribuiva il titolo di โmodellistaโ. Lavorerร per decenni alla creazione di scarpe che verranno indossate da milioni di donne in tutto il mondo.
Dallโuniverso femminile estrapola โlโanima del sentireโ e dellโemozione; questo gli permetterร di stabilire un dialogo profondo con quelle sensibilitร del gusto che altri non sono mai riusciti a eguagliare. La trasposizione di questโabilitร รจ evidente anche nel suo percorso artistico, completamente connesso allโuniverso di conoscenze tecniche e creative di cui รจ stato portatore. Una caratteristica che lo ha reso esigente e anche diverso dagli altri artisti che hanno operato in Lomellina negli anni in cui decide di confrontarsi con loro e di proporsi per oltre un decennio in alcune mostre collettive. Sarร determinante in questo senso la sua amicizia con Fulvio Belmontesi, artista marchigiano, uno dei protagonisti dellโarte geometrica lombarda che gravitava attorno alla Galleria Sincron di Brescia, anche lui residente a Vigevano per la sua lunga collaborazione con lโindustria della calzatura, che lo spingerร a estremizzare le ricerche sullโarte astratta. Unโamicizia che sfocerร in un contenzioso che avrebbe portato allโabbandono da parte di Aldo Pallanza di ogni esibizione pubblica. Deluso da questa vicenda, dalle attivitร espositive e dalla necessitร di confrontarsi con altri artisti, decide di continuare a sperimentare da solo.
ALDO PALLANZA
Aldo Pallanza non era un โmodaiolo dellโarteโ anche se il suo mestiere di designer induce a considerarlo tale. Potremmo dire invece che era unโinventore di โmodaโ e con le sue calzature ha certamente influenzato il gusto estetico di quegli anni che a partire dalla scarpa contagiava il resto dellโabbigliamento, le tappezzerie di casa, lo stile di vita e con esso lโimmaginario su cui ci siamo formati noi cittadini di questo millennio.
Nel 1989 vince il 3ยฐTrofeo Sacro Cuore, concorso nazionale di Pittura e Grafica presso la chiesa Sacro Cuore di Vigevano: inaugura la stagione della sua presenza agli eventi artistici.
Numerose sono state negli anni le partecipazioni a mostre collettive, tra le personali da ricordare le piรน importanti: nel 1994, 1995 e 1996 alla Galleria Sincron di Brescia; nel 1996, la mostra antologica presso palazzo Roncalli di Vigevano, le mostre allo studio dโarte La Corte di Abbiategrasso, al Palazzo Del Moro di Mortara, alla Sala delle Colonne di Corbetta, allo studio Web Agency Area51Lab di Milano e nella chiesa delle Sacramentine di Vigevano.
Nel 2006, la personale รจ stata ospitata nella Sala dellโAffresco del Castello di Vigevano, durante la manifestazione Elementi Musicali.
Le sue opere sono esposte negli Emirati Arabi presso lo Sharjah Art Museum, a New York al Museum of Modern Art, e a Caracas presso la Galleria Graphica.
La sua carriera, iniziata con le prime tempere nel 1930, si conclude con le sua ultima serie di opere nel 2014.
(Rita Viarenghi)
ALDO PALLANZA. MOVIMENTI DINAMICI E ALTRI ASTRATTISMI
acura di Fortunato DโAmico
Strada Sotterranea del Castello Visconteo e Sforzesco – Portone di via XX Settembre
dal 4 al 22 settembre 2021
Patrocinio: Comune di Vigevano
Catalogo: Editoriale Giorgio Mondadori
Inaugurazione: Sabato 4 settembre ore 17.00
Orari di apertura: sabato e domenica ore 10.00 – 12.30 e 15.00 – 19.00